Recupero Password
L'Azione Cattolica e il prossimo referendum costituzionale Incontro pubblico a Ruvo
11 giugno 2006

RUVO - Parte la campagna di informazione in vista del referendum costituzionale del 25 e 26 giugno. L'Azione Cattolica Italiana, diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo, Terlizzi, organizza a Ruvo, giovedì, 15 giugno, alle ore 20, presso l'ex Convento dei Domenicani, l'incontro “I chiaroscuri della riforma costituzionale”. A discuterne il dott. Salvatore Caldarola, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione. “L'Azione Cattolica Italiana – fanno sapere i responsabili della diocesi - nel corso della sua storia, è stata sempre particolarmente sensibile alla tutela e alla promozione attiva dei valori riconosciuti e sanciti dalla nostra Carta costituzionale: non solo offrendo un contributo non secondario alla sua nascita, ma anche attraverso iniziative ordinarie (culturali e formative) e straordinarie (come l'attivazione negli anni passati di un “Osservatorio” sulle riforme costituzionali). A partire dalla propria storia e dalla propria sensibilità, l'Azione Cattolica Italiana guarda con attenzione e preoccupazione all'approvazione definitiva della riforma della Costituzione. Sul piano del metodo, ogni decisione di una maggioranza parlamentare di modificare importanti articoli della Costituzione contando sui propri voti, rappresenta un atto che, per quanto formalmente legittimo, sembra modificare sensibilmente l'arco dei valori condivisi che la Carta del 1948 interpreta e protegge. L'essenza di ogni patto costituzionale nasce proprio dal suo essere un punto di equilibrio e di convergenza fra ideologie, sensibilità, culture diverse, perché siano condivise le istituzioni che regolano la vita del Paese, i loro equilibri, il loro funzionamento a garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini. Sul piano del merito, l'Azione Cattolica Italiana si chiede se le modifiche approvate non intacchino i valori della solidarietà, presupposto per la partecipazione pubblica all'edificazione del bene comune. In tale prospettiva appaiono estremamente controversi non soltanto il nuovo assetto degli organi dello Stato, dove i poteri del Primo ministro non risultano sufficientemente bilanciati da quelli del Parlamento e del Presidente della Repubblica, ma ancor più la cosiddetta “devoluzione”, dallo Stato alle regioni, della competenza legislativa su scuola, sanità e polizia amministrativa, che rischia di aggravare irreparabilmente la situazione di forte squilibrio a sfavore delle aree più deboli del Paese in materia di tutela dei diritti sociali. A causa dell'unilateralità del processo di riforma, il referendum confermativo, sul quale i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi, rischia di trasformarsi in un referendum fra le due coalizioni politiche del Paese, perdendo così la sua natura più propria. Anche in rapporto a questo, l'Azione Cattolica dà il suo contributo per orientare il dibattito verso i contenuti della riforma, promuovendo occasioni di formazione ed informazione, perché i cittadini italiani possano recarsi alle urne con la piena consapevolezza della importante scelta che sono chiamati ad esprimere.
Autore: Domenico Sarrocco
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Cari amici, vorrei invitare tutti noi cattolici a votar NO nel “referendum” del 25-26 giugno. Qui non si tratta di schieramenti partitici o parlamentari: si tratta dei fondamenti stessi del nostro vivere civile, del nostro essere italiani e stare insieme, solidalmente, come tali. Questa riforma mina l'unità nazionale, introducendo un falso federalismo che non farà che aumentare le già gravi disparità tra regioni ricche e regioni povere; è illiberale e tendenzialmente autoritaria, perché dà poteri esorbitanti al “primo ministro” e invece esautora e umilia il parlamento e riduce il presidente della repubblica a una figura irrilevante (la stabilità dei governi non s'ottiene così, ma con una buona legge elettorale); è stata approvata con una maggioranza risicata, e escogitata da quattro persone in tre giorni!, e d'altra parte riscrive un terzo degli articoli della Costituzione del '47, mentre la legge fondamentale dovrebb'essere approvata, per la sua stessa natura, da una maggioranza molto ampia e dopo un serio dibattito. Difendiamo la Costituzione, che si può modificare ma non demolire! LA NOSTRA COSTITUZIONE È IN GRAN PARTE IL FRUTTO MATURO DELL'OPERA DELLA SCUOLA CATTOLICA (La Pira, Moro, Fanfani, Dossetti, Scàlfaro, Leone, Mortati…): VOTANDOLE CONTRO, NOI CATTOLICI VOTEREMMO CONTRO NOI STESSI, E FAREMMO PROGREDIRE LA SCRISTIANIZZAZIONE DEL PAESE. Scherzando ma solo fino a un certo punto, dicevo a un simpatico contraddittore che SAN TOMMASO VOTEREBBE “NO”. Come cristiani, siamo consapevoli delle nostre responsabilità nei confronti dell'Italia: per amore, votiamo NO! Colla stessa convinzione con cui ci battemmo per l'astensione nel “referendum” sulla fecondazione assistita, collo stesso amore per l'Italia e il suo vero bene, battiamoci ora per il NO, votiamo NO! Grazie, e un cordiale saluto. Tommaso Francesco Borri
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet