Dare un riconoscimento agli uomini che hanno dedicato la loro vita al mare con professionalità e impegno: questo lo scopo delle medaglie d’onore per la lunga navigazione che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conferisce ai marittimi italiani che possono vantare una lunga attività di navigazione effettiva. L’onorificenza è stata istituita nel 1945 e richiede venti anni di navigazione per la medaglia di primo grado (oro), quindici per quella di secondo grado (argento) e dieci per quella di terzo grado (bronzo). Sono numerosi i nostri concittadini che, dal momento della sua istituzione, hanno potuto fregiarsi di tale riconoscimento, a riprova dello strettissimo legame tra Molfetta e il mare, anche se, a volte, viene assegnato alla memoria. La consegna dei riconoscimenti rappresenta un momento molto importante nella vita di ogni iscritto al registro della “Gente di Mare” ed avviene sempre in luoghi istituzionali, come la sala consiliare. Quest’anno, invece, si è tenuta in uno scenario insolito ma particolarmente significativo, variazione concordata tra il comandante della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera C.F.(C.P.) Michele Burlando e il dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “Amerigo Vespucci” Carmelo D’Aucelli. Per la prima volta, infatti, la manifestazione si è svolta nell’aula magna dell’istituto. Due le motivazioni che hanno guidato tale scelta: celebrare il lusinghiero traguardo raggiunto dalla scuola, che quest’anno celebra il suo primo secolo di vita e il fatto che molti dei premiati avessero studiato all’ENEM, oggi Amerigo Vespucci. La cerimonia è stata preceduta da una interessante conferenza dell’Ammiraglio di Squadra Michele De Pinto, rivolta essenzialmente agli studenti. Nel suo intervento l’ammiraglio De Pinto ha presentato cenni sulla formazione e addestramento della Gente di Mare, proiettando anche un filmato sulle attività del Maricentadd (centro di addestramento aeronavale della Marina Militare italiana, che dal 1972 forma tutti i membri della marina militare con “elevato realismo addestrativo”, grazie all’impiego di strumenti e software all’avanguardia). Successivamente, dinanzi al monumento ai caduti del mare, ideato da Vincenzo Maria Valente e collocato nel giardino dell’istituto scolastico, alla presenza della Autorità, dei premiati e dei loro familiari, di docenti e allievi del Vespucci, è stata deposta una corona d’alloro. Particolarmente intenso è stato il momento in cui un allievo dell’Istituto Nautico ha letto la “Preghiera del navigante”. Alla cerimonia hanno preso parte il vescovo Mons. Domenico Cornacchia, il sindaco Tommaso Minervini, il presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni, il Comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta Michele Burlando, l’Ammiraglio di Squadra Michele De Pinto, in qualità di Consigliere nazionale dell’Anmi, i presidenti e i soci dei gruppi Anmi di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi. Il Comandante Burlando ha sottolineato il legame che unisce i marinai di ogni epoca, elogiando i marittimi che incarnano l’antica tradizione marinara molfettese, coloro che ha definito «uomini di ferro su fragili barche di legno». Rivolgendosi ai giovani, li ha esortati allo studio, all’impegno, alla passione auspicando che essi possano perpetuare questo legame e reinterpretare «la gloriosa tradizione marinara della città». L’Ammiraglio De Pinto, evidenziando il valore della manifestazione, ha affermato: «circostanza che dà pregio ai beneficiari di queste medaglie di lunga navigazione. Il loro vivere sul mare viene riconosciuto dallo Stato italiano e non è poco, perché hanno saputo vincere la legge più dura della legge del mare, quella della loro vita». Più volte è stato posto in evidenza lo strettissimo legame tra la nostra città e il mare; mare che, come ha ricordato il sindaco Tommaso Minervini, rappresenta un elemento di crescita. Il primo cittadino ha tenuto a sottolineare come l’attività dei nostri marittimi non abbia rappresentato solo un grande contributo economico, grazie alle rimesse che hanno consegnato alle famiglie favorendo lo sviluppo di Molfetta. Egli ha ricordato come, negli anni ’50-’60 del Novecento, i nostri marittimi abbiano svolto un ruolo paragonabile all’attuale “internet”: portavano in città le esperienze vissute nei loro viaggi, le notizie, le informazioni di altre culture. In altre parole, portavano cultura e importavano cultura. Per Tommaso Minervini il mare è un elemento di crescita e ha invitato i più adulti ad essere di ai ragazzi, perché dal mare si possano proseguire attività, garantire attenzione all’ambiente, costruire nuova cultura. Il Vescovo della Diocesi, Mons. Domenico Cornacchia ha fatto riferimenti a episodi ma ha anche espresso senso di solidarietà vera a tutti i pescatori che, proprio in quelle giornate stavano scioperando, auspicando che il settore non sia ulteriormente penalizzato e che le richieste degli operatori del settore trovino accoglimento da parte delle Istituzioni. Successivamente sono stati consegnati i riconoscimenti ai marittimi iscritti nelle “Matricole della Gente di Mare” di Molfetta, cioè i registri tenuti dalla locale Capitaneria di Porto dove, dal momento dell’iscrizione fino a quello del pensionamento, vengono annotati tutti gli imbarchi, le abilitazioni e le varie vicende professionali occorse nell’arco dell’intera vita di ogni marittimo. Palese l’emozione degli insigniti, sicuramente più a loro agio nell’affrontare onde e intemperie che nel ricevere i meritatissimi onori. Alcuni tra i beneficiari, però, non sono più tra noi, così i loro riconoscimenti sono stati ritirati dalle vedove, ancora più schive e commosse. Le donne: qualcuno tra i beneficiari ha voluto ricordare la propria compagna e tutte coloro che sono state a fianco dei loro mariti, “portando avanti la famiglia e crescendo i figli da sole”, sopportando, a loro volta, i grandi sacrifici che il lavoro del marittimo comporta per l’intero nucleo familiare. Ma chi ha ottenuto il riconoscimento? Con il diploma (le medaglie, talvolta, vengono coniate in un secondo momento, ndr) per la medaglia d’argento sono stati premiati Raffaele Leone, Francesco Piergiovanni e Cosimo Damiano Salvemini; hanno ricevuto il diploma per la medaglia d’oro Giuseppe Petruzzella, Mauro Vista (ha ritirato il diploma la signora Isabella Giancaspro), Agostino Altomare, Angelo De Palma, Carlo Mastropasqua, Natale Bisceglia, Domenico De Gennaro, Carlo Pansini, Sabino De Nichilo, Mario Corvasce, Angelo Lanza e Giulio Allegretta. La medaglia d’argento è stata assegnata a Mauro De Cesare mentre quella d’oro è stata conferita a Sergio Antonio Sulpizio, Michele Boccassini, Cosimo Tedesco (ha ritirato la medaglia la signora Emilia Altomare), Gennaro Salinetti, Francesco Uva, Vincenzo Cipriani, Giuseppe Germinario, Tommaso De Musso, Biagio Altomare (ha ritirato la medaglia la signora Elisabetta Cappelluti). Una cerimonia che ha fortemente voluto sottolineare l’imprescindibile collegamento tra i marittimi di ieri e i giovani che seguiranno le loro orme. Giovani che sono stati esortati dal dirigente scolastico Carmelo D’Aucelli a comprendere quanto sia importante il saper fare, acquisire la conoscenza che bisogna poi tradurre in competenza, elemento, quest’ultimo, fondamentale nel mondo del lavoro. Non a caso il preside ha affermato: «Vogliamo mettere in evidenza i valori che questi uomini ci hanno lasciato». Augurandosi che l’istituto possa essere un punto fermo per l’educazione al lavoro ma anche alla cittadinanza. © Riproduzione riservata
Autore: Isabella de Pinto