MOLFETTA - «Non abbiamo mai ottenuto nulla da questa amministrazione». Le parole di Francesco de Robertis (nella foto, accanto a Robert Amato e Saverio di Gioia) portavoce degli esercenti del Lungomare Colonna, manifestano la frustrazione e l’irritazione di chi, dopo aver scommesso sul programma elettorale del Pdl di Molfetta, si sente tradito e deluso, abbandonato. Parole che cadono come pesanti macigni nella conferenza stampa dell’UDC «Riappropiamoci del nostro lungomare», tenutasi nell’aula Carnicella (Palazzo Giovine), che ha denunciato un atavico problema della città di Molfetta: lo stato di degrado del Lungomare Colonna, orfano di se stesso, terra di nessuno, terra di conquista.
Prima proposta dell’Udc, «la chiusura totale del lungomare nel periodo estivo, come accade già in altre città», propedeutica a «una riqualificazione strutturale della zona per incrementare la presenza di giovani, famiglie e bambini, e soprattutto per sostenere gli esercenti». L’incentivazione turistica potrebbe essere favorita anche «attraverso lo spostamento delle manifestazioni dell’estate molfettese in diversi punti del nostro lungomare - ha proposto Robert Amato, commissario UDC Molfetta - o realizzandone di nuove, per impedire che i cittadini e i giovani emigrino in differenti città».
Il nostro lungomare è «il più brutto delle città limitrofe, che hanno ristrutturato le zone costiere di competenza», ha tuonato il giovanecommissario UDC: occorrono a breve termine una potatura degli alberi (ma l’Asm dichiara essere trascorso il periodo appropriato, arrecando un danno consistente ai commercianti), disinfestazione e derattizzazione per evitare l’invasione dei fastidiosi insetti estivi (ulteriore danno agli esercenti), una revisione della segnaletica stradale. Sulla lunga distanza temporale, sono necessari un restyling dell’arredo urbano (panchine divelte, pavimentazione disconnessa), la previsione di spazi adibiti alle famiglie e ai bambini, un incremento dei cassonetti per l’immondizia e del verde urbano.
Improrogabile la questione igienica, determinata non solo dalla distribuzione lacunosa dei cassonetti, limitati anche nel numero, ma anche dalla mancanza di senso civico da parte dei giovani cittadini «che trasformano il lungomare in un deposito di rifiuti», ha sottolineato Saverio di Gioia, coordinatore giovani UDC Molfetta.
Urgente la questione sicurezza. Il lungomare Colonna è terra di risse, aggressioni e gare di rutti, lanci di bottiglie, urla e schiamazzi di moto e persone: latitano le Forze dell’Ordine a favore di atti criminosi e vandalici. Un’ordinanza dell’assessore Anna Maria Brattoli ha intensificato la vigilanza della Polizia Municipale fino alle ore 24, incrementando il controllo dell’etilometro fino all’una di notte. Questa ordinanza era già in progetto, o la sollevazione degli esercenti e dell’UDC ne ha obbligato la stesura?
«Sappiamo cosa accade sul lungomare, ma nessuno se ne interessa», ha ribadito Piano Amato, consigliere comunale UDC, intervenuto alla conferenza, con la promessa di una nuova interpellanza per la convocazione di un Consiglio Comunale in cui dibattere e cercare di risolvere la questione.
Rammarico dei commercianti e dei residenti del lungomare, presenti in aula, per l’assenza di un rappresentante dell’amministrazione Azzollini, nonostante l’invito formale: «il lungomare non fa parte della città di Molfetta», ha sillabato uno stanco e scoraggiato Francesco de Robertis.
Non bisogna aver paura e chiudersi nel silenzio. Certe situazioni devono essere denunciate pubblicamente, per ottenere una soluzione. «Nel caso in cui il Comune dovesse continuare a esser sordo, noi andremo avanti con la nostra battaglia per una programmazione seria e a lungo termine»: è già partita la raccolta di firme promossa dall’UDC, per una petizione cittadina da presentare al sindaco senatore Antonio Azzollini.
Fondamentale la collaborazione del cittadino, che «deve tener pulita la zona attraverso gli appositi cassonetti per i rifiuti, evitando di lasciare sui marciapiedi gli escrementi dei propri animali e comportandosi in modo civile»: non deve mancare, secondo Saverio di Gioia, «una campagna di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione comunale, che non dev’essere immobile, ma capire che occorre rilanciare il turismo nella città anche attraverso il miglioramento del lungomare».
Resta il sogno dei commercianti, «un lungomare tutto balneabile», e la registrazione di alcuni eventi risalenti a qualche anno fa, con cui alcuni esercenti ricordano un lungomare amato e frequentato - e un maggiore profitto economico. Ma questo non basta più.
Marcello la Forgia
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