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Il verde pubblico dimenticato: quanto inutile spreco di denaro
15 dicembre 2009

Degrado, abbandono e sporcizia sono gli attributi che meglio descrivono la condizione del ‘giardino’ comunale di Levante. Già da tempo Quindici ha invano denunciato la situazione, che è poi lentamente peggiorata fino alla condizione attuale di totale decadimento, con inutile spreco di denaro pubblico. Il ‘biglietto da visita’ lo si ha già dal cancello d’ingresso, notiamo che le maniglie sono rotte e la parte spezzata è a terra a circa un metro di distanza. Decidiamo di imboccare il vialetto principale e ci imbattiamo nella fontanella… L’acqua c’è, ma è quella della pioggia mattutina! Solo un gatto, arrampicatosi sul bordo, beve tranquillo da quell’abbeveratoio ‘naturale’. Continuiamo a camminare, il gabbiotto destinato al custode è inservibile perché completamente senza vetri. Arriviamo ai giochi, meglio, a quello che rimane dei giochi: pochi assi sconnessi. Le altalene, infatti, sono solo un ricordo come anche le strutture per arrampicarsi. Nella recinzione perimetrale è stato aperto più di un varco. Lo spettacolo di degrado continua, per terra, nei pressi di un cestino, sono sparsi avanzi di frutta. Troppo faticoso liberarsi civilmente dei propri rifiuti! Visto che a livello del suolo la situazione è disgustosa alziamo gli occhi al cielo e, con sorpresa, ci accorgiamo che tra le fronde di un albero si libra un pezzo di bicicletta! A poca distanza troviamo il resto che, con altrettanta eleganza eterea, è sospeso a mezz’aria. Un discorso a parte meritano i lampioni e i tombini, dei primi nemmeno uno è integro, i rivestimenti sono mancanti e le lampade sono a vista, ma c’è la possibilità che non ci siano più nemmeno quelle, i secondi sono, invece, tutti scoperchiati. Gli atti di vandalismo, di cui questo parco è stato vittima, sono iniziati all’incirca due anni fa. Quindici fin da allora si occupò della questione raccogliendo anche la testimonianza del custode spaventato che denunciava la propria impotenza davanti ai gruppi di ragazzi che si divertivano a rovinare tutto; oggi nel parco non c’è più nemmeno il custode. Se è vero che l’inciviltà è difficile da gestire e da contrastare non si può in nessun caso giustificare lo stato attuale delle cose. L’amministrazione comunale non si è mai interessata alla questione, fino ad ora non ci sono stati né interventi di manutenzione straordinaria, ad esempio per riparare o sostituire l’arredo urbano distrutto, né ordinaria, basti pensare agli alberi inselvatichiti. E’ ovvio che esiste la possibilità del reiterarsi degli atti vandalici, ma abbandonare il verde pubblico a sé stesso non è la soluzione, agendo in tal senso si scoraggiano le famiglie, e tutto il resto della cittadinanza, a frequentare il parco e a renderlo vitale. Se a questo si aggiunge la certezza dell’impunità per chi compie un atto di danneggiamento nei confronti del patrimonio pubblico, il risultato non è difficile da immaginare. Aggrava la situazione il fatto che quanto detto per il parco di Levante è altrettanto vero per altri giardini pubblici, ad esempio: P.zza Primo Maggio, il parco di Ponente, la villetta di via Achille Salvucci e quella vicino allo scientifico. Gli amministratori come giustificazione dello stato di abbandono del verde pubblico nella sua totalità adducono la mancanza di fondi, ma questa scusante se può essere accettabile nel breve periodo non lo è più quando l’intervallo di tempo in questione è di anni.

Autore: Serena Minervini
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