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Libera la tua responsabilità
15 febbraio 2011

Cittadinanza e legalità sono le due parole chiave su cui si fonda la nostra Costituzione, ma che, allo stesso tempo, ne rappresentano l’obiettivo primario. Tuttavia, in molti ignorano la duplice funzione di tali parole e dunque non riescono ad attribuirvi il giusto signifi cato. E’ necessario che i cittadini diventino consapevoli di ciò che vuol dire agire legalmente e responsabilmente; e proprio in quest’ottica “Libera”, associazione nazionale impegnata dal 1995 contro le mafi e, che da poco conta un presidio anche nella nostra città, ha organizzato un incontro nella Sala Consigliare “Gianni Carnicella” di Palazzo Giovene, dal titolo “Libera la tua responsabilità”. Hanno preso parte all’incontro, particolarmente sostenuto dal Liceo Classico “L. da Vinci” e dal D.S. Giuseppe Cannizzaro, la responsabile del presidio Libera, Franca Carlucci, l’avvocato penalista molfettese Bepi Maralfa e il Sostituto Procuratore della Procura di Trani, Michele Ruggiero. In apertura, Franca Carlucci ha esposto le fi - nalità principali dell’attività di Libera, che ogni anno si impegna nella lotta contro uno dei vari generi di mafi a che, con il tempo, distruggono la nostra società dalle sue fondamenta. Nel corso del 2011, Libera metterà in atto un programma mirato a riutilizzare in ambito sociale i beni confi scanti ai criminali. L’associazione sta già lavorando in questo senso attraverso una raccolta di fi rme da indirizzare al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, perché attraverso i poteri di cui dispone possa dare una svolta al problema, facendo in modo che “per il bene comune, i corrotti restituiscano ciò che hanno rubato”, come recita lo slogan della petizione di Libera. La responsabile di Libera ha fatto riferimento all’attività che l’associazione ha seguito nel corso del 2009, attività volta alla sensibilizzazione della popolazione contro le ecomafi e; e a questo proposito, ha passato la parola agli alunni della 3ª C del Liceo Classico, che, coordinati dalla prof. ssa Giovanna Musolino, a partire dal primo anno del triennio stanno conducendo un percorso incentrato sulla legalità, percorso iniziato quasi timidamente, ma concretizzatosi in diversi progetti ed attività, come la prof.ssa ha puntualizzato. Il rapporto tra questi ragazzi e Libera ha preso avvio con la partecipazione al concorso bandito dall’associazione nel 2009 di un racconto sul tema delle ecomafi e di Marcello Rivoir, elaborato che si è classifi cato tra i vincitori e che è stato pubblicato sul libro “Regoliamoci”, titolo del concorso, edito Verdenero. Nel corso della serata i ragazzi hanno presentato l’elaborato multimediale “Ugualmente Disuguali”, prodotto durante lo scorso anno, che ha partecipato all’iniziativa bandita dal Senato della Repubblica dal titolo “Dalle Aule Parlamentari alle Aule Scolastiche-Lezioni di Costituzione”, progetto volto a sensibilizzare i cittadini circa il valore della Costituzione, che troppo spesso soccombe a vantaggio dell’illegalità e della trasgressione. L’avvocato Bepi Maralfa ha condiviso il monito di speranza lanciato dalle parole degli studenti, soffermandosi sull’importanza che la legge e il diritto rivestono nella nostra società, ma allo stesso tempo mettendone in luce alcuni punti deboli. Sullo stesso fi lo conduttore è intervenuto anche il Sostituto Procuratore della Procura di Trani Michele Ruggiero che ha esordito chiarendo il compito fondamentale che il Pubblico Ministero svolge in sede di giudizio. Secondo il Dott. Ruggiero spesso la fi gura del Pubblico Ministero viene erroneamente additata come quella di uno spietato “accusatore”, ma in realtà, sarebbe più corretto parlare di un “difensore della collettività”, dato che l’obiettivo primo di questa carica giudiziaria è quello di rendere effettivo il rispetto della legge, innanzitutto nell’interesse della popolazione. Il pubblico ha poi accolto gli spunti lanciati dal Sostituto Procuratore nel corso del suo intervento, sottoponendo alla sua attenzione diverse questioni. Dunque, il Dott. Ruggiero si è espresso riguardo alle differenze che distinguono il nostro sistema legislativo e giudiziario da quello estero e in particolare anglosassone, puntualizzando che mentre in Italia il diritto si confi gura come “civil law”, in Inghilterra assume la denominazione di “common law”. Ciò che rende il “common law” un sistema altamente effi cace sta nella brevità con cui i processi vengono archiviati, dato che le sentenze non si costruiscono totalmente sulla base della consultazione dei codici, bensì prevalentemente sul confronto con casi precedentemente risolti. Un altro punto su cui il S.P. ha abbondantemente discusso è stato il rapporto tra la giustizia e l’informazione, rapporto spesso poco chiaro e comunque soggetto alla spietatezza dei meccanismi economici, ragion per cui spesso i mezzi di comunicazione trasmettono notizie discutibili o sviluppano forme di brutale accanimento intorno a casi giudiziari particolarmente interessanti. Il Dott. Ruggiero ha, infi ne, concluso chiarendo la relazione tra moralità e timore nei confronti della legge. Una buona legge, dunque, deve immancabilmente avere un valore coercitivo, ma è impossibile pensare che un cittadino la osservi senza che abbia dentro di sé un alto senso della giustizia, coltivato nel tempo attraverso una educazione basata sul rispetto delle regole. Pertanto, la locuzione latina “ubi societas, ivi ius”(dove c’è una società, lì vi è il diritto) andrebbe capovolta in “ubi ius, ivi societas”, perché una società può defi nirsi civile solo se si costruisce sul diritto e sulla giustizia.

Autore: Gabriella M. A. Abbattista
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