Inaugurata la panchina LGBT+ in Piazza Principe di Napoli
Da sabato 19 giugno anche Molfetta ha la sua panchina LGBT+ con i colori dell’arcobaleno in Piazza Principe di Napoli, di fronte al palazzo della “Posta Centrale”, in una cornice di spazio urbano ristrutturato che accoglie da sempre anzian?, bambin? e anche giovani, attirat? da un’operazione di recupero e inclusione che piace molto alla cittadinanza. È intervenuto il sindaco Tommaso Minervini nel pomeriggio ad inaugurare la panchina e a dare l’avvio alla premiazione di un concorso significativo per la città di Molfetta, una iniziativa, sostenuta dall’architetta Giovanna Balacco, dalla presidente della Commissione Pari Opportunità, Giovanna Vista e dalla giunta del Comune di Molfetta con l’assessorato alle pari opportunità nella persona di Germana Carrieri. L’evento è stato organizzato, invece, dai comitati ArcigayBari “L’arcobaleno del Levante” e ArcigayBat “Le Mine Vaganti”, grazie all’impegno costante di Luciano Lopopolo, Marino Porta, Grazia Iannone e Titty Merafina, un evento che ha visto la maggior parte delle scuole impegnate nel dare un contributo reale ai temi e alle pratiche di inclusione delle differenze. Tantissim?, infatti, sono stat? i ragazzi e le ragazze delle nostre scuole che hanno partecipato e che sono stat? premiat? dall’associazione con buoni da spendere in utilissime attrezzature tecnologiche, dal momento che non si sa mai come potrebbe cominciare il prossimo anno scolastico, ma anche da spendere i libri, vecchi strumenti cartacei, ma sempre necessari per aprire le menti a nuovi orizzonti culturali. Sentita è stata l’adesione alla manifestazione dei e delle docenti, che avevano già partecipato numerosi all’iniziativa di formazione, avviata dall’Arcigay nelle scuole, che ha dato la possibilità agli adulti di formarsi per poi formare i loro studenti e le loro studentesse alle differenze di genere. È intervenuto, infatti, il dirigente dell’ITET “Salvemini”, prof. Sabino Lafasciano, per sottolineare la distanza antropologica esistente tra il mondo, spesso, ingessato degli adulti e quello più fluido dei giovani, al quale bisogna accostarsi con interesse e curiosità. L’importanza della manifestazione, ma soprattutto la costanza di Arcigay sul territorio, sta proprio nel dare la possibilità di accompagnare gli adulti, in particolare chi si occupa di formazione e di educazione, nel comprendere le trasformazioni in atto nella società, così come nel dare gli strumenti specifici per leggere, fuori dagli schemi di una tradizione civilmente retrograda, perché troppo pregiudicata da istanze atte all’esclusione delle diversità, le trasformazioni in atto nei nostri ragazzi e nelle nostre ragazze. Un momento emozionante della manifestazione, del tutto a sorpresa, è stato quando lo stilista Luigi Iannone ha preso la parola per testimoniare la sua vicinanza ai temi LGBT+, ma anche il suo sostegno alla creatività dei giovani, che proprio attraverso il concorso hanno avuto la possibilità di dare libero sfogo al proprio estro. E Iannone ha manifestato non solo a parole tale impegno, ma concretamente, realizzando personalmente l’abito disegnato di Giuseppe Amore del I anno dell’IISS “Vespucci”, settore moda, ovviamente, vincitore di una sezione del concorso. La speranza è che tali manifestazioni si possano moltiplicare sul nostro territorio, non solo perché dopo mesi di chiusura forzata c’è bisogno di comunità, di spazi fisici in cui si possano realizzare aggregazioni umane per incontrarsi e dialogare, scambiarsi idee, ma anche perché nell’incontro cresce concretamente la possibilità di capire l’altro e l’altra, di ascoltare i bisogni che emergono da ciascuna personalità. Quando la comunità scolastica, impegnata in prima linea nell’educazione dei ragazzi e delle ragazze, incontra la cittadinanza attiva, soprattutto sotto forma di associazionismo impegnato, il risultato è sempre esaltante e di sicuro incisivo nel costruire una società più accogliente e inclusiva, aperta, come in questo caso, dietro la spinta dell’Arcigay, a promuovere la differenza di genere e la sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione, non solo per questioni di orientamento e di identità sessuale.