La chiesa di S. Marco
Appunti di storia
È una delle rare chiese di cui si parla poco e forse anche la più trascurata dalla storia locale per la scarsità delle sue vicende che direttamente o indirettamente la interessano. In queste poche righe cercheremo di darne una più larga conoscenza alla luce degli esigui documenti che siamo riusciti a rintracciare, dandone un giusto rilievo. La chiesa di S. Marco Apostolo è una chiesa suburbana in quanto situata a un centinaio di metri dall’antica muraglia che circonda ancora l’antica città. E’ riportata una prima volta in un documento del 1143 ed era situata fuori la città presso la salina. In un documento del 1232 si specifica meglio la sua localizzazione: fuori della porta della città. In un documento del 1297 si fa riferimento ad un orticello della stessa chiesa nel suburbio. Si è sempre risaputo che la sua collocazione era accanto alla chiesa della S. Trinità al Borgo, oggi Corso Dante. Nel 1257 Curileone, figlio di Simone di Molfetta in procinto di morire fece testamento e donò un pio lascito alla chiesa di S. Marco1. Nel 1424 la chiesa era proprietaria di un fondo rustico con olivi in contrada Cutine. Questa contrada è situata tra Fondo Borgo, la strada rurale Fondo Favale e la strada rurale Parieti Nuove. Nel 1427 Stella de Marino, figlia di Egidio Nicolai e vedova di Bisantello giudice Nicola, nel suo testamento donò alla chiesa di S. Marco 1 tarì. Nel 1437 accanto alla chiesa vi era un magazzino. Nel 1487, tra le proprietà di un legato pio figura un piccolo giardino in suburbio tra la chiesa della S. Trinità e quella di S. Marco e un fondo rustico in contrada Piscina Ser Nicola (Spinelli) accanto a un oliveto appartenete alla chiesa di S. Marco2. La chiesa, cinquant’anni prima del Sacco della Città del 1529, aveva delle proprietà immobiliari in questo caso soli fondi rustici. Ignoriamo in che stato era prima del Sacco della città. Sia il Marinelli che il Lombardi non ne fanno menzione e ignoriamo la causa della sua scomparsa. Nel 1603 nello schedare tutti gli immobili esistenti sul Borgo in ordine di successione si riporta la seguente segnalazione: la chiesa del Monte della Pietà, l’Ospedale, S. Stefano, e la Trinità si lascia, seguono poi il magazzino e la casa di Virgilio de Russi, poi la bottega e la casa di Angelo Antonio de Luca e altri. L’indicazione lega con un documento del 1627 in cui si dice che gli eredi di Angelo Antonio de Luca ave-vano una casa accanto al magazzino e la casa di Roberto Michiello che una volta era di Virgilio de Rossi. Alla luce di queste indicazioni si evince come Roberto Michiello abbia comprato la casa de Rossi prima del 16273. Accanto alla chiesa della S. Trinità esiste attualmente un fabbricato di antica costruzione sulla cui facciata sopra la finestra del primo piano vi è lo stemma della famiglia Michiello e sull’architrave del frontone della finestra l’epigrafe Roberto Michiello e sotto A. D. non è possibile leggere l’anno perché coperto dalla calcina. Roberto Michiello era sposato con Angela del Giudice. Nel 1634, Roberto Michiello locava una camera nel suburbio attaccata alla chiesa della S. Trinità. Un’altra indicazione del 1643 porta che Roberto Michiello aveva la casa extra moenia accanto alla chiesa della S. Trinità. Nel 1686, Francesco Antonio fu Roberto Michiello era proprietario della stessa casa nella piazza del borgo accanto alla chiesa della S. Trinità4. L’immobile oggi corrisponde al n. civico 65 di Corso Dante ex Strada Borgo. Nel 1701, Dorotea Fronza vedova di Francesco Antonio Michiello e i figli vendettero la casa al Borgo accanto alla chiesa della S. Trinità a Saverio Porto. Saverio Porto morì il 1751 e la casa fu divisa tra don Giuseppe e Nicola Porto suoi figli. Nel Catasto Murattiano di Molfetta del 1825 l’immobile risulta di proprietà di un discendente dei Porto5. Diversi riferimenti indiretti interessano la personalità di S. Marco tra la popolazione molfettese, il Santo viene festeggiato dalla Chiesa il 25 aprile di ogni anno e riportiamo all’uopo un documento del 1539 in cui si ricorda il pagamento della rata di un censo nel giorno che si festeggiava S. Marco. Forse è poco notorio che nel Duomo esisteva anticamente un quadro raffigurante S. Marco e lo si portava in processione seguendo il seguente tragitto: usciva dalla Cattedrale (Duomo) per Via Preti usciva su Via Piazza, dalla porta principale andava dentro la chiesa di S. Stefano, ritornava indietro a Via Piazza e per Via S. Salvatore ritornava nella Cattedrale. Successivamente il quadro fu portato nella chiesa di S. Stefano. E’ segnalato che nella stessa chiesa nel 1717 fu festeggiato S. Marco6. © Riproduzione riservata