Infante (Rifondazione): la verità nascosta dal sindaco sull’ospedale di Molfetta
Per le carenze, i cittadini costretti a rivolgersi ai privati. Le bugie di Tammacco
Il consigliere comunale di Rifondazione Molfetta Giovanni Infante torna sulle carenze dell’ospedale di Molfetta, i silenzi colpevoli del sindaco Minervini e le bugie del consigliere regionale Tammacco: «Il 24 gennaio scorso ho protocollato una interpellanza urgente sulla situazione del Ps dell’Ospedale di Molfetta e su 9 obiettivi minimi da realizzare per l’ospedale di Molfetta, condivisi dal sindaco (primo responsabile della sanità cittadina) con la direzione sanitaria della ASL Ba in una conferenza del gennaio 2019. Chiedevo in quella interpellanza quanti di quegli obiettivi, a distanza di 4 anni e mezzo, fossero stati concretizzati per rinforzare l’offerta di medicina pubblica sia ospedaliera che sul territorio. Si chiedeva sempre in quella interpellanza ragione dei tempi lunghi per inaugurare un prefabbricato di supporto alla sala d’aspetto del Ps che appariva già a gennaio 2023 realizzata. Abbiamo atteso per 7 mesi che si potesse discutere in consiglio comunale l’interpellanza, mai inserita per la contrarietà del sindaco nell’ordine del giorno di vari consigli comunali. È superfluo aggiungere che di quegli obiettivi che cito di seguito (3 sale operatorie nuove, 4 posti post-intensiva, apertura nuova ala medicina, riattivazione day ospital, l’oncologico, acquisto nuova TC, servizio endoscopia digestiva, ambulatori decentrato ematologia, palazzina medicina territoriale e servizi) solo uno è stato parzialmente realizzato. La palazzina dei servizi e della medicina territoriale realizzata accanto all’ospedale di Bisceglie, giusto per fare un raffronto, è stata realizzata e consegnata in 7 mesi. Veniamo a sapere dal consigliere Tammacco, a mezzo stampa, che finalmente e con sei mesi di ritardo, la suddetta sala d’aspetto, ubicata in un container, sarà inaugurata a breve (sempre per raffronto, a Bisceglie è stato realizzato ed inaugurato in meno tempo un Ps intero compresa la sala d’attesa non ubicata in un container). Tammacco comunica anche che ci sarà un primario a reggere la locale Urologia. Buona notizia ma un obiettivo marginale rispetto a quelli concordati dal sindaco con la ASL Ba nel 2019. Ciò non cambierà il destino del nostro ospedale che con poco più’ di 70 posti letto rimane ospedale di base. Troviamo sconcertante il silenzio del sindaco, massima autorità sanitaria della città, che evita in consiglio comunale di discutere dell’ospedale e dei problemi sollevati da quella interpellanza che rimangono ancora all’ordine del giorno, in considerazione della sempre più ridotta offerta di prestazioni ed assistenza da parte del SSN sul nostro territorio. E troviamo sconcertante che sia il consigliere Tammacco (invece del sindaco) ad informare con tono propagandistico (le prossime elezioni regionali si avvicinano) su minime migliorie che non impattano sul quadro fosco della sanità cittadina. La realtà è diversa da come la dipinge Tammacco. Sempre più molfettesi sono costretti a rivolgersi per i propri bisogni di salute a strutture private e pubbliche ubicate in altre città. Con un sindaco che si sottrae al dibattito in consiglio comunale ed in modalità “silenzio” verso i problemi sanitari che necessiterebbero di ben altra cazzimma (direbbero a Napoli) non rimane che prendere come oro colato le promesse di Tammacco (anche quelle sul nuovo ospedale). Ma noi diffidiamo. Dietro la devastazione della sanità nel nostro territorio c’è Michele Emiliano di cui Tammacco, dopo l’ennesimo cambio di maglietta, è stato l’epigono dell’ultimo minuto».