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Leggere il passato per capire il presente La storia di Bari dal borgo alla città
15 ottobre 2018

La storia la fanno gli uomini e, in base al loro valore, sono capaci di trasformare la realtà sociale, economica, ambientale di una città e farla diventare grande. E’ questo il desiderio che ha accomunato uomini uniti da un sogno comune, che li ha resi protagonisti della crescita di un borgo meridionale trasformandolo in una grande città. E’ la storia di Bari, dal borgo alla città, che Nicola Mascellaro ci racconta in questo suo ultimo lavoro, frutto di lunghe e meticolose ricerche negli archivi e nelle biblioteche, ma soprattutto in quell’archivio di storia che è il più grande quotidiano di Puglia, La Gazzetta del Mezzogiorno, nato come Corriere delle Puglie, che rappresenta il filo conduttore che lega tutte le stori di uomini coraggiosi, ma di grande valore, le eccellenze di questa terra come le chiameremmo oggi. Mascellaro ci ha abituato alla meticolosità e alla precisione dei suoi scritti, tutti documentati come devono essere i libri di storia, ma la sua è una storia raccontata attraverso la cronaca, che ti avvince nella lettura perché le storie di uomini sono sempre affascinanti, soprattutto quando si proiettano oltre il personale, per diventare storia collettiva di un popolo e della sua terra. Nel libro – come ricorda Egidio Pani nella sua introduzione – è ampia la presenza dei giornalisti perché è dai giornali che una città trae la forza propositiva, di rappresentanza, di controllo e perfino di collusione col potere. I giornali hanno condizionato la storia delle città (dal Corriere della Sera di Milano al Mattino di Napoli) e ne sono diventati il quotidiano diario politico, sociale e culturale. E davano evidenza quando a Roma sui tavoli del potere, la carta stampata aveva massima attenzione. Una volta era così, oggi i tempi sono cambiati e l’influenza dei giornali sul potere si è ridotta. Mascellaro, che per 30 anni è stato responsabile dell’archivio fotografico e di documentazione della Gazzetta del Mezzogiorno, ci racconta come una volta, commercianti e imprenditori comprendevano il valore di un giornale, al punto da chiedere a Martino Cassano di fondare e dirigere il Corriere delle Puglie, anche se poi da bravi commercianti “sparagnini”, si tiravano indietro al momento di mettere mano al portafogli. Eppure erano proprio queste categorie di lavoratori a possedere i capitali necessari a investire e lo facevano per rendere grande la loro città. “I baresi abilmente megalomani, sanno spiare il futuro, cogliere le occasioni”. Ecco perché è importante leggere il passato per capire il presente che, credo, sia uno degli obiettivi che si è posto l’autore quando ha deciso di raccontare queste storie di uomini, di famiglie dell’epoca, che hanno fatto del riscatto e dell’ascesa sociale, un principio di vita, quando il lavoro aveva un valore e dava valore. L’altro filo conduttore oltre al giornale è l’amore per Bari che accomuna tutti i personaggi, un amore radicale che spinge Armando Perotti a scrivere: «Provino quelli che in patria fanno da censori, a vivere fuori e a ricevere ogni giorno dalla posta il giornale della tua terra. Vedranno come suoni cara la voce di casa propria; come ogni notizietta diventi interessante, come ogni questione discussa, fuori dei pettegolezzi del caffè e della farmacia, assuma un tono di serietà e di autorevolezza che esalta il sentimento urbano ed eleva la coscienza civica del barese lontano». E Mascellaro ha scelto di mettere questa frase come incipit del suo libro (presentato a Bisceglie nella rassegna “Libri nel borgo antico”) quasi a rivelarne l’anima. Oggi a rileggere queste storie, soprattutto quelle più antiche, sembra che non siano passati quasi due secoli, ma ere geologiche, tanto ci sembrano lontane, tanto ci appaiono irreali, soprattutto quando sono animate dall’autentica passione civile mette da parte il vil denaro (parliamo anche di personaggi politici che hanno avuto ruoli di rilievo come ministri, vedi il caso Di Crollalanza) ed è questo amore disinteressato che rende più appassionanti le loro storie che Nicola Mascellaro riesce a tessere con grande maestria, come in un film, alternando notizie e citazioni, discorsi e articoli che ci tengono ancorati alla pagina scritta, nell’era degli smartphone e dei tablet che non riusciranno mai ad avere lo stesso fascino. © Riproduzione riservata

Autore: Felice de Sanctis
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