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Lungomare e corso Dante chiuse al traffico nei week-end a Molfetta L'assessore Carabellese: «Più vivibilità in centro»
13 luglio 2007
MOLFETTA - Il sindaco Antonio Azzollini, attraverso una specifica ordinanza, ha istituito in via sperimentale l'Area Pedonale Urbana su Lungomare Marcantonio Colonna (nel tratto compreso tra via Magg. Sallustio e via N. Altamura) e su corso Dante, valida per il sabato e la domenica, giorni in cui nelle suddette vie sarà vietato il transito degli automezzi e dei ciclomotori. La validità del provvedimento decorre da sabato 14 luglio fino a domenica 26 agosto, per la fascia oraria serale che va dalle 20 alle 23. In via eccezionale, ai soli residenti nell'Area Pedonale Urbana sarà consentito di sostare nei pressi delle proprie abitazioni e di allontanarsi dalla stesse secondo il percorso stradale più breve. Questo, il commento dell'assessore comunale alla Polizia Municipale, Doriana Carabellese (foto): «Corso Dante e il Lungomare sono le vie che d'estate, in particolare nei fine settimana, risultano maggiormente interessate da inquinamento acustico e ambientale, e allo stesso tempo da un notevole flusso di cittadini a passeggio. Abbiamo quindi inteso creare le migliori condizioni di vivibilità senza creare problemi al traffico veicolare nelle zone circostanti. Ciò è stato reso possibile lasciando libero il transito nella parte più periferica del Lungomare, soluzione che creerà le condizioni per decongestionare il traffico e per non penalizzare la già carente disponibilità di parcheggi». L'interdizione al traffico, ovviamente, non si applicherà ai mezzi di servizio delle forze dell'ordine, Vigili del fuoco, ASM, Enel, società telefoniche, ai mezzi di soccorso e a quelli della vigilanza privata.
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Michele la Forgia
13 Luglio 2007 alle ore 00:00:00
Un elemento determinante al raggiungimento di un reale cambiamento è quello di riuscire a far comprendere ai cittadini che se è giusto che pretendano amministratori più attenti alle loro esigenze devono anche tener presente che questo comporterà maggiori responsabilità a titolo personale. Il punto centrale, però, non è tanto la capacità di noi cittadini di sapersi far carico in astratto di quanto deriva dalle nostre azioni quanto l'atteggiamento culturale che viene richiesto, la capacità dei soggetti di responsabilizzarsi; ad ogni diritto o libertà rivendicata, ad ogni maggiore autonomia corrisponde una nuova responsabilità. Lo stato urgente di disagio rappresentato dai comuni cittadini, lettori di Quindici, sui bisogni e aspettative e la diffidenza sulle dimensioni del lavoro di monitoraggio del “benessere cittadino” compiuto dall'Istituzione locale, permette di effettuare una ricognizione dei punti di forza (i commenti non rappresentano sempre e soltanto criticità ma anche feedback positivi) e di debolezza, di individuare per tempo problematiche e tensioni cittadine ma anche di valorizzare adeguatamente quegli aspetti che lasciano intravedere l'esistenza di un potenziale inatteso. Infatti, il principale obiettivo della partecipazione ai “commenti” di Quindici è quello di effettuare delle rilevazioni “campionarie” sulla situazione esistente e di costruire e sperimentare una metodologia di diagnosi e intervento sul “clima della città”, finalizzato al suo miglioramento per gettare solide basi al processo di effettivo ammodernamento e riconoscendo un giusto spazio alle tematiche della “cittadinanza soggettiva”. Si tratta, quindi, di investire sulla legittimazione e sul riconoscimento di tutti quei soggetti, mass media "in primis" e tra questi Quindici occupa un rilievo di primo piano, che stanno faticosamente avviando percorsi di innovazione, sui giovani che ancora dimostrano interesse a mettersi in gioco e su tutti coloro che concretamente chiedono di poter contribuire a migliorare la nostra amministrazione pubblica locale, accompagnandone i comportamenti degli “attori” lungo percorsi più consapevoli di sviluppo, con l'ascolto dei propri cittadini per migliorarne il benessere e la qualità di vita.


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