L'arresto dei tre rapinatori molfettesi: i particolari forniti dai Carabinieri
Ripresi dalle telecamere: finalmente funziona la videosorveglianza
MOLFETTA - Assaltarono in tre un panificio, portando via 165 euro ma, identificati attraverso le immagini registrate da una telecamera di videosorveglianza, sono stati arrestati.
Sono Vito De Gennaro, di 22anni, un 17eenne e un 16enne, tutti di Molfetta, arrestati questa mattina dai Carabinieri della locale Compagnia, in esecuzione di tre ordinanze, una di custodia cautelare in carcere il maggiorenne e le altre due relative ad altrettante misure cautelari per minorenni, accusati di rapina aggravata in concorso.
Erano le 21.20 circa dello scorso 3 febbraio, quando due giovani, con volto travisato da casco da motociclista e con una pistola in mano, entravano in un panificio di quel centro e puntando l'arma contro il titolare s'impossessavano complessivamente di 165 euro, ovvero 15 contenuti nella cassa e 150 prelevati dal suo portafogli.
Le indagini svolte dai carabinieri del nucleo operativo intervenuti sul posto hanno subito permesso di accertare che nelle adiacenze del panificio vi erano delle telecamere, che avevano ripreso i tre malviventi mentre, a piedi e a volto scoperto, si dirigevano verso il panificio. Prima di entrare, hanno avuto la freddezza di scambiarsi alcuni capi d'abbigliamento, proprio per rendere più difficoltosa la loro individuazione.
Oltre alle riprese video, di fondamentale importanza è stata anche la precisa descrizione fisico somatica della banda fornita dalla vittima e da alcuni testimoni.
Molti particolari e alcuni dettagli rimasero impressi nella mente di queste persone perché pochi istanti prima del colpo uno di essi era transitato più volte dinanzi al negozio, mentre un altro, un minorenne, nonostante fosse a piedi, portava con sé due caschi integrali, poi utilizzati durante l'irruzione. Proprio quest'ultimo, durante le fasi della rapina, svolse la funzione del “palo”.
Le differenti età dei malviventi e le loro diverse responsabilità nella commissione del reato hanno indotto i Gip del Tribunale di Trani e del Tribunale per i Minorenni di Bari ad adottare nei confronti dei tre malviventi dei provvedimenti differenti: il maggiorenne è stato arrestato e tradotto al carcere di Trani; il 17enne è stato collocato in una comunità, mentre il 16enne è stato sottoposto all'obbligo di “permanenza in casa” presso l'abitazione dei genitori.