La lotta contro le tasse ritenute inique e affamatorie parte sempre dal basso: non fu Gandhi a promuovere il movimento contro la tassa sul sale? Non furono comuni cittadini britannici a battersi contro la Poll Tax? Nella cultura popolare non sono Zorro e Robin Hood che proteggono il cittadino dall'oppressore fiscale? Al di là di quelli che possono essere i motivi reali di rivendicazione da parte di molte categorie, queste tardive proteste sembra abbiano oggi il sapore della beffa. Sarà perché finora molti si erano illusi che la faccenda non li riguardasse e oggi la depressione tocca anche loro? Oppure c'è dell'altro?
Possiamo escludere che a breve un vecchio signore che ha maldestramente dominato la scena politica italiana per oltre un ventennio e provocato guasti inenarrabili all’economia nazionale, oltre che all’immagine stessa del Paese a livello internazionale, tenti di rivestire nuovamente i panni di Zorro o Robin Hood? Questi signori che oggi protestano, dov'erano in 10 anni di governi berlusconiani? Negli ultimi 4 anni le ragioni per protestare sono state parecchie, eppure non è accaduto nulla. Ora dopo soli tre mesi di governo Monti, certo di centrodestra, ma comunque un governo presentabile rispetto a quelli di Mr. B., si assiste a questa esplosione del malcontento sociale.
Dalla scorsa notte numerosi sono i blocchi di autotrasportatori in corso anche su varie strade pugliesi. L'agitazione, intensificatasi con il trascorrere delle ore, sta determinando considerevoli rallentamenti o in alcuni casi il blocco della circolazione automobilistica, normalmente caotica il lunedì mattino sulle vie di accesso alle città. La situazione più critica si registra sulla tangenziale di Bari. Mezzi pesanti occupano due delle tre corsie e il traffico procede a passo d'uomo. Attualmente sono 4 i chilometri di coda, ma le previsioni non sono rosee.
Nel resto d'Italia oltre 2mila tir fermi sulle autostrade. La protesta è contro caro-gasolio, i ticket autostradali e l'Irpef. La Campania è paralizzata, mentre si registrano forti disagi anche al Nord. All'alba erano oltre 60 i blocchi ai caselli delle principali arterie nazionali. Si tratta di una sorta di Movimento dei Forconi su scala nazionale, per cui il ministro degli Interni, Annamaria Cancellieri, ha promesso massima attenzione per un eventuale dilagare della protesta. Il rischio del resto è più che concreto: il blocco totale del traffico autostradale.
Con l'86% dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo sciopero dei tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti più deperibili come il latte, la frutta e la verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati. Pesanti effetti si potrebbero presto avere per le tavole degli italiani e per le aziende agricole. Come è già successo in Sicilia, se non si tornerà presto alla normalità, gli effetti si faranno presto sentire con gravi danni per le aziende agricole, per il commercio e per i consumatori con gli scaffali dei supermercati vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi.
© Riproduzione riservata