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L’ira dei nonni per la palestra negata Contrasto fra dirigenti, il sindaco sta a guadare e i bambini restano al freddo Vietato l’uso agli studenti, ma consentito alle società sportive. Inefficienza amministrativa
15 aprile 2024

Palestra scolastica comunale attrezzata e funzionante, ma solo per le associazioni sportive, mentre gli alunni della scuola primaria vengono costretti a fare educazione fisica all’aria aperta, al freddo. Succede anche questo a Molfetta a causa del contrasto fra due dirigenti scolastiche, mentre il sindaco responsabile della scuola, sta a guardare. Emblematica situazione di come venga governata la città. Il fatto è ancora più grave perché sono state ignorate lettere di genitori e nonni inviate alle due dirigenti scolastiche, allo stesso sindaco Tommaso Minervini e perfino al Provveditore. I familiari non sanno più a chi rivolgersi, ma denunciano l’indifferenza delle istituzioni abituate a non decidere. Il sindaco, insomma, si assuma le sue responsabilità, perché questa volta non può scaricarle su altri. Veniamo ai dettagli: la palestra in oggetto è quella dell’istituto V. Valente che dipende dall’Istituto comprensivo Scardigno-Savio, ma è di competenza anche dell’Istituto comprensivo Battisti-Pascoli, solito pasticcio all’italiana. La dirigente della Battisti, Maria Auciello ha fatto richiesta di utilizzo della struttura al sindaco, alla sua collega (non amica, ndr) della Scardigno Nicoletta Paparella, ma non ha ricevuto un riscontro positivo. Il noto contrasto fra le due dirigenti paralizza ogni cosa, mentre il sindaco resta a guardare, forse per evitare perdite di voti e intanto i bambini fanno ginnastica al freddo e al gelo, fra la rabbia di genitori e nonni. Se la palestra fosse stata inagibile, le difficoltà di uso sarebbero state comprensibili, ma questo non è, al punto che le associazioni sportive la praticano tranquillamente. La cosa peggiore è che nessuna delle dirigenti scolastiche, né dell’amministrazione comunale ha dato una spiegazione a questo illogico rifiuto. Sull’interesse dei bambini, prevalgono beghe politiche e contrasti personali e i cittadini subiscono. Ecco il testo della lettera scritta dai nonni al Provveditore agli studi Giuseppe Silico, in cui viene spiegata l’assurda situazione: «Sig. Provveditore, Le scrivo a nome dei nonni, che sottoscrivono la presente, dei bimbi che frequentano le classi 1A 1E 2E 3E 4D della scuola primaria dell’Istituto comprensivo statale Battisti Pascoli di Molfetta con cod. meccanografico BAEE85602V. Ci permettiamo di disturbarla per il seguente motivo: alcuni mesi fa in pieno inverno, abbiamo preso atto del fatto che i nostri nipotini erano costretti a fare educazione fisica nel piazzale antistante la scuola, al freddo ed esposti alle intemperie, a causa della mancanza di una palestra. Con stupore, abbiamo scoperto nei giorni a seguire, che nel plesso è presente una palestra, ma che è regolamentare utilizzata solo dalla scuola Scardigno Savio. Alla nostra richiesta di chiarimenti, ci è stato risposto che la dirigente della Scardigno, non intende condividere la palestra e, non sappiamo per quali oscuri motivi. A tal proposito, tutti i genitori hanno preparato e sottoscritto un’istanza (che si allega alla presente all.1) al nostro sindaco, che in realtà, in quanto tale è proprietario dell’immobile, sperando in un suo intervento risolutivo che ovviamente non c’è stato. A seguito del nostro pressante interessamento il sindaco ha inviato alla dirigente Paparella (all.2) una mail chiedendo le sue determinazioni in merito. Trascorsi oltre 15 giorni, come prevedevamo, non c’è stato alcun seguito né spiegazione in merito; l’istanza è stata completamente ignorata. Come a Lei certamente, noto le due dirigenti in questione sono due prime donne con una spiccata idiosincrasia reciproca. Considerato che i nostri ragazzi di quarta e quinta, dovranno fare attività fisica con un insegnante di scienze motorie (disciplina obbligatoria), riteniamo che questa presa di posizione della dirigente Paparella potrebbe terminare solo a seguito di un suo incisivo intervento quale superiore e, referente delle dirigenti in questione. Certi del suo interessamento, restiamo in attesa di un Suo riscontro, che qualora dovesse non arrivare o risultare ininfluente nel risolvere la problematica, ci metterebbe nella spiacevole condizione di dare il massimo risalto sui canali social, e mediatici nazionali in genere, a questa spiacevole e assurda situazione. Ringraziandola sin d’ora per il Suo interessamento la salutiamo cordialmente. Firmati Leo Agrimi e gli altri nonni».

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