La sinistra si mobilita contro il Pulicidio e il sindaco firma la convenzione
I cittadini di Molfetta si sono mobilitati in difesa del Pulo e contro l’amministrazione di destra di Tommaso Minervini. A lanciare l’accusa di abbandono e di inerzia contro chi governa la città, è Sinistra Italiana: «Il Pulo è chiuso. Da mesi. Anni. Abbandonato, tra sterpaglie, erbacce, rifiuti, detriti. La biodiversità ambientale straordinaria del sito senza tutela. Il patrimonio archeologico svalutato e interdetto all’accesso. Sul cancello verde, un lucchetto arrugginito. L’area servizi vandalizzata, il Museo Archeologico del Pulo è chiuso, se non negli orari d’ufficio. Non ha più una gestione adeguata ai flussi turistici e scolastici. Non ha più un archeologo. Non ha più la possibilità di effettuare visite guidate. Dopo oltre 800.000 euro di investimento per il suo ampliamento è in stato di semi abbandono. Il Fondo Azzollini è chiuso. Dopo lo scavo del 2015, straordinario, costato oltre 80.000 euro e che ha riportato alla luce “la trincea del Mosso” e ulteriori reperti di età neolitica, che hanno sancito l’importanza di Molfetta, capitale della preistoria. Dopo aver gettato le basi per la realizzazione di un ArcheoParco tra i più importanti del Mezzogiorno, connesso al sito di Altamura e all’importante area delle “orme dei dinosauri”. Lo denunciamo da mesi alla Città Metropolitana e al sindaco Antonio Decaro. Senza risultati, solo promesse. Lo denunciamo da mesi al Commissario, che non ha mosso un dito, nonostante gli stanziamenti lasciati nel bilancio triennale 2016-2018 dall’ Amministrazione Natalicchio. Lo abbiamo denunciato in una interrogazione consiliare al sindaco Tommaso Minervini e all’Assessora Sara Allegretta, senza aver ricevuto risposta. Ora basta. Mobilitiamoci. Al tramonto di venerdì 31 agosto. Contro il tramonto del Pulo. Contro il Pulicidio che la politica sta permettendo, anzi compiendo». Oltre sessanta partecipanti hanno raggiunto i cancelli del Pulo di Molfetta per protestare. All’iniziativa è stata promossa dal circolo cittadino di Sinistra Italiana, ha aderito anche il Movimento “Area Pubblica”, rappresentata dall’ex consigliere e presidente della commissione cultura Domenico Gagliardi (Bepi Maralfa era fuori Molfetta). Un appuntamento davanti al lucchetto arrugginito apposto sul cancello verde d’ingresso, che nessuno riapre dal lontano 2013, quando l’allora presidente della provincia Francesco Schittullidecise di non rinnovare la convenzione con il consorzio Polje, che dal 2007 gestiva eventi e visite guidate e assicurava l’accessibilità al sito. Con l’insediamento di Antonio Decaro, nonostante le ripetute promesse anche dell’assessora alla cultura di città metropolitana, Francesca Pietroforte, il bando per la gestione non è mai partito e la dolina è rimasta inaccessibile ai visitatori, finendo in uno stato di progressivo degrado. A Decaro, due mesi prima delle dimissioni del sindaco Paola Natalicchio, nel marzo 2016, fu anche inviata una bozza di convenzione che prevedeva l’affidamento del Pulo al comune di Molfetta, con un impegno di spesa della Città Metropolitana di 100mila euro per la manutenzione straordinaria necessaria al “riavvio” del sito. Ma la convenzione è rimasta ferma per i successivi due anni e cinque mesi. E oggi, come evidenziano davanti ai cancelli l’ex sindaco Paola Natalicchio, l’ex assessore alla cultura Betta Mongelli, Cosimo Sallustio di Sinistra Italiana e tutti gli “autoconvocati”, il Pulo è al tramonto. Un’altra estate è passata senza che nessun intervento concreto sia stato previsto e con i turisti fuori dai cancelli. Al degrado del Pulo si aggiunge la penosa situazione dei due beni culturali di diretta gestione del Comune: il Museo (aperto dalla giunta Azzollini e rilanciato con un investimento di oltre 860 mila euro dalla giunta Natalicchio), oggi senza bando di gestione, senza archeologo e aperto in orario d’ufficio (dunque chiuso molti pomeriggi e il week end) e senza visite guidate; e il Fondo Azzollini che, dopo uno straordinario scavo da 80mila euro svoltosi nel 2015, è chiuso al pubblico e ormai infestato dalle erbacce. Dopo la protesta qualcosa sembra muoversi. Il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, scosso dalla manifestazione e dalla rabbia dei cittadini, promette 800.000 euro di investimento, un mega bando per la gestione congiunta dei tre beni (Pulo, Museo e Fondo) e la firma della convenzione con città metropolitana (che investirà 200mila euro) entro settembre. Il sindaco Minervini, scosso dalla manifestazione, ha promesso 800mila euro di investimento e ha firmato la convenzione. © Riproduzione riservata