Left Wing: il PD e il vento dei cambiamenti, l'importanza della politica nella vita di ogni giorno. Confronto a Molfetta
MOLFETTA - Incontro per capire insieme, l'importanza della politica nella vita di ogni giorno, il ruolo del PD e le iniziative per i lavoratori: un dialogo trasversale che mette in discussione le semplici situazioni cittadine fino all'esperienza dei Paesi meglio organizzati e più agiati. In occasione della presentazione dell'ultimo numero della rivista Left Wing "Partito" presso il Giardino di via Mammone, nel centro storico, si sono confrontati i rappresentanti dell’associazione Articolo18, organizzatori di quest'incontro, gli accademici e i politici del Partito Democratico nazionale e regionale. A dar voce al dibattito Paola Natalicchio, sindaco di Molfetta; Francesco Verducci, senatore PD - Coordinatore Rifare l’Italia ; Francesca D’Ulisse, dipartimento esteri PD; Paolo Borioni, storico Fondazione Brodolini; Onofrio Pappagallo, storico Fondazione Gramsci - vicepresidente “Articolo 18” (nella foto, da sinistra: Borioni, Natalicchio, Verducci, D’Ulisse, Pappagallo).
Dopo una chiara presentazione di Onofrio Pappagallo sulla forma del partito, prende parola Francesca D'Ulisse con funzioni di intermediatrice: "Stiamo parlando di una politica sempre più spoglia e vuota. Una politica tanto criticata per l'impossibile agire tramite i social network. Partiti nei quali è molto difficile individuare bene cosa sia conservatore e cosa sia progressista. Tempi in cui si cerca di riconoscere una democrazia". Rivolgendosi a Francesco Verducci: "In questo momento, riesce a vedere partiti che siano in grado di mantenere una leadership forte e parallelamente seguire un pensiero politico eguale?".
Risponde il senatore del PD mettendo in luce la distanza creatasi negli anni tra i cittadini e la politica:
"E' vero che è facile prendersela con la politica; ma è anche vero che quando la politica non fa il suo mestiere si rivela ininfluente. Deve ritrovare la sua funzione. Sono convinto che molte persone potrebbero fare a meno della politica. Chi deve recuperare terreno, chi deve riscattarsi ha bisogno della politica. Coloro che cercano la politica per ridarle valore. I rapporti tra la politica e i partiti non hanno funzionato perché non è stato chiaro lo schieramento degli ultimi. Quando invece, ci si schiera, allora i cittadini tornano a crederci e a dargli il giusto peso. Io voglio un partito che sappia da che parte stare. In questo caso, centro sinistra sta per, dalla parte del lavoro. Stiamo parlando di intere generazioni senza lavoro, o con un lavoro precario; o ancora disoccupati a cinquanta anni. Allora si finisce per credere di non potercela fare. In un Paese che non investe più sulle politiche industriali. Un vero e proprio buco nero della nostra democrazia. Al giorno d'oggi i ragazzi sono cullati fra i loro genitori e nonni. Parliamo di battaglie per i nuovi diritti, non a caso si tratta di quel 25 maggio in cui il 40% rappresentò la speranza di tantissimi. Un governo che solo ora sta cercando dei provvedimenti per coloro che sono i working poor. Stiamo parlando di lavoratori poveri, che dovendo vivere mensilmente con nemmeno mille euro al mese, hanno avuto questa boccata d'aria di 80 euro. Chiudo portandovi a riflettere anche su una grande percentuale di voti mancanti. Considerando che la distanza tra un giovane e la cabina elettorale è ora uguale a quella che c'è tra i cittadini e la politica".
Torna, quindi, Francesca D'Ulisse rivolgendosi al nostro sindaco Paola Natalicchio e chiedendole il rapporto tra la società civile ed i partiti e quale ruolo hanno avuto nella sua vittoria un anno fa. Racconta, allora, la sua storia tornando a quel gennaio 2013, quando le proposero di candidarsi con una lista civica. Il netto "no", definì quindi che la lista doveva essere formata da partiti. Una situazione che si presentò molto difficile specialmente perché il centrodestra del sindaco uscente sen. Antonio Azzollini era ben organizzato. Ciò significava solo andare incontro ad una sconfitta certa. Ma a suo tempo, con molta fatica e difficoltà si riuscì a stabilire un legame tra partiti: "Questo è il principale motivo per cui non ho una tessera di partito. Voglio rimanere garante tra tutto ciò che è partito e ciò che non lo è. Mi auguro che l'accordo tra i diversi partiti rimanga a lungo, perché quando si va per tirare troppo la corda e quindi mostrarsi migliore rispetto all'altro, allora è lì che la corda si spezza. Vorrei che ci fosse una riconnessione attiva tra i partiti e la politica. Penso quindi che la rivista sia un ottimo strumento per ciò che stiamo vivendo. Porto ancora l'esperienza fresca del Camp - la politica alla luce del sole. Un bel esempio di confronto. Sono però rimasta delusa per alcune presenze a scopo distruttivo e altre assenze. Per descrivere quindi il nostro compito vi riporto il pensiero di Otto Kircheheimer sul partito pigliatutto, con principale esigenza di attirare il massimo interesse di gruppo per riconquistare una fiducia generale".
Ultima domanda da parte di Francesca D'Ulisse, questa volta per Paolo Borioni che porta con sé esperienze estere: "Parlando di rapporto tra partiti e di trasformazioni. Qual è la situazione tra partiti social democratici e come si risolvono le relazioni tra partiti e società?". Secondo Borioni "le socialdemocrazie europee nascono dalle grandi masse di sistemi liberali. La differenza è nel rapporto tra il movimento operaio e il partito. L'idea è nell'accordo tra il sindacato e il partito. Buona parte dei finanziamenti provengono dai sindacati socialdemocratici. C'è una forte domanda di rinnovamento. Si finalizza specialmente sul concetto di innovazione e non di sfruttamento del lavoro. Parliamo del welfare state, o stato sociale. Un circolo virtuoso che in un certo senso ti protegge quando sei disoccupato, garantisce i posti di lavoro, mobilità sociale, scuola gratuita e salari pre-lavorativi per studenti. Il meccanismo si inceppa prima di ristabilire i frutti della produttività. Non è un caso che i paesi nordici investono più sullo sviluppo e sulla novità. Arriviamo quindi a parlare di crisi, quando questi Paesi, che sono un passo avanti a noi, non concedono scambi e marcano la differenza. Chiudo portandovi l'esempio dei Norvegesi del PD che si sono riconquistati la fiducia dei loro cittadini. Si è creato un vero e proprio punto di incontro tra i cittadini e il partito, mettendo nero su bianco quello che andava e quello che invece funzionava meno. Questo esempio ci fa capire come dovrebbe funzionare da noi il rapporto sindacato-partito. Cercare di apprendere al meglio questo rapporto è importante ed interessante per i nostri modelli di partito".
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Autore: Giambattista Palombella