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L'Udc di Molfetta: lungomare abbandonato a se stesso
06 luglio 2010

MOLFETTA - «Non abbiamo mai ottenuto nulla da questa amministrazione». Le parole di Francesco de Robertis (nella foto, accanto a Robert Amato e Saverio di Gioia) portavoce degli esercenti del Lungomare Colonna, manifestano la frustrazione e l’irritazione di chi, dopo aver scommesso sul programma elettorale del Pdl di Molfetta, si sente tradito e deluso, abbandonato. Parole che cadono come pesanti macigni nella conferenza stampa dell’UDC «Riappropiamoci del nostro lungomare», tenutasi nell’aula Carnicella (Palazzo Giovine), che ha denunciato un atavico problema della città di Molfetta: lo stato di degrado del Lungomare Colonna, orfano di se stesso, terra di nessuno, terra di conquista.

Prima proposta dell’Udc, «la chiusura totale del lungomare nel periodo estivo, come accade già in altre città», propedeutica a «una riqualificazione strutturale della zona per incrementare la presenza di giovani, famiglie e bambini, e soprattutto per sostenere gli esercenti». L’incentivazione turistica potrebbe essere favorita anche «attraverso lo spostamento delle manifestazioni dell’estate molfettese in diversi punti del nostro lungomare - ha proposto Robert Amato, commissario UDC Molfetta - o realizzandone di nuove, per impedire che i cittadini e i giovani emigrino in differenti città».
Il nostro lungomare è «il più brutto delle città limitrofe, che hanno ristrutturato le zone costiere di competenza», ha tuonato il giovanecommissario UDC: occorrono a breve termine una potatura degli alberi (ma l’Asm dichiara essere trascorso il periodo appropriato, arrecando un danno consistente ai commercianti), disinfestazione e derattizzazione per evitare l’invasione dei fastidiosi insetti estivi (ulteriore danno agli esercenti), una revisione della segnaletica stradale. Sulla lunga distanza temporale, sono necessari un restyling dell’arredo urbano (panchine divelte, pavimentazione disconnessa), la previsione di spazi adibiti alle famiglie e ai bambini, un incremento dei cassonetti per l’immondizia e del verde urbano.
Improrogabile la questione igienica, determinata non solo dalla distribuzione lacunosa dei cassonetti, limitati anche nel numero, ma anche dalla mancanza di senso civico da parte dei giovani cittadini «che trasformano il lungomare in un deposito di rifiuti», ha sottolineato Saverio di Gioia, coordinatore giovani UDC Molfetta.
Urgente la questione sicurezza. Il lungomare Colonna è terra di risse, aggressioni e gare di rutti, lanci di bottiglie, urla e schiamazzi di moto e persone: latitano le Forze dell’Ordine a favore di atti criminosi e vandalici. Un’ordinanza dell’assessore Anna Maria Brattoli ha intensificato la vigilanza della Polizia Municipale fino alle ore 24, incrementando il controllo dell’etilometro fino all’una di notte. Questa ordinanza era già in progetto, o la sollevazione degli esercenti e dell’UDC ne ha obbligato la stesura?
«Sappiamo cosa accade sul lungomare, ma nessuno se ne interessa», ha ribadito Piano Amato, consigliere comunale UDC, intervenuto alla conferenza, con la promessa di una nuova interpellanza per la convocazione di un Consiglio Comunale in cui dibattere e cercare di risolvere la questione.
Rammarico dei commercianti e dei residenti del lungomare, presenti in aula, per l’assenza di un rappresentante dell’amministrazione Azzollini, nonostante l’invito formale: «il lungomare non fa parte della città di Molfetta», ha sillabato uno stanco e scoraggiato Francesco de Robertis.
Non bisogna aver paura e chiudersi nel silenzio. Certe situazioni devono essere denunciate pubblicamente, per ottenere una soluzione. «Nel caso in cui il Comune dovesse continuare a esser sordo, noi andremo avanti con la nostra battaglia per una programmazione seria e a lungo termine»: è già partita la raccolta di firme promossa dall’UDC, per una petizione cittadina da presentare al sindaco senatore Antonio Azzollini.
Fondamentale la collaborazione del cittadino, che «deve tener pulita la zona attraverso gli appositi cassonetti per i rifiuti, evitando di lasciare sui marciapiedi gli escrementi dei propri animali e comportandosi in modo civile»: non deve mancare, secondo Saverio di Gioia, «una campagna di sensibilizzazione da parte dell’amministrazione comunale, che non dev’essere immobile, ma capire che occorre rilanciare il turismo nella città anche attraverso il miglioramento del lungomare».
Resta il sogno dei commercianti, «un lungomare tutto balneabile», e la registrazione di alcuni eventi risalenti a qualche anno fa, con cui alcuni esercenti ricordano un lungomare amato e frequentato - e un maggiore profitto economico. Ma questo non basta più.
Marcello la Forgia
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Sapete per lavoro sono andato a vivere in trentino e quando ritorno in vacanza nella mia mai dimenticata Molfetta, provo un senso di vergogna specie nei confronti della mia ragazza. Sono costretto ad andare a Bisceglie, per far si che non si vada a raccontare ciò che siamo e che forse non vorremmo essere. Eppure a governare bisceglie e molfetta ci sta il PDL. Ma come può il popolo di destra rimanere con un pdl che non riesce a dirigere un corpo di polizia locale? Semplicemente perche il capo dell'amministrazione detta legge. Se il sindaco vuole, i vigili fanno multe a volontà. se il sindaco non vuole questi rallentano la morsa. e la cosa piu vergognosa è l'appiattimento di coloro che si professavano di destra o addirittura di ultra destra. ma forse è solo una copia mal riuscita di quello che succede a Roma: il capo decide, e i sudditi venuti ubbidiscono. Anche qui per un piatto di lenticchie si è venduto un ideale e una coerenza che oggi col PDl ha poco a che fare. Ben vi sta se a governare Molfetta la prossima volta ci sia un sindaco di sinistra. Vorrei sapere poi come e dove troverete i 500 voti per restare in opposizione a non concludere nulla..... e pensare che nessuno di noi ha 70 anni e tutti hanno una lunga vita davanti. Eppure abbiamo svenduto valori come quello della legalita e della sicurezza per una poltrona sotto al culo a 30 anni. Un pò di vergogna va provata. Se fossi un consigliere comunale farei un manifesto al giorno. E sicuramente forse sarei gia fuori dal partito, cacciato dal padre padrone.
Mia cara sig./na Angelina, quel Suo "a proposito, il sig.GHE PENSU MI, scommetto che bazzica la....neonata repubblica della Padania..." mi diverte e mi addolora: Oh, Angelina. Oh, Angelina I suoi occhi erano due fessure che sarebbe stato un fiero serpente. Con una faccia che ogni pittore dipingere mentre camminava tra la folla Adorare un Dio con il corpo di una donna ben dotata E la testa di una iena. Ho bisogno del vostro permesso di porgere l'altra guancia? Se riesci a leggere la mia mente, perchè devo parlare? No, non ho sentito nulla riguardo l'uomo che cercate ANGELINA, oh, Angelina, oh, Angelina. Nella valle dei giganti, dove a stelle e strisce esplodere Le pesche erano dolci e il latte e il miele scorreva Avevo solo seguendo le istruzioni quando il giudice mi ha mandato giù la strada Con il vostro mandato di comparizione Quando si cessa di esistere, allora chi sarà la colpa? Ho fatto del mio meglio per amarti, ma non posso giocare a questo gioco il tuo migliore amico e il mio peggior nemico è la stessa cosa ANGELINA oh, Angelina, oh, Angelina C'è una Mercedes nera Rollin'attraverso la zona di combattimento i tuoi servi sono mezzo morto, sei fino alle ossa Dimmi, uomo alto, dove volete essere rovesciato Forse giù a Gerusalemme o Argentina? Lei è stata rubato dalla madre quando aveva tre giorni di vita Ora la sua vendetta è stata soddisfatta e le sue cose sono state vendute E circondata da angeli di Dio, e lei è werin' una benda E così sei tu, ANGELINA. Oh, Angelina, oh, Angelina. Vedo i pezzi di uomini in marcia, cercando di prendere il cielo con la forza Riesco a vedere il cavaliere sconosciuto, posso vedere il cavallo bianco pallido in verità di Dio dimmi quello che vuoi, e ti si sono ovviamente Basta uscire nell'arena. Beat un percorso di ritiro fino essi scale a chiocciola Passa l'albero di fumo, passa l'angelo con quattro facce Chiedendo a Dio di misericordia e piangendo in luoghi impuri ANGELINA, oh,Angelina, oh, Angelina.










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