MOLFETTA - Di fronte alla marasma politico e logistico della erigenda coalizione di centrosinistra e di opposizione al sistema azzolliniano, un cittadino ha inviato a Quindici un commento, concentrando la sua attenzione proprio sulla (quasi) assenza della cosiddetta “società civile” a Molfetta, come già Quindici ha sottolineato la scorsa settimana.
Questo commento politico, riportato di seguito, è un’attenta analisi dei meccanismi che ancora devono (o che potrebbero) definirsi all’interno della scacchiera politica locale tra «teatrino dei pupi» e «interessi di partito». Tra l’altro, le disfunzioni della coalizione di centrosinistra hanno eclissato persino le difficoltà che il centrodestra sta incontrando nella definizione di una propria linea politico-programmatica e nella scelta del candidato.
«Tutti, solo a parole, propongono una visione di città diversa e alternativa. Tutti discutono di cose che conoscono molto poco. Tutti invocano la società civile, intendendo per quest’ultima forse tutti coloro che non si sono mai occupati di politica e che non hanno mai visto una sede di partito, senza alcuna esperienza politico-amministrativa, ricevendo quasi sempre da quest’ultima un gentile rifiuto.
Gli apparati di partito trovano così la giustificazione per riuscire a soddisfare l’ambizione dei soliti noti che promettono di porsi al servizio dei cittadini amministrati. I tavoli si moltiplicano e le strategie cambiano ogni giorno. In questa confusione si scatenano i rispettivi tifosi.
Non ragionano con la propria testa ma con quella del capo bastone e dopo estenuanti discussioni, molte volte infruttuose, ritornano tutti contenti a casa, coscienti anche che al momento opportuno altri troveranno soluzioni buone ed accettate da loro. Se poi, anche solo per sbaglio, c’è qualcuno che esce dal coro viene immediatamente bollato ed isolato perché il gregge deve seguire la strada dettata dal pastore sotto il controllo del cane del padrone.
Da questo teatrino dei pupi si passa all’avanspettacolo quando l’ipocrisia prevale perché molti fanno analisi del sangue ad altri, ma loro non sono mai entrati in un laboratorio di analisi, altri sono molto attenti a vedere le pagliuzze nell’occhio altrui ma non guardano le travi che hanno nel proprio, altri ancora parlano di perimetri e geometrie variabili solo per i propri interessi di partito. I più socialmente pericolosi sono quelli che non vogliono essere contaminati, dimenticando che sono portatori di vecchie malattie.
Infine, ma proprio alla fine, ci sono i tifosi perché clientes che si scatenano perché un cambio di geografia potrebbe causare la perdita della pagnotta. In fondo tutti abbiamo famiglia. Uomini liberi se ci siete battete un colpo».
Caro Lettore, noi uomini liberi di “Quindici” ci siamo!
© Riproduzione riservata