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La “preside coraggio” di Caivano, Eugenia Canfora, a Molfetta: “Non ci sono ragazzi irrecuperabili”
11 ottobre 2025

 MOLFETTA - “I giovani non sono il futuro, sono il presente. Mettersi di fianco a loro e non di fronte, perché la comprensione è il primo passo per essere ascoltati”.

La preside coraggio, come è stata definita, non usa mezzi termini. E ’un fiume in piena nell’incontro organizzato da Città dell’Uomo A.P.S., il primo di apertura del percorso di incontri annuali.

La prof.ssa Eugenia Canfora, dirigente scolastico dell’istituto superiore “F.Morano”, nel Parco Verde a Caivano chiarisce immediatamente il suo pensiero.

«Non ci sono ragazzi irrecuperabili, ci sono ragazzi che cercano una motivazione. Alcuni sono spronati dalle famiglie a proseguire gli studi, altri non hanno motivazioni poiché percepiscono come vano il tempo dedicato allo studio. Dobbiamo essere noi operatori della scuola a prenderli per mano con l’ascolto, la comprensione e sono i più meritevoli. Non riuscirò a “salvarli” tutti ma se anche una piccola parte di essi troverà la propria strada grazie allo studio e al lavoro, io sarò soddisfatta. Ho fatto il mio lavoro.  Quando sono andata a scegliere la sede dell’istituto di cui sarei diventata dirigente, dopo aver scelto Caivano, si è levato nella sala un applauso. Ho capito subito: quell’applauso era il tacito riconoscimento a chi aveva avuto il coraggio di scegliere una scuola di Caivano. La città a soli dieci chilometri da Napoli è tristemente famosa per il decreto entrato in vigore dopo fatti di cronaca di criminalità che vedevano protagonisti minori. Non voglio esprimere un giudizio politico ma non vogliamo essere etichettati solo come esempio negativo. Nel mio Istituto si lavora, si studia, io devo essere l’esempio perché sono a capo della piramide».

Nella sala del Seminario vescovile di Molfetta vi è un silenzio irreale, tutti i partecipanti sono assorti: le parole della dirigente Canfora sono potenti.

«Quando entrate in classe, siate brillanti, il tono di voce sarà squillante perché i ragazzi abbiano il piacere di ascoltarvi; sono oro nelle vostre mani, hanno bisogno di esempi. E’ vero: sono andata a prenderli dalle loro case per portarli a scuola e lo rifarò. Ho anche segnalato diversi casi alla Procura dei minori, non mi nascondo, non dobbiamo tirarci indietro. Io non devo piacere a nessuno ma devo fare bene il mio lavoro. Sogno una scuola aperta anche di notte se questo servisse a togliere i ragazzi dalla strada. Sono originaria della provincia di Caserta e quando sono arrivata a Caivano, ho percorso strade deserte, tutti erano chiusi in casermoni grigi. Ora i ragazzi popolano le strade, i centri sportivi, una rivoluzione che ferisce la criminalità».

Non ci sono dubbi.

Eugenia Canfora, preside coraggio, è la dimostrazione che l’utopia è possibile.

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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