L'Ordine di Malta e la Grande Guerra conferenza sabato a Bari di mons. Luigi de Palma
BARI - Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta (Ordine di Malta), Delegazione di Puglia e Lucania, nella ricorrenza centenaria dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, in cui l’Ordine di Malta fu coinvolto nel Servizio Sanitario dell’Esercito Italiano, organizza per sabato 28 febbraio alle ore 18 nell’Aula Magna “E. Nicodemo” dell’Istituto di Teologia Patristico-Ecumenica (Piazzetta Bisanzio e Rainaldo, 14 – dietro la Cattedrale) di Bari una conferenza sul tema: L’Ordine di Malta e la Grande Guerra, il servizio sanitario a cento anni dal conflitto. Oratore il Prof. Mons. Luigi de Palma, Ordinario di Storia della Chiesa nella Pontificia Università Lateranense, Cappellano Capo del Corpo Militare dell’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Presenzierà il Gen. di Squadra Aerea Franco Girardi, Comandante delle Scuole dell’Aeronautica Militare e della III Regione Aerea.
Quasi mille anni di storia. Dieci secoli al servizio dell'umanità. Fondato a Gerusalemme all’inizio del Medioevo è ancor oggi attivo e vitale ed è universalmente conosciuto come Sovrano Militare Ordine di Malta. Fedele alle sue tradizioni, ha saputo rendere sempre attuali le ragioni della propria esistenza tanto da approdare alle soglie del 2000 con nuove strategie e ampi programmi per l’avvenire.
Dall’epopea in Palestina alle audaci scorrerie nel Mediterraneo, dagli assedi in terraferma alle battaglie sul mare, i suoi Cavalieri hanno scritto memorabili pagine di storia in difesa della Cristianità. Dall’ospedale di Gerusalemme alle infermerie di Rodi e di Malta, sui treni che trasportarono migliaia di feriti durante le due guerre mondiali, tra le vittime delle calamità naturali, da Messina al Friuli, dal Polesine all'Irpinia, fin nelle insanguinate giungle del Vietnam ed ora in Ruanda, ovunque esseri umani abbiano sofferto, essi sono accorsi.
Ancora oggi, nei Paesi dilaniati dalla guerra, negli ospedali, nei lebbrosari, nei laboratori per la lotta al diabete, nei centri di assistenza per anziani, tra le schiere sempre più numerose di pellegrini e malati sospinti dalla devozione e dalla speranza verso i santuari di ogni parte del mondo, gli uomini della «Sacra Milizia» svolgono la loro opera in ossequio alla Regola che li volle, fin dall’XI secolo, «Servi dei Signori malati».