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L'altra verità sull'affondamento dell'Alessandro I
15 ottobre 2009

Caro Direttore, dopo la pubblicazione della notizia apparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno, relativa all’affondamento al largo di Molfetta della nave Alesandro Primo nell’inverno del 1990 che trasportava prodotti chimici dall’Enichem di Gela alla Montedison di Venezia, ho ascoltato molte discussioni tra i cittadini ed osservato il loro timore sia verso i prodotti alimentari del nostro mare che per i loro bagni estivi. Ricordo che nella primavera del 1991, il prodotto chimico fu aspirato dalla nave Capo Miseno che andò a scaricarlo a Genova; e, per effetto della mia professione su detta nave andai ad imbarcare appena dopo lo scaricamento. Ebbi notizia che il carico fu continuamente monitorato ed analizzato e che, dall’inizio alla fi ne, il risultato delle analisi dava sempre: acqua salata genuina. Cioè, già dal 1991, tutto il prodotto chimico della M/c Alessandro 1°, qualunque ne fosse la natura, la velenosità e la tossicità, era già fuoriuscito dalle cisterne dell’Alessandro e si era completamente diluito nel nostro mare. Premettendo ogni eventuale confutazione e che gli inquinamenti non sono buone notizie, spero solo che questa notizia possa servire a fugare i timori ed escludere la persistenza dei pericoli tossici. 

Autore: Mauro Brattoli
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