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Libertas Molfetta: la spensieratezza del calcio, la difficoltà del primato
18 aprile 2013

MOLFETTA - Da dove inizio ,non lo so proprio!Vi posso solo dire che Io c'ero.Si,ero a Castellana per guardare la partita con il Gallipoli.Il Gallipoli si è presentato…come un Gallo e noi abbiamo fatto la parte…dei Polli!Ora Vi spiego e premetto alcune cose.A parte che la signora che scrive sulla Gazzetta del Mezzogiorno io proprio non l'ho vista fra gli accreditati al campo,e quindi vorrei capire come si fa a scrivere un articolo senza vedere l'evento e vi giuro che non c'era "streaming".Poi,come si fa a far giocare una partita come questa in un campo a dir poco dalle dimensioni"ridicole" come quello di Castellana.Aggiungo con muri di recinzione a misura di "nani" e con una designazione arbitrale decisamente insufficiente per usare un termine benevolo.Purtroppo devo constatare che passi in avanti la federazione gioco calcio pugliese non ne ha fatti nell'ultimo ventennio.I campi di calcio,al di là del sintetico al posto della terra battuta sono strutture inadeguate,vecchie e non ospitali.Investimenti in impiantistica sportiva sono stati pari a zero.Ma ritorniamo sull'incontro.Non è stata una bella gara,ma a questo siamo abituati,visto il livello generale di questo campionato.Ho sempre pensato che raffrontando le squadre di eccellenza del 1990 a queste di oggi,le prime avrebbero vinto questo campionato …per manifesta inferiorità tecnica e tattica.Siamo stati ingenui. Abbiamo approcciato la partita in modo anomalo,come non siamo abituati cioè siamo partiti all'attacco. Abbiamo regalato il centrocampo all'avversario e siamo andati in affanno regalando molti angoli al Gallipoli . Appunto su uno di questi ci siamo fatti "beccare".Il nostro portiere resta sulla linea di porta, loro si ammassano al centro dell'area e in assenza di Paris hanno avuto vita facile. Questa squadra sa giocare solo di rimessa ed ha un unico play per impostare l'azione che lancia le punte in movimento lì davanti.Quando vogliamo fare " gioco" è notte fonda.Non voglio infierire sulle punte e specificatamente su Corrado Uva .Purtroppo le sue caratteristiche sono diverse da quelle di Petruzzella e chiuso nella morsa dei due centrali e non supportato dal fisico si è perso oltre che è stato semplice sovrastarlo ed in pratica non ha visto palla .Meglio Martinelli che è stato la vera spina nel fianco purtroppo non coadiuvato neppure da Loseto e quindi "notte fonda". Comunque caricando a testa bassa si è trovato l'ennesimo rigore della stagione. Purtroppo la musica dopo il pareggio non è cambiata e non avendo alcun punto di riferimento in attacco si è assistito ai soliti lanci lunghi in terra di nessuno. Poi,quando meno te lo aspetti a tempo scaduto ,sempre sull'ennesimo calcio d'angolo,da polli siamo riusciti a prendere,in fotocopia il secondo gol da parte del Gallipoli. La tensione era nell'aria ed infatti il secondo tempo è stata una partita di ping pong:lanci lunghi rimesse lunghe in terra di nessuno. Il tempo passava e nulla cambiava.La tattica ostruzionistica del Gallipoli si accentuava sempre di più e i nostri non ci capivano nulla .Anche il Mister che tardava a cambiare volto alla squadra . Solo in ritardo si è proceduto a sostituire Uva con Petruzzella e inserire Capriati con l'uscita di un inutile difensore. Ma solo con l'ingresso di Romito si sono potuti apprezzare dei miglioramenti nella forza offensiva ,fino a raggiungere il pareggio . Un pareggio che equivale ad una sconfitta sia per il gioco sia perché non hanno capito nulla dell'avversario,ma proprio nulla.Ad onor del vero il Gallipoli non ha rubato nulla,ma noi alla fine ci si è guardati indietro ed abbiamo visto quanti punti abbiamo perso per strada fino a perdere oggi il primato . Perdendo la "Spensieratezza" abbiamo perso il "Primato".Ecco il perché del titolo dei miei articoli.Il Giuoco del Calcio è appunto un gioco e tale deve restare.Nel momento in cui lo prendi sul serio allora vengono fuori i limiti di ognuno di noi.Queste categorie sono e sempre resteranno Categorie Dilettantistiche e pertanto vanno affrontate con la voglia di giocare e non come se si andasse in guerra.E' vero stavamo accarezzando un sogno e siamo stati improvvisamente svegliati,ma non cerchiamo colpevoli.Siamo tutti colpevoli la società,la squadra,i tifosi . E' il momento del silenzio.Dobbiamo stare tutti zitti.E' necessario crescere in tutte queste componenti ovvero deve crescere la società e non chiudersi nel castello e combattere contro i mulini a vento.Deve crescere la squadra,lavorare impegnarsi e non risparmiarsi fino all'ultimo minuto.Devono crescere i tifosi,tutti dagli ultras a quelli normali altrimenti le promozioni non saranno mai raggiunte .Ale' Molfetta       

 
  
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