Il tie-break di Santa Croce: per la Pallavolo Molfetta solo un punto
Due set a senso unico per i biancorossi, poi la grande reazione e la vittoria al quinto set per gli uomini di Bertini
MOLFETTA - Lo spettacolo di domenica al PalaPoli è riassumibile in poche parole: assistiamo a quasi un’ora di gioco assolutamente perfetta, poi ad un terzo set in cui gli arancio-neri reagiscono, rischiando le carte a loro disposizione e prevaricando sui colleghi pugliesi. Il quarto parziale è la conferma di una presa di posizione importante: la vittoria al tie-break di Santa Croce sembra essere inevitabile. Ma andiamo con ordine. Starting six per gli ospiti con Garnica al palleggio in diagonale con Cetrullo, in linea di banda Snippe e Hrazdira, al centro Candellaro e Baldacchini, libero Tosi. Per Molfetta cambio di regia: Bacci resta fermo ai box per un disturbo muscolare, ed arriva il momento per Daniele Illuzzi di prendere in mano le redini del gioco. In diagonale con il giovane bitontino, la furia bulgara Uchikov, di banda i soliti Jasim e Mattioli, al centro capitan Botti ed Emiliano Giglioli, libero Bisci. Tutto fila nel primo set. Al primo tecnico arriva Molfetta sull’8 a 7, stessa storia per il secondo parziale (16-15). Molfetta mostra le sue peculiarità: la ricezione su battuta di Mattioli regge a stento, assicurando all’ex del match ben 3 ace, Uchikov al solito è imprendibile, Jasim è una sentenza, Illuzzi ben si difende, gestendo meticolosamente gli attaccanti, capitan Botti e Giglioli infondono sicurezza nei compagni, Bisci schizza da una parte e l’altra del campo con estrema abilità. Tutto sembra quadrare per il verso giusto ed infatti sul 21-19 Molfetta prende il largo, con Mattioli che sfrutta il muro per il mani e fuori della vittoria (25-20). Stessa storia per il secondo set. In men che non si dica, Jasim firma in pipe il 14-9, e Botti va a segno, assicurando ai compagni il vantaggio durante il 2° tempo tecnico (16-12). Nikolay Uchikov mette in difficoltà i ricettori avversari, e con l’ace in finale di set allunga le distanze (23-19). Il servizio in rete di Cetrullo e Jasim Al Nabhan concludono il set col medesimo punteggio del primo (25-20). Ed è qui che qualcosa cambia nell’atteggiamento di Santa Croce. I toscani si portano sopra di 3 lunghezze e si assicurano il vantaggio fino al 1° tecnico (5-8), Molfetta tenta il sorpasso o almeno il pareggio, che non arriveranno mai. Sostanzialmente, Santa Croce forza in fase di battuta, mettendo in difficoltà Molfetta sulla rielaborazione della giocata: Cetrullo è motivatore e trascinatore (solo nel terzo set va a segno con 11 punti), Hrazdira e Snippe sono una delle coppie di schiacciatori più efficaci del campionato. Tutto sommato, Molfetta non demorde, ma la battuta imprecisa Di Checco Mattioli regala agli avversari il primo set (23-25). Il quarto set mostra il calo psicofisico generale per cui Molfetta si arrende agli ospiti. La NGM Mobile si porta sull’1 a 6, ed è perfino l’errore di Hrazdira ad interrompere il break positivo (2-6). Primo time out tecnico con il punteggio di 3 a 8: gli uomini di Pino Lorizio si affannano per inseguire gli avversari, che però hanno abbondantemente carburato e spengono ogni tentativo pugliese di rivalsa. L’ace di Garnica (autore di ben 9 punti a conti fatti) ferma tutto per il 2° tecnico sul 12-16, al ritorno in campo seguono altri due ace (12-17/ 12-18) e infine il pallone “finalmente” in rete (13-18): da segnalare in effetti i numerosi errori in battuta da entrambe le parti (19 totali per Molfetta e ben 21 per Santa Croce). E’ Cetrullo a chiudere il set sul 18 a 25 e a restituire ai suoi compagni la parità set. Tie-break mai giocato sul filo dell’equilibrio, con Santa Croce, decisamente più motivata e trascinante, che sale in cattedra. Le fasi finali vedono uno Jasim agguerrito rimanere indifeso sull’ 11 a 13, ma Candellaro e Hrazdira mettono tutto a tacere (11-14/ 11-15). Seconda sconfitta casalinga per gli uomini di Lorizio, e anche stavolta al tie-break (dopo quello, sfortunato, contro la Gherardi Città di Castello alla prima giornata di campionato). Un po’ di amaro in bocca rimane, certo, ma è bene ricordare che l’obiettivo biancorosso è una salvezza comoda. Paradossalmente in questo contesto le (sporadiche) sconfitte sono contemplate, perché possono caricare di motivazioni il sestetto: tutto sta nel recuperare terreno, e già molto si deve fare, subito, perché fra meno di una settimana si riparte, alla volta di Perugia. Ad attenderci, Tamburo e company. Ci sarà da divertirsi.