Lo stadio Paolo Poli cade a pezzi e le promesse dimenticate dell'ex sindaco Azzollini
Calcio
Fino a qualche anno fa tutto rischiava di finire per un pugno di euro. E così è stato. Spiccioli se paragonati al blasone di un nome che rischiava di sparire definitivamente dal panorama calcistico locale. Erano trascorsi troppi anni dall’ultima volta che la Liberty Molfetta non aveva presentato domanda d’iscrizione per la stagione agonistica del campionato di Eccellenza. Pochi anni. Tanto è bastato per dimenticare la storia di un gruppo di ragazzi, autentici lottatori, e del loro abile condottiero. Tante sono state nel corso di questi anni le perplessità dei tifosi sul futuro della prima squadra di calcio molfettese. Tanta amarezza e delusione per il sodalizio libertyno. Il 2010 ha poi definitivamente sancito il naufragio del calcio che conta a Molfetta. Da Nicola Canonico era ripartito il movimento calcistico molfettese: ma la mancata promozione in Serie D e le promesse “non” mantenute da parte dell’ex Amministrazione comunale e di alcuni imprenditori locali lo convinsero a mollare per trasferirsi ad Andria (acquisì il 50% della società biancazzurra, allora guidata dal farmacista biscegliese Pasquale Musci). Eppure, questo è stato il settore sportivo che aveva consegnato a Molfetta notevoli risultati nei decenni passati, soprattutto tra gli anni ’30 e ’50 con la partecipazione ai campionati nazionali di Serie C e dall’89 al ‘94 in serie C2 (retrocessa poi in serie D nel 1995). Ma nonostante le difficoltà il movimento calcistico locale è ricominciato sotto la gestione del vulcanico presidente Lanza. La Libertas Molfetta dopo aver conservato per lunghi tratti della stagione il primato in classifica vede sul più bello svanire il sogno Promozione Diretta nel campionato di Serie D. La doppietta di Ianniciello, regala il primato al San Severo e rimanda le speranze dei biancorossi ai play-off. Play-off che si riveleranno amarissimi per la compagine molfettese. Adesso non resta che programmare nel miglior modo possibile la prossima stagione agonistica che non può più aspettare un opera di riqualificazione dello stadio Paolo Poli. Tifosi e appassionati da troppo tempo chiedono chiarezza. Nessuno ha dimenticato le esternazioni di dell’ex sindaco Azzollini sullo stadio comunale, vecchia “casa” della banda biancorossa: «mi vergogno di avere uno stadio di calcio ridotto in quella maniera ». Ecco perché sono necessari interventi urgenti per evitare che la struttura sia dichiarata inagibile, visto lo stato di degrado in cui versa e alcune probabili anomalie strutturali non a norma di legge. Quella dello stadio comunale Paolo Poli è una situazione a dir poco paradossale. Il manto erboso è ridotto a un campo di patate, il “Settore Ospiti” è addirittura posizionato accanto agli Ultras locali, scelta a dir poco scellerata, che andrebbe rivista per motivi di sicurezza pubblica. Il tutto senza dimenticare le recinzioni che ormai, hanno ceduto completamente. I tifosi (i veri amanti di questo sport) tante volte hanno chiesto all’ex Sindaco di intervenire e salvaguardare il patrimonio sportivo e sociale che rappresenta la prima squadra di calcio di Molfetta,ma la sua unica risposta a quanto pare è stata: “il Comune non deve in nessun modo aiutare economicamente la squadra di calcio,ma deve limitarsi a garantire il decoro delle strutture”. Eppure nei mesi passati invece di pensare ad una riqualificazione dello Stadio Comunale P. Poli è stato approvato il progetto esecutivo della pista di atletica leggera e del completamento del blocco servizi Peep Mezzogiorno (via Salvo d’Acquisto), dopo i pareri positivi del Coni e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. La nuova pista sarà installata proprio sulle fondamenta in cemento armato del campo di calcio previsto alla fine degli anni ‘80 e mai completato (tra la statale 16 bis, il parco di Mezzogiorno e via Ruvo), oggi dimora fissa di rom e immigrati. E per via di queste rocambolesche situazione che molto spesso assistiamo a stadi vuoti. Il calcio rischia di perdere credibilità e dissipare un incredibile patrimonio di passioni ed emozioni. L’Italia e Molfetta, anche nel calcio, restano palcoscenici della commedia, anche di fronte alla attuale condizione: è ormai palese il collasso etico e sportivo. Adesso tifosi e simpatizzanti chiedono a Paola Natalicchio neo sindaco di Molfetta di fare qualcosa e al più presto per salvaguardare il “glorioso” impianto sportivo cittadino del “PaoloPoli”. Sicuramente d’ora in poi chi decide di accollarsi delle responsabilità, grandi o piccole che siano,deve essere in grado di portarle avanti. È fin troppo facile gettare la spugna alle prime difficoltà. Riqualificare il Paolo Poli è il primo passo da compiere senza dimenticare cha la Molfetta Calcio rappresenta 90 anni di storia di un intera città nel bene e nel male.