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Inaugurata la nuova Piazza dedicata alla Madonna dei Martiri Dal sindaco Minervini e dal vescovo mons. Cornacchia. Concerto della SaviOrchestra
15 settembre 2024

Lo sventolio di centinaia di fazzoletti bianchi come omaggio all’icona che, scortata dai rematori dell’Associazione Vogatori Molfetta, ha percorso la piazza rinnovata, ha concluso la cerimonia di dedicazione della Piazza Madonna dei Martiri. La lunga serata ha avuto inizio con la firma da parte del sindaco Tommaso Minervini del decreto di intitolazione della piazza antistante la Basilica Pontificia Minore e il convento dei Frati minori che la custodiscono. Ora il luogo è ufficialmente denominato piazza Madonna dei Martiri. È lo stesso primo cittadino ad affermare: «Questa piazza, dal punto di vista toponomastico, non aveva un nome. Tradizionalmente i cittadini la chiamavano piazza Madonna dei Martiri». L’Amministrazione Comunale ha scelto di ufficializzare tale intitolazione nel giorno in cui lo spazio è stato riconsegnato alla comunità, dopo lunghissimi lavori che hanno portato all’eliminazione del tratto stradale tra piazza e sagrato, creando un’unica distesa che, nelle intenzioni dei progettisti, sarebbe idonea ad ospitare più agevolmente un notevole flusso di gente (fedeli, turisti, cittadini…) oltre a rappresentare un’area in cui poter realizzare varie attività: incontro, relazione, celebrazioni, eventi. Nella piazza spicca il monumento Stella Maris dello scultore padre Andrea Martini, ora collocato su un piedistallo in pietra calcarea che ha sostituito la precedente base con aiuole. Non poteva mancare, ovviamente, il richiamo all’importante simbolo dell’acqua come sorgente di vita, grazie a una fontana a raso. A completamento della piazza è stata realizzata un’aiuola con alcuni alberelli, i cui benefici (ombra, colore…) saranno maggiormente apprezzabili nei prossimi anni. Il sindaco Minervini, evidenziando come ora sia possibile scorgere la facciata neoclassica della Basilica appena si imbocca il viale dei Crociati, ha sottolineato: «Nei giorni scorsi, di sera, mi sono fermato in questa piazza ed è stata una cosa bellissima vedere gente che si è riappropriata di questo luogo, come fosse il salotto di casa, un luogo fisico che si fa estensione della Chiesa, che si fa Comunità. Gli antichi evidenziavano il valore della piazza, dell’agorà. Bisogna ritrovare i luoghi dello scambio e della relazione: cose finite che diventano infinite. Qui si ferma il tempo. Non è una costruzione fisica, è una costruzione di comunità ed è questo che vogliamo costruire: lo stare insieme, l’orgoglio di appartenere ad una città. La Basilica, la piazza, la nostra Madonna dei Martiri rappresentano la nostra identità ». Non è un caso se la festa della nostra Compatrona viene celebrata in ogni parte del mondo. Per la verità, non tutti i cittadini hanno gradito il nuovo allestimento, stigmatizzando sui social la mancanza di verde pubblico e di sedute. A chiarire alcune questioni, è stato l’intervento del vicesindaco Nicola Piergiovanni, il quale, oltre ad elencare gli interventi già realizzati, ossia il parcheggio con ingresso da via Bisceglie, il risanamento fognario, il risanamento di parte della costa, in cui sono state preservate le tamerici, ha rimarcato che la riqualificazione della piazza rientra nell’ambito di un ben più ambizioso progetto. L’intento, infatti, è quello di ridisegnare la costa, creando un lungomare che, partendo dalla banchina Seminario, raggiunga Torre Calderina, passando per la Secca dei Pali, per la piazza Madonna dei Martiri e per Cala San Giacomo. In quella fase verrebbero realizzati terrazzamenti con nuove alberature e sedute mentre si sta già realizzando una grande area verde alle spalle della Basilica (prevista la piantumazione di oltre 250 querce). Non sono mancati i ringraziamenti a progettisti, tecnici, dirigenti e ditte coinvolte nella riqualificazione ma sicuramente lodevole è stata la scelta di valorizzare e omaggiare coloro che, quotidianamente e materialmente, hanno realizzato la struttura: Cosimo Allegretti, Vincenzo Altamura, Francesco Barbaro, Angelo Lanzisera, Roberto Mongiello e Vittorio Sivo. Uno spontaneo applauso ha accolto l’arrivo dell’europarlamentare Antonio Decaro (l’intervento è stato sostenuto anche dal Patto della Città Metropolitana di Bari, nell’ambito del programma per un unico waterfront da Molfetta a Monopoli, come lo stesso Decaro ha affermato sui social), il quale non si è sottratto al bagno di folla e ai numerossimi selfie che gli sono stati richiesti. Alla intitolazione della piazza è seguita la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, il quale ha commentato «oggi viene messa una pietra miliare nella storia della città di Molfetta e della Basilica Madonna dei Martiri». Nella serata la parte del leone è stata giocata dalle emozioni: da quelle legate alla devozione, con la consapevolezza di essere giunti alla vigilia dei tre giorni in cui i molfettesi celebrano la Compatrona, a quella generata dal linguaggio universale della musica. I giovanissimi musicisti della SaviOrchestra, la cui età va dai 10 ai 14 anni, accompagnati dalla loro dirigente, prof.ssa Paparella e i loro docenti, hanno dato prova della loro bravura, dedizione, disciplina. Diretti dai Maestri Daniela Carabellese, Luigi Facchini, Pasquale Turturro, Nicola Nesta e Rosanna Giove hanno proposto un concerto estremamente coinvolgente, spaziando tra i diversi generi musicali, dalle colonne sonore alla musica pop, dalla musica sinfonica a quella operistica. Si sono, così, susseguiti The Avengers, La Moldava di Smetana, la Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67 di Beethoven intrecciata al Mambo N° 5 di Lou Bega, Spiderman, The final countdown degli Europe. Un discorso a parte merita il medley di brani tratti dalle opere più famose e amate di Giacomo Puccini, da Turandot a Madama Butterfly, da Gianni Schicchi a Tosca, che ha ottenuto applausi a scena aperta, standing ovation finale e richiesta di bis (“Nessun dorma” da Turandot). Notevole anche la performance del soprano Luisella De Pietro e del tenore Leonardo Gramegna che hanno eseguito l’Ave Maria di Schubert e quella di Gounod. La piazza è stata riconsegnata: ora tocca ai cittadini valorizzarla, usarla e rispettarla. © Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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