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Inaugurata la mostra “Segreti scolpiti, ulivi di Puglia” al Piccinni di Bari Rassegna imperniata sulle suggestive maxi-fotografie di Luca De Napoli e sulle opere grafico-pittoriche di Ada Milone
11 settembre 2007

BARI - L'aspetto estetico, ma anche quello religioso, quasi sacrale, degli ulivi ultracentenari di Puglia sono al centro della mostra “Segreti scolpiti”, inaugurata nel “foyer” del teatro Piccinni e che chiuderà i battenti il 23 settembre prossimo. Una mostra imperniata sulle suggestive maxi-fotografie di Luca De Napoli e sulle opere grafico-pittoriche di Ada Milone. L'evento – che si avvale dell'organizzazione della “Progress Communication” - ha avuto il batttesimo di un folto pubblico entusiasta che ha fatto corona agli oratori che si sono alternati sul palco del Piccinni. In apertura di serata – dopo un primo approccio degustativo (è stato possibile assaporare olive, rigorosamente pugliesi, nelle diverse varianti e le “pucce” salentine con le olive nere) – è toccato a Luca De Napoli introdurre gli ospiti, dopo aver ringraziato gli sponsor e sottolineato che la mostra vuole essere soprattutto un atto d'amore verso la Puglia olivicola. Quindi ha dato la parola al “padrone di casa”, l'assessore alla cultura del Comune di Bari, Nicola Laforgia. Che non ha esitato ad elevare un peana in onore dell'ulivo, osservando che, quelle di De Napoli, sono “fotografie che creano emozioni”. A sua volta l'assessore regionale all'ecologia, Michele Losappio - prendendo le mosse dalla legge regionale, recentemente approvata all'unanimità, che mira alla tutela degli ulivi monumentali per sottrarli all'espianto-rapina - ha detto che i due artisti di livello internazionale, lanciano un ponte verso il Mediterraneo, culla di tante civiltà ma anche patria privilegiata dell'albero sacro a Minerva. Sulla mediterraneità si è soffermato anche il prof. Giovanni Dotoli, ordinario di lingua e letteratura francese all'Università di Bari, per mettere in risalto la vetustà dell'ulivo – “è nato prima del Colosseo” - che con la sua imponenza scultorea concorre ad esaltare una terra di bellezza, quale è il Sud. E, dulcis in fundo, il concerto di René Aubry e Davide Viterbo, che ha riscosso i calorosi consensi di un pubblico plaudente ed entusiasta.
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