MOLFETTA - Spendiamo parole sulla raccolta differenziata spinta porta a porta, quando invece non si riesce ancora a fare la normale pulizia primaria, anche un po' meno spinta, strada per strada. Giunge l’ennesimo grido di dolore, da parte di un cittadino molfettese, per lo stato di abbandono in cui versano oramai le strade cittadine. Sono strade, piazze, abbandonate dalla civiltà, poiché sembra che i molfettesi, all’improvviso, abbiano deciso di buttare di tutto e di più per strada. Ma può essere solo questo? Dobbiamo credere alla follia collettiva improvvisa, oppure c’è qualcosa di molto più grave, dietro questo scenario da incubo?
La pulizia delle strade, delle periferie soprattutto, sembra essere stata abbandonata da un pezzo, non vi sono affatto indizi, che il servizio venga svolto con regolarità, almeno a giorni alterni garantendo un minimo di pulizia, un minimo decoro, ad una città che appare oggi a tutti gli effetti un grande immondezzaio. Interi quartieri vengono “lasciati a terra” (nel gergo, qualora l’Assessore all’Ambiente non lo conoscesse, vuol dire che la pulizia viene fatta a scacchiera, alternando le zone di spazzamento e lasciando intere zone non pulite anche per parecchi giorni).
Più di un anno fa, fu dato il dovuto risalto, su questa stessa testata online, e sulla rivista mensile, al possibile – probabilissimo, per la verità - default della municipalizzata della nettezza urbana, generato anche da investimenti assurdi e dissennati del passato, contrazione di mutui per fare opere che nel migliore dei casi, non sono state completate e che, alla fine, hanno dissestato ulteriormente le casse aziendali, portando solo debiti, enormi disavanzi, ma non profit. Secondo indiscrezioni di corridoio, pare che l’ultimo bilancio ASM abbia un buco contabile, nonostante tutte le alchimie contabili messe in atto dall’ “esperto al ramo”, di 600mila euro circa, tralasciando l’esposizione debitoria, per carità di patria, buco contabile che sommato ai deficit del passato, dal 2010 ad oggi, ultimi 3 consuntivi, fa attestare il disavanzo contabile in circa 1,5milioni di euro. Disavanzo post maquillage contabili, quindi la situazione reale potrebbe essere molto più gravosa (oltre 2ml di euro, stima per difetto).
Prescindendo da dati contabili recenti ancora non resi noti (quelli del 2010 erano già di per sé catastrofici, camuffati da dubbie rivalutazioni post esercizio, effettuate ad un anno di distanza dalla chiusura dei bilanci, cosa di per sè assurda, a mezzo di perizia “giurata” di vecchi catorci e di recinzioni diroccate), fu già illo tempore evidenziato che, uno dei più visibili indici rilevatori del dissesto, sarebbe stato, l’aumento improvviso della spazzatura per strada, l’allentamento improvviso della frequenza del servizio reso, e questo fu evidenziato già in considerazione dei dati che offriva il consuntivo del 2010, che registrava già delle preoccupanti crepe finanziarie, indizi gravi di un dissesto vero e proprio che stava maturando. Poi non se n’è saputo più nulla. Non ci sarebbe proprio da meravigliarsi se si sapesse oggi che la liquidità in quell’Azienda è stata prosciugata da un pezzo. In parole povere, la moneta sonante, che garantisce i pagamenti effettivi degli stipendi, dei fornitori e di quanto serve ad una azienda per svolgere il primario compito alla quale essa è deputata, pulire le strade di Molfetta, manca. Le perizie taroccate, come ben si sa, aggiustano i conti, formalmente, ma non portano liquidità. Falsificano i bilanci? Ai posteri l’ardua sentenza.
Sembra che ancora oggi - proprio come era accaduto già a gennaio 2013, quando in cassa pare vi fossero appena 3mila euro - ci sia difficoltà a pagare gli stipendi. I fornitori, manco a parlarne, accusano invece ritardi paurosi, motivo per cui le linee telefoniche aziendali, sono anch’esse in stato di premorienza, perché rispondere alle richieste di sollecito pagamento è diventato un tormento per gli stessi stressati dipendenti, anche dalle fobie celtiche che a volte si celano dietro l’aspetto di apparente normalità degli esperti del dissesto.
I cittadini, che pagano le tasse, vogliono conoscere la situazione e vogliono sapere chi o che cosa ha determinato questa problematica e pericolosa situazione finanziaria. Chiedono conto al Presidente e al Direttore dell’ASM, a meno che non si voglia ancora credere alla panzana dei buoni e dei cattivi che impongono ai buoni di fare quello che non vogliono fare. Se questa è la “teoria di governo” sull’ASM, c’è di che preoccuparsi e parecchio. Il Direttore partecipa a tutte le riunioni del CdA e, se non ci sono stati pareri negativi della direzione su alcune manovre finanziarie dissennate, o se è mancata del tutto la vigilanza, il controllo e, perchè no, la denuncia agli organi competenti, quel direttore se ne deve andare, per corresponsabilità, a scandenza contrattuale, se non prima – si valutino “costi benefici” - con buona pace dei propositi “salvifici”, dell’Assessore all’Ambiente che possono costituire il problema nel problema.
In ultimo, la lettera del cittadino inviata a Quindici che ha stimolato quest’ulteriore riflessione in tema, in attesa di conoscere, valutare e divulgare ai lettori, il reale stato finanziario dell’ASM-Molfetta.
«Egr. Direttore, Molfetta è ormai diventata un letamaio a cielo aperto. Ovunque ti giri e rigiri le strade sono sporche: carte, bottiglie, plastica, ecc. Certo, noi cittadini molfettesi siamo degli incivili, ma almeno l’ASM si degnasse di mandare i suoi operai a pulire. Non vanno più bene le scuse! Sindaco, per piacere, siamo ormai stanchi di sentirci fare promesse vuote e senza senso? Cosa è cambiato da Azzollini? Niente, a parte i proclami, le figurine da palcoscenico dall’Estate molfettese e una serie di povere e sterili azioni in campo sociale (guardate cittadini che quello che stanno promuovendo a livello sociale è stato varato dalla giunta Azzollini). Tutto fumo. Dove sono i veri provvedimenti? Un buon provvedimento bisognerebbe farlo sull’ASM che - credo - abbiamo un buco di bilancio immane. La città non può restare sporca all’infinito! Attivatevi! Non siamo presentabili a nessuno! Altro che turismo, qui servirebbe un esorcista di lunga fama.
Ieri sera sono passato dalla stazione e ho trovato alle spalle lo schifo con due buste di immondizia lasciate per strade e aperte. Bottiglie, piatti, carta e persino pezzi di carne! Ma è possibile!? Facciamo davvero pena … a ogni livello. Se questa sarà la nuova Molfetta, preferisco ritirarmi in Bangladesh, dove sicuramente si vivrà meglio».
© Riproduzione riservata