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La Soprintendenza avrebbe autorizzato “l'archeomostro” sul Duomo di Molfetta
Il caso portato all'attenzione da Quindici nei giorni scorsi è finito sul tavolo del Sindaco che sarebbe pronto a bloccare i lavori
03 giugno 2010
MOLFETTA
- Archeomostro? Ma state scherzando? E’ tutto in regola!
Quindici
ha
segnalato giovedì scorso
la costruzione di una terrazza sopraelevata sul tetto dello storico edificio di un privato adiacente al Duomo che deturpa la vista della storica cattedrale romanica. Abbiamo provato ad andare a fondo nella vicenda e abbiamo scoperto risposte sorprendenti.
Intanto porte chiuse e bocche cucite negli uffici comunali per i cronisti di
Quindici
. L’articolo pare abbia sollevato un gran polverone e sia finito direttamente sulla scrivania del Sindaco
Antonio Azzollini
che, secondo indiscrezioni, non ha gradito e ha chiesto direttamente lumi all’ufficio tecnico. Rilevazioni e foto allora sono state fatte anche dai tecnici del Comune che hanno fatto le dovute verifiche. I lavori intanto sono andati avanti tanto che la scala che nelle nostre prime foto era in laterizi, oggi appare intonacata.
A trasmetterci il laconico responso laconico dell’addetto stampa che ha spiegato che i lavori godono dell’autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici. Tra i compiti di detto ente regionale c’è, leggiamo dal sito, “l’alta
sorveglianza (predisposizione dell'istruttoria ai fini delle autorizzazioni della competente Direzione Regionale, controllo e tutela) sui progetti di restauro presentati da enti, istituti, o soggetti privati
”.
Dopo aver esercitato quest’alta sorveglianza possiamo dire oggi che l’ente ha ritenuto lecito realizzare una terrazza privata a pochi passi da un monumento simbolo di una città, e lecito modificare una struttura che appare già nelle primissime cartoline del Duomo del 1870
(nella gallery)
.
Dovremmo essere contenti, per una volta non ci sono stati abusi edilizi e non siamo stati i soliti catastrofisti... Ma proprio non ci riusciamo, per noi quella costruzione resta una bruttura. Non tutto ciò che è lecito spesso è opportuno specie se le ricadute incidono sulla storia e sull’immagine di una città. Così ora andremo dal soprintendente per indagare le motivazioni della sua decisione.
Tuttavia una sopraintendenza di così larghe vedute ci fa lanciare un altro allarme. Che succederà ora che si interverrà su Palazzo Dogana? Qui ci sono interessi ben maggiori di quelli di una pizza sotto le stelle con gli amici. Un albergo di lusso avrà bisogno di ben altri servizi per i suoi residenti. Magari una bella sala da pranzo estiva con vista Duomo sarebbe il minimo e se ora non si dovesse vedesse bene magari si potrà sempre autorizzare una sopraelevazione… Con buona pace dei critici, dei giornalisti e dei disfattisti.
Dell’allarme lanciato dal nostro articolo, infatti, hanno discusso tutti in città anche se a mezza voce. Non ci sono state altre prese di posizione da parte di nessun tribuno. I tamerici, i pappagalli, le tartarughe, le oasi (?) hanno goduto di maggiore attenzione a Molfetta.
Su nostra segnalazione il caso è finito anche sulle pagine della cronaca locale della
Gazzetta del Mezzogiorno
. Qui scopriamo che il Sindaco avrebbe sospeso i lavori e sarebbe pronto alla demolizione. Speriamo non si tratti di una trovata propagandistica, di colui che non è nuovo agli annunci e alle missioni impossibili... È sempre bene ricordare cosa è successo alla nuova capitaneria di porto, dove la protesta montata in ritardo da Azzollini costerà alle casse dei molfettesi un milione di euro di risarcimento danni alla ditta appaltatrice. Ma vogliamo su questa vicenda rinnovargli la fiducia: che rimedi e faccia davvero il possibile per restituire alla città la bellezza della vista del suo Duomo. Anzi glielo chiediamo, che intervenga seriamente, senza far ricadere i costi sulla collettività.
Vedremo se il Sindaco saprà essere uno scomodo inquilino della terrazza... progettata per essere in condominio solo con l’Altissimo, come le guglie oscurate delle vecchie cattedrali.
© Riproduzione riservata
Autore:
Michele de Sanctis jr.
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tommaso gaudio
08 Giugno 2010 alle ore 13:08:00
Un altra piccola sommessa richiesta al proprietario dell'immobile, che ha commissionato il "manufatto": Se prima non c'era, vuol dire che non era necessario. Detto questo adesso a che cosa serve una scala, con torrino di accesso (realizzato perché inesistente) al piccolo tetto di un torrino esistente(adesso ...ringhierato - scusate la parolaccia - da quel che si vede) che probabilmente potrà ospitare solo qualche persona. E' giustificato, domando a chi ha fornito la fatidica autorizzazione, uno sfregio simile, sotto gli occhi di tanti?. Riscontro graditissimo, credo non solo da me. Grazie
Rispondi
maaaaaa
08 Giugno 2010 alle ore 10:49:00
il proprietario??? è scritto sul pannello esposto sul balcone...o almeno c'era fino a poco fa...fatevi un giro...
Rispondi
tommaso gaudio
08 Giugno 2010 alle ore 09:05:00
Sarebbe possibile avere informazioni, senza violare ovviamente questioni di "privacy", sull'iter di concessione di questa ...autorizzazione a modificare lo statu quo? Sarebbe possibile, sempre fatte salve le precedenti cautele, verificare se il funzionario che ha concesso l'autorizzazione ha VISIONATO l'"effetto che fa" - come recitava una canzonetta di qualche anno orsono? Sarebbe possibile, visto che stiamo parlando di un MONUMENTO UNICO NEL SUO GENERE (non lo dico io, ma Persone ben più qualificate), sotto il nostro naso, che qualche benpensante dell'Amministrazione, dell'U.T. comunale, dei boy scout, della Guardia di finanza, dell'Agenzia qualsivoglia, smuova le sue pregiate terga e verifichi la congruità del manufatto, nel contesto, ne certifichi la congruità medesima e ne DIA INFORMAZIONE UNIVOCA ALLA CITTADINANZA? Ovviamente, tutto questo senza creare comitati ...spontanei o sit in. Il Sindaco - Tonino, per gli amici - così sensibile alla Mokfettesità, non potrebbe metterci "naso"? E' chiedere troppo???? Grazie
Rispondi
vera mente
07 Giugno 2010 alle ore 17:06:00
facciamo schifo! cosa lasceremo ai posteri? lo schifo!
Rispondi
buongustaio
07 Giugno 2010 alle ore 08:56:00
Son passato stamattina ad osservare l'opera incriminata e oltre allo scempio perpretato al monumento piu' rappresentativo di Molfetta, la stessa opera è stata realizzata con un gusto del kitch e dell'orrido piu' unici che rari! Potevano pure chiamare un architetto per disegnare l'obbrobrio! Vabbè, ci sono i buongustai dell'estetica e i buongustai della pizza sotto le stelle, magari dopo essersi fatti 30 mt. di scale a piedi e dopo essersi succhiati tutti gli odori del bar di sotto. DISTRUGGETELO!
Rispondi
cittadino molfettese
06 Giugno 2010 alle ore 19:35:00
che dire dell'isegna luminosa tabacchi ecc. che deturpa la visione del duomo? ma chi da questi permessi?
Rispondi
donald duck
06 Giugno 2010 alle ore 09:01:00
Al di fuori di ogni interpretazione più o meno maliziosa di questa faccenda, senza voler promuovere alcun "comitato" (come si fece ...spontaneamente - si fa per dire - per la Foresteria, credo che sia diritto sacrosanto dei Cittadini tutti saper con certezza: 1) Perché si è autorizzata la modifica dell'immobile con l'aggiunta di un torrino: se prima non c'era, a cosa serve quello GIA' REALIZZATO??? 2) L'Ente, la persona fisica che ha messo la fatidica firmetta, ha guardato, da tutti i punti di vista, quello che la "piccola" modifica, avrebbe provocato sulla vista di un MONUMENTO ben più prossimo di quello della Basilica della M. dei Martiri, all'epoca del fattaccio Foresteria???? 3) Lasciamo stare i comitati più o meno spontanei, ma molto più semplicemente, non si potrebbero avere maggiori notizie sull'iter seguito per ottenere questa autorizzazione?; (un mio conoscente, residente a Molfetta vecchia, è costretto a vivere, e lo fa "ob torto collo" in estate senza condizionatore, perché ..."l'unità esterna deturpa la facciata di un fabbricato" senza alcun valore storico/architettonico apparente, e sito in una stradina interna!!!!! SIGNORI, per favore, un pò più di senso di appartenenza alla nostra Città ed ad un MONUMENTO che è UNICO nel suo genere: Duomo di San Corrado, già VIOLATO dall'immondo spettacolo UNICO NEL SUO GENERE, del parcheggio selvaggio sulla sua facciata e da vari gazebo!.
Rispondi
dino la sita
04 Giugno 2010 alle ore 13:53:00
ma chi e' il proprietario. basta conoscere il nome che subito si arriva a chi ha autorizzato lo scempio
Rispondi
americano a molfetta
04 Giugno 2010 alle ore 10:13:00
fosse successo in AMERICA questo scempio, a danno di un monumento unico con una storia millenaria, sarebbero sulla sedia elettrica: -il proprietario -il sovrintendente che ha autorizzato la costruzione -il sindaco qui a Molfetta, probabilmente gli daranno anche un premio.
Rispondi
copia copia
04 Giugno 2010 alle ore 00:08:00
veramente la giornalista della gazzetta ha copiato la notizia di quindici...
Rispondi
Jack Sparron
03 Giugno 2010 alle ore 23:28:00
Quest'intervento è solo una "ciliegina sulla torta": sono decine e decine e decine i "rimaneggiamenti" che, magari in zone non così evidenti, hanno profondamente e irrimediabilmente alterato la "genuinità" del nucleo più antico della nostra città
Rispondi
olex
03 Giugno 2010 alle ore 20:53:00
per rendervi conto di quanto questa volumetria abbia danneggiato l'originale composizione delle case torri addossate al Duomo,provate a guardare il water front dal molo Pennello; ebbene noterete che questa nuova volumetria occulta la vista delle due bifore del primo livello del campanile destro. Assurdo
Rispondi
FALKOROSSO
03 Giugno 2010 alle ore 19:55:00
Non voglio essere prolisso... Scusate, ma perché, qualcuno pensava che non fossero stati autorizzati? (dissequestrati... ecc., ecc., ecc., ecc... ). E se l'avesse invece costruito, che so... un nome a caso... Pino Amato? Eh mi sa mi sa che nu poche tiene raggione 'u wallione! Ma quando mai... La legge è legge, va sì rispettata! Come e con chi... si vede volta per volta... Ma tra l'altro, può essere anche "INTERPRETATA"... Cosa vi serve l'interpretazione autentica? Quella Giurisprudenziale? Quella dottrinale? ... esiste anche quella a catsum! Io ho solo capito una cosa: siamo semplicemente ritornati all'ordinamento feudale. Ci sono interpretazioni "adeguate" al Principe, ai Vassalli, ai Val-Vasini, e ai Val-Vassoi... (gabinetten che dir si voglia...). In seguito, se qualcuno me ne darà "spunto", scriverò della LEX JULIA MAJESTATIS... Un saluto a Tutti i Lettori. A "quello" di Don Chisciotte fico solo che io ho risposto, nella lingua madre del "Grotescos", però... P.S. sono da postazione di ventura, poiché il tecnico mi dice che sono stato destinatario di un virus tra i + potenti in circolazione che mi ha letteralmente fuso il PC. Ringrazio "chi" di dovere per tanta attenzione... non pensavo d'esser così importante... come avete capito la cosa ha x per me un sapore agrodolce!
Rispondi
Roland Eagle
03 Giugno 2010 alle ore 15:21:00
Negli Stati moderni ben strutturati in una “forma”, i barbari – almeno prima della globalizzazione – non venivano dall'esterno, dalle steppe oltre confine. Non avvengono più da gran tempo invasioni “orizzontali” di barbari. Le società “formate” subiscono di continuo un'invasione barbarica da dentro. I nostri figli sono barbari nelle culle e la società deve compiere uno sforzo continuo per civilizzarli, adeguarli ai suoi usi, alle sue leggi, alla sua “forma”. E non era compito esclusivo dell'istituzione scolastica: la trasmissione delle esperienze dei padri, della cultura elaborata dalle generazioni precedenti, degli errori corretti, delle fatiche nella ricerca della verità e della giustizia sostenute dagli avi e divenute idee, patrimonio intellettuale e morale, saggezza acquisita: tutto ciò era appunto la tradizione. Tradizione era il processo con cui la società civilizzava i suoi barbari verticali. Il nostro tempo ha tragicamente interrotto questo continuo, molecolare, quotidiano processo civilizzatore. E non per caso, ma per programma: la cultura corrente si vuole “progressista”, e perciò rifiuta di trasmettere la tradizione. Essere “progressista”, nella cultura corrente, significa deliberatamente questo: essere “trasgressiva” rispetto al patrimonio e alla saggezza del passato, spregiare la tradizione come un peso inutile nello slancio verso il futuro; e dissiparla totalmente. Ma così la società trasgressiva lascia crescere i giovani, i barbari tra noi, senza civilizzarli. E i barbari diventano adulti non civilizzati, acquistano forza e potere, senza conoscere i moventi profondi della civiltà; ogni nuova generazione deve ripartire da zero, riscoprire a sue spese (e a prezzo di sangue) il patrimonio di saggezza che le avrebbe risparmiato la fatica e il sangue. Questo ripartire da zero, questo ripetere gli stessi errori e rifare le stesse esperienze sulla propria carne generazione dopo generazione, è il contrario del progresso.
Rispondi
ucci pucci
03 Giugno 2010 alle ore 14:03:00
Sono stato facile profeta. Non era poi difficile indovinare come sarebbe andata a finire!!!
Rispondi
Antonello Mastantuoni
03 Giugno 2010 alle ore 13:45:00
Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Ora uno può metterla come vuole con le norme tecniche e può girarci intorno quanto vuole ai diritti di proprietà. Ma qui l'unica spiegazione per quello che sta accadendo è che l'idea di paesaggio che hanno in mente i tecnici che rilasciano le autorizzazioni (e i giudici che poi li assolvono) è una selva di ombrelloni e tavolini da bar possibilmente circondati da lamiere più o meno arrugginite, da copertoni puzzolenti e da gas di scarico. Certo, se in questi anni si è consentito di ridurre prima la Banchina Seminario e poi anche l'area retrostante al Duomo in un parcheggio e se si è permesso che una parte consistente della sua superficie fosse sottratta all'uso pubblico e occupata da strutture ormai inamovibili, perché non dovremmo aspettarci, e persino ritenere lecito, che il proprietario del terrazzino in questione vi monti un paio di giganteschi ombrelloni per ripararsi dal sole mentre si gode lo spettacolo offerto dal porto (naturalmente distraendo la mente dalla bombe all'iprite, dai lavori bloccati del porto, dall'alga tossica, del posidonieto distrutto, della palazzina servizi dei cantieri Tattoli buttata giù per far posto alla nuova capitaneria)?
Rispondi
Minervini Claudio
03 Giugno 2010 alle ore 12:43:00
chiedo scusa per la pignoleria... il Sindaco avrà chiesto LUMI all'ufficio tecnico... eheheheheh!
Rispondi
cittadina molfettese
03 Giugno 2010 alle ore 12:04:00
sarebbe bello conoscere il proprietario dell'immobile in questione, per meglio capire come sono andati i fatti...(capisci 'a me!)
Rispondi
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