Le ville storiche di Molfetta Villa Fraggiacomo (parte I)
Appunti di storia
Con la costruzione della nuova strada Molfetta-Terlizzi, nel 1812 molti fondi, attraversati dal tracciato, furono divisi in due parti e alcuni di essi videro migliorato il proprio accesso. Fu il caso di un fondo rustico di proprietà della famiglia Fraggiacomo del quale, trovandosi sull’antica strada rurale che conduceva a Terlizzi, con l’apertura della nuova via si migliorò l’accesso. Il 6 gennaio 1660, per atto del notaio Angelo Valente, Maria Antonia Volpicella vendette a Stefano Motta un fondo di 9 vigne con una torre, in contrada Campore. Il 9 settembre del 1741, per atto del notaio Salvatore Viesti, Susanna Motta fu Domenico sposandosi con Leonardo Fraggiacomo, portò in dote le 9 vigne in contrada Campore. Nel Catasto Onciario di Molfetta del 1753 nelle proprietà di Leonardo Fraggiacomo figuravano le 9 vigne della moglie in contrada Campore. Nel 1805 il casino era già costruito e nel 1817 qui morì Maurizio Fraggiacomo. Nel 1820 nel fondo alle Campore sono segnalati 590 alberi di olivo ad un tronco, 163 a 2 tronchi, 79 a tre tronchi, 20 alberi di pere, 30 di fichi, 15 di sciuscelle (pistazze), 24 di granate (melograno), 4 di crisomole (una varietà di ciliegie), 20 di ciliegi e 32 acacie. Nel Catasto Murattiano di Molfetta del 1825, in testa a Antonia Consiglio vedova di Maurizio Fraggiacomo, alla Sezione IV, lettera D, al n. 300, è segnalato un oliveto di 12 vigne, al n. 301 un casino di 8 stanze con stalla e cappella. Sulla facciata della villa, in alto sul balcone centrale, fu apposto lo stemma del casato dei Fraggiacomo. Nel 1878 il casino era classificato come casa di villeggiatura composta di un piano terra e di un primo piano per un totale di 11 stanze; era di proprietà di Angelo Fraggiacomo fu Maurizio. Nel Catasto Terreni di Molfetta del 1930 la casa di villeggiatura col fondo annesso era di proprietà di Cosmo Mongelli fu Saverio. Nel 1933 Cosmo Mongelli fece testamento e nel 1938 per divisione Mauro Mongelli fu Cosmo ebbe la casa di villeggiatura e il fondo. A seguito di un fallimento del Mongelli, il Monte di Pietà Spedale e Confidenze di Molfetta nel 1960 per mezzo del Tribunale di Trani, acquistò la villa e il fondo per circa 20 milioni di lire, utilizzando il lascito del benefattore Bartolomeo Pappagallo. Subito dopo l’immobile fu sottoposto a lavori per adattarlo ad asilo e scuola materna per adempiere alle disposizioni del lascito. L’apertura dell’asilo durò per circa un Decennio. Nel 1805 Maurizio Fraggiacomo, nella sua villa costruita sulla strada per Terlizzi, volle erigere una cappella dotandola di 12 ducati annui. Con dispaccio del 13-7-1805 ottenne il beneplacito reale, a condizione di avere anche il consenso del vescovo locale. La cappella fu ispezionata durante la S. Visita del Vescovo mons. Nicola Maria Guida nel 1854 e, in quella del Vescovo mons. Agostino Migliore nel 1921. A quest’epoca la chiesetta era già di proprietà della famiglia Mongelli. EX VILLA ATTANASIO ORA “I CARRUBI” La villa si trova sulla via per Terlizzi, di fronte allo svincolo della S. S. 16bis in direzione di Foggia. Nel Catasto Terreni di Molfetta del 1825 il fondo era di proprietà di Murolo Salvatore. Nel 1872 il fondo era di proprietà di Anna Saveria Fornari moglie di Buonaventura Attanasio di Giuseppe. I coniugi Attanasio-Fornari, facilitati sia dalla strada che dalla vicinanza del fondo alla città, fecero costruire una villa in stile neoclassico. Il 21-4-1880 essi inoltrarono l’istanza alla Curia Vescovile di Molfetta di voler costruire una chiesetta accanto ad un loro villino in contrada Troppoli. In data 28-4-1880 ebbero il benestare. La chiesetta fu dotata di una dote consistente nel fruttato di un terreno dell’estensione di 20 ordini, accanto al villino. Fu dedicata alla “Genitrice della Madre di Dio” (S. Anna) ha una sola navata con altare in marmo. All’esterno in alto sull’ingresso della cappella fu apposta una lapide con l’iscrizione: “AEDICULAM HANC G (………) ANNAE DICATAM / BONAVENTURA ATTANASIO QUO COMMODIUS DIES FESTUS EXPLERD (……) / SIBI SUISQUE ALIISQUE RURE MORAM (…) BUS EXCRTAVIT / ANNO A. S. MDCCCLXXX”; al retro dell’abside in alto vi è un campanile a vela. Nel 1902 la Società Anonima di Navigazione a Vapore Puglia con sede a Bari fece costruire dai cantieri navali Fratelli Orlando & C. di Livorno un piroscafo a cui fu dato il nome MOLFETTA. Il Comune di Molfetta regalò al piroscafo la bandiera nazionale con al centro lo stemma civico della città. All’uopo fu incaricata di questo compito la sig.na Caterina Attanasio di Buonaventura che nella villa ricamò la bandiera riposta poi in un artistico cofanetto in legno, realizzato nell’Ospizio di Giovinazzo nel laboratorio d’intaglio e mobilio artistico, sotto la direzione del prof. Giovanni Vetrano. Lo scultore Giulio Cozzoli realizzò un trofeo di bronzo che venne fissato sul cofanetto. Con apposita cerimonia nel Porto di Molfetta il 9 novembre 1902, la bandiera fu consegnata al comandante del piroscafo Domenico Milella. Nel 1915 il fondo con la villa fu venduto da Maria Attanasio a Sergio Losapio. La chiesetta fu visitata nell’occasione della S. Visita di mons. Agostino Migliore, vescovo di Monopoli e Amministratore Apostolico della diocesi di Molfetta-Terlizzi-Giovinazzo, eseguita nel 1923. Oggi la villa compreso il giardino di proprietà della sig.ra la Forgia è adibita a sala di ricevimento denominata “I Carrubi”. 1 continua ————— Bibliografia relativa a villa Fraggiacomo: Archivio Stato Bari, Sezione di Trani, notaio Angelo Valente, vol. 235; notaio Salvatore Viesti, vol. 472; notaio Giovanni Giovane vol. 1651 e vol. 1654. Archivio Diocesano Molfetta (=ADM), Curia Vescovile (=CV), Carte varie, cartella 168, doc. del 15-11-1724; IDEM, CV, S. Visita mons. Nicola Maria Guida 1854, e S. Visita mons. Agostino Migliore 1921; Archivio Comunale Molfetta (=ACM), Catasto Onciario di Molfetta 1753; Catasto Murattiano di Molfetta, 1825; Catasto Fabbricati di Molfetta, 1878; Catasto Terreni di Molfetta, 1930; Bibliografia relativa a villa Attanasio: ACM, Catasto Murattiano di Molfetta, 1825, Catasto Terreni di Molfetta, 1930; C. Pappagallo, Chiese rurali esistenti e scomparse a Molfetta, in Luce e Vita Documentazione, 1998/1. Idem, Il Piroscafo Molfetta, in Molfetta Nostra, 2005, n. 12. ADM, CV, Carte varie, cart. 323, doc. del 21-4-1880; CV, S. Visita mons. Agostino Migliore, 1921. Ricordi verbali della sig.ra Caterina Spadavecchia ved. Ciannamea (1899-1998). © Riproduzione riservata