L’avv. Calvani dell’Unione consumatori Molfetta nominato nel Tavolo di Coordinamento Permanente tra governo e associazioni per il risparmio tradito
MOLFETTA - Ieri l’Avv. Antonio Calvani, responsabile dell’Unione Nazionale Consumatori di Molfetta, ha partecipato, a Roma, all’incontro convocato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per affrontare, con i rappresentanti dei diversi comitati e delle diverse associazioni che a livello nazionale tutelano i cosiddetti “risparmiatori traditi”, le problematiche relative alle procedure di ristoro in favore delle vittime del crack di diversi istituti bancari (Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Etruria, Carife, Carichieti e Banca Marche).
All’incontro sono intervenuti, per il Governo, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, e i due sottosegretari all’Economia, Massimo Bitonci e Alessio Villarosa, i quali hanno rimarcato l’importanza del fondo per i risparmiatori truffati del valore di 1,5 miliardi di euro inserito nel disegno di legge di bilancio per il 2019, e ribadito che il ristoro del 30% attualmente previsto è da considerarsi solo un anticipo che potrà sensibilmente aumentare in un prossimo futuro, sulla base delle risorse che si renderanno disponibili.
“Si è trattato di un incontro certamente positivo – ha evidenziato l’Avv. Calvani -, pur se rimangono perplessità su alcuni aspetti relativi al concreto funzionamento di questo Fondo. Ad ogni modo la prima buona notizia è che quel 30% è da considerarsi solo un acconto. La seconda buona notizia è che potranno accedere a questo Fondo per il ristoro dei risparmiatori truffati anche coloro che avevano sottoscritto, nei mesi scorsi, delle transazioni con gli istituti bancari per ottenere indennizzi pari al 15%. Oggi è stato esplicitamente chiarito che anche questi risparmiatori (e sono moltissimi) potranno accedere al Fondo per ottenere questo ulteriore ristoro. E’ un aspetto molto importante, questo, soprattutto per tutti coloro che, in Puglia, hanno sottoscritto le transazioni con Banca Apulia, ottenendo solo una minima parte delle somme versate per investire in azioni Veneto Banca, ormai completamente azzerate. Ora anche per loro si aprono concrete possibilità di ottenere rimborsi ben più consistenti. Allo stesso modo i rappresentanti del governo hanno rassicurato tutti i presenti sul fatto che sarà stralciata quella norma che impedisce a chi ottiene questo ristoro parziale di tutelare i propri diritti in altra sede, al fine di recuperare anche la restante parte dell’investimento andato in fumo. Il risparmiatore truffato, quindi, potrà accedere al Fondo per ottenere con una procedura semplificata il 30% di quanto ha perduto, ben potendo poi agire in sede giurisdizionale (ove ricorrano i presupposti) per ottenere anche il restante 70%”.
Alla fine dell’incontro presso il Ministero dell’Economia si è deciso di istituire un Tavolo di Coordinamento Permanente su questo tema, un organismo composto da 10 esperti con il compito di supportare il Governo nella redazione delle norme che riguardano questo Fondo e nella verifica della loro effettiva applicazione ed efficacia. All’interno di questo Tavolo, a rappresentare le istanze e le esigenze dei risparmiatori di Banca Apulia, è stato individuato l’Avv. Antonio Calvani che, quindi, nelle prossime settimane lavorerà alla definizione della normativa di riferimento.
“Sono molto soddisfatto per questa nomina – ha commentato l’Avv. Calvani – che mi consentirà di seguire ancora più direttamente questa vicenda e, soprattutto, di rappresentare a Roma, agli esponenti del Governo, la specificità dei casi che riguardano Banca Apulia”.
“Mi auguro – ha concluso l’Avv. Calvani – che il percorso tracciato nel corso della riunione al Ministero porti a risolvere una questione che ha dimensioni molto vaste e che ha visto ridotti letteralmente sul lastrico migliaia di risparmiatori in tutta Italia, e, per quel che ci riguarda più direttamente, in tutta la Puglia e, in particolare, nelle province di Bari, Bat e Foggia. Per tutti coloro che hanno perso i loro risparmi, accumulati in anni di lavoro e sacrifici, il mio consiglio è sempre lo stesso: fate valere i vostri diritti anche attraverso le associazioni consumeristiche che si stanno interessando a questo tema, perché le possibilità di recuperare il maltolto esistono e sono sempre più concrete”.