Legambiente: tempi rapidi per i lavori per il depuratore di Molfetta e vincoli più restrittivi per lo scarico
MOLFETTA - L’Acquedotto pugliese, nuovo gestore dell’impianto di depurazione di Molfetta (foto), ha predisposto un progetto per l’adeguamento dell’impianto che, nel mese di settembre, è stato sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale presso la Provincia di Bari.
Il circolo Legambiente di Molfetta interverrà in questo procedimento amministrativo per chiedere che l’intervento sia realizzato in tempi più rapidi dei 9 mesi previsti da AQP e che siano prescritti limiti allo scarico più restrittivi, soprattutto per l’azoto e il fosforo. Questi due composti, infatti, sono i principali responsabili delle fioriture dell’alga tossica appartenente al genere Ostreopsis.
L’alga, di origine tropicale, nella bella stagione e in giornate particolarmente calde e prive di vento, si moltiplica molto velocemente producendo una tossina che, principalmente durante le mareggiate, può colpire i bagnanti provocando effetti neurotossici con conseguenti febbri alte, malessere diffuso, tosse e problemi respiratori.
Legambiente chiederà anche che tutti i risultati dei monitoraggi ambientali condotti sull’impianto e sull’acqua depurata siano immediatamente resi pubblici attraverso il sito web del Comune di Molfetta e quello di AQP.
Infine, nel rispetto delle previsioni del Codice dell’Ambiente in merito all’incentivo del riutilizzo delle acque reflue, Legambiente chiederà che siano tempestivamente attivati i due impianti pubblici di affinamento delle acque reflue, impianti annessi ai depuratori di Molfetta e Ruvo-Terlizzi, già da tempo realizzati ma mai entrati in esercizio.
Tutto questo, per limitare lo sfruttamento dell’acquifero – già fortemente interessato dall’ingressione del cuneo salino – e per ridurre la portata di refluo da scaricare a mare.