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INCHIESTA. I cittadini di Molfetta: non cambiate Corso Umberto
02 maggio 2010

MOLFETTA - Togliere le basole, portare il calpestio su un unico livello, aggiungere delle aree verdi in corrispondenza degli incroci sono tra i cambiamenti che interesseranno il Corso Umberto.
Come sempre, quando sono parti storiche della città ad essere interessate in interventi più o meno consistenti, l’opinione pubblica si divide. Andare ad agire su una strada così importante per la città, un vero e proprio simbolo, è pressappoco come andare a modificare l’anima stessa di Molfetta. La storia del Corso e il suo aspetto stanno per trasformarsi radicalmente e pochi, molto pochi, sono quelli che guardano con favore a tale cambiamento.
I più sono convinti che il miglioramento del salotto buono della città non sia di per sé negativo, ma il totale stravolgimento che si sente nell’aria non è ben visto, come Quindici ha rilevato in una piccola inchiesta fra i cittadini.
L’opinione pubblica rimprovera all’amministrazione lo scarso coinvolgimento, ma non solo, non è nemmeno d’accordo con la sostituzione della pavimentazione, giudicata tra le più resistenti e con scarsi costi di manutenzione, “basterebbe di tanto in tanto picchettarla in modo da renderla antiscivolo”.

A riguardo delle aree verdi, la cittadinanza sembra più propensa ad un’opera di manutenzione delle aiuole ormai adibite a deposito di rifiuti e sostituzione degli oleandri secchi (che se adeguatamente curati da giardinieri preparati e da una manutenzione costante, non avrebbero fatto quella fine, come hanno confermato a “Quindici” alcuni agronomi esperti), piuttosto che alla creazione ex novo di aree verdi che finirebbero solo con l’intasare il traffico e non rappresenterebbero certo ‘un polmone’ per il centro cittadino. C’è da considerare che, se la manutenzione sarà come quella operata in passato, si andrà incontro allo stesso fenomeno del rinsecchimento del verde con aiuole appassite e brutte a vedersi.
 
Nemmeno per i commercianti la situazione sembra del tutto rosea, se i collegamenti del Corso con il resto della città non saranno curati a dovere, questo rischierà di subire un ulteriore isolamento rispetto al resto della città, infatti se sarà impedito alle automobili il transito delle traverse laterali, sarà molto difficile per gli abitanti della periferia poter arrivare in centro e poter vivere la città, soprattutto per l’assenza di parcheggi, anche questi, interrati e non interrati, sempre promessi, ma mai realizzati da quello della stazione a quello della villa comunale fino a Piazza Paradiso.
Moderno non è sempre sinonimo di migliore” questo il monito che sembra arrivare all’amministrazione comunale da parte dei cittadini, ignorati ancora una volta, ma che si sono organizzati con un gruppo su Facebook: “Non massacrate Corso Umberto”.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Serena Minervini
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