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La Guardia di Finanza al servizio della legalità, un convegno del presidio di Libera Molfetta
19 febbraio 2017

MOLFETTA - Nel 2016 in Puglia sono stati scoperti e arrestati più di 200 evasori fiscali, con un sequestro di beni per un totale di 50 milioni di euro. Un bilancio di tutto rispetto, reso noto dal Col. Maurizio Pasquale Favia, comandante del Gruppo Guardia di Finanza di Barletta, nel corso di un incontro nella Sala Finocchiaro della Fabbrica S. Domenico di Molfetta sul tema “La Guardia di Finanza a servizio della legalità”, patrocinato dal Presidio di Libera Molfetta (coordinato da Franca Carlucci) al quale ha partecipato anche il Ten. Chiara Iale, comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta. Nella prima parte dell’incontro sono stati evidenziati i ruoli della Finanza in ambito economico e finanziario e gli strumenti a favore della sicurezza per contrastare corruzione ed illegalità, attraverso le parole del Col. Favia, che ha spiegato dettagliatamente cosa sia la legalità. “La legalità è un elemento fondante della nostra costituzione, che ci permette di essere tutti concordi per la nostra convivenza. La Guardia di Finanza - ci tende a sottolineare l’alto ufficiale - è un presidio, fondato nel 1774 con la costituzione della Legione Truppe Leggere, che ha il compito di tutelare l’ambito economico del Paese” (Nella foto, da destra: Carlucci, Favia, Iale e un finanziere).
A tal proposito, sono stati spiegati quali siano i compiti principali della Guardia di Finanza, a cui spetta “garantire la costituzione dell’economia, assicurando il pagamento delle tasse e controllando eventuali fenomeni di evasione fiscale”; argomento particolarmente trattato è stata la cosiddetta “lotta al lavoro sommerso”, che racchiude in sé il fenomeno del lavoro in nero, e di conseguenza lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina.
Tema d’attualità discusso da Favia è stata la contraffazione, per via della quale sul mercato nero compaiono beni di una particolare azienda ad un prezzo nettamente minore. Citando come esempio il contrabbando delle sigarette, il colonnello ci tiene a specificare che “nella sua banalità, il gesto non fa altro che alimentare l’illegalità, e il business ad esso associato. L’illegalità della contraffazione è dovuta ad una produzione concorrenziale, ma sleale, che non fa altro che sfavorire i proprietari della merce non contraffatta”.
La Guardia di Finanza agisce “prima con l’individuazione dei target, poi dopo aver consultato banche dati e aver compiuto verifiche con la polizia giudiziaria si passa all’eventuale sequestro con seguente confisca, a favore dello Stato”.
Per dimostrare che acta non verba, nella seconda parte dell’incontro ha preso la parola la Ten. Iale che ha presentato, grazie all’aiuto di alcune slide multimediali, una parte dell’operazione “Scacco al re” svoltasi sul territorio molfettese, il cui principale obiettivo era F.G. , 39 anni, residente a Molfetta. Come ha spiegato l’ufficiale, “formalmente l’indagato risultava molto povero, addirittura senza lavoro; aveva un reddito dichiarato pari a 100 euro mensili. Dopo i dovuti controlli, si è scoperto che l’uomo aveva 2 unità immobiliari, 4 conti correnti, 2 veicoli di grossa cilindrata chiaramente attestati a terzi, con i quali circolava tranquillamente per Molfetta”.
In realtà “G. era già stato definito come elemento pericoloso, tanto che, sotto sorveglianza per via della D. Lgs nr. 159, o anche detta legge anti-mafia, la Guardia di Finanza aveva già previsto la confisca dei beni pericolosi socialmente e di tutto ciò che era stato ricavato illecitamente”.
Tuttavia, prima di terminare l’incontro, la Ten. Iale ci ha tenuto a precisare come tutti i possedimenti illeciti di F. G., che ammontavano ad un totale di 950mila euro, siano stati “grazie al lavoro della Guardia di Finanza, correttamente confiscati e presi dallo Stato e che lo stesso soggetto sia stato regolarmente punito dalla legge per contraffazione e acquisto di materiali illeciti”, l’ennesima dimostrazione che “agire per la legalità non può che giovare alla società stessa”.

© Riproduzione riservata

Autore: Pietro Losciale
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