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Il sindaco di Molfetta, Minervini, si salva sul filo di lana dalla sfiducia in consiglio comunale Antonello Pisani di Forza Italia si dimette da consigliere comunale
Un'immagine del consiglio comunale di ieri. Da sinistra: Piergiovanni, presidente del consiglio comunale, il sindaco Minervini, il segretario generale Ernesto Lozzi e il neo assessore Ninnì Camporeale
30 novembre 2021

 MOLFETTA – Il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini si salva in extremis dalla mozione di sfiducia presentata da alcuni consiglieri comunali per costringerlo a lasciare la guida della città.

La seduta del consiglio comunale di ieri sera si è conclusa con la votazione della mozione che è stata bocciata con 11 voti a favore, 11 contro e 1 astenuto (Carmela Minuto di F.I. il cui voto in pratica è stato determinante per non far raggiungere la maggioranza). Il sindaco, pur potendo votare, si è astenuto.

La mozione di sfiducia era stata presentata con la firma di 12 consiglieri comunali, Beppe Zanna e Paola de Candia (Rifondazione); Silvia Rana (Sinistra italiana); Isa de Bari, Antonello Pisani, Doriana Carabellese (Forza Italia); Luigi Tridente, Leo Binetti, Pasqua Losito, Sergio de Candia e Giuseppe Balestra (Obiettivo Molfetta dell’ex maggioranza con l’ex assessore Pietro Mastropasqua), Pasquale Mancini (Officine Molfetta). Ieri sera era assente Doriana Carabellese.

A salvare Minervini è stato soprattutto il gruppo di “Popolari per Molfetta” di Pino Amato che prima aveva fatto dimettere i propri assessori e poi ci aveva ripensato, non sappiamo a quale prezzo politico. Ma Amato ci ha abituato a queste capriole che poco hanno a che vedere con l’etica politica e molto più con la politica di basso livello di chi cambia spesso casacca, cercando di ottenere vantaggi politici, portando a casa poltrone e posti di potere, magari riempiendosi anche la bocca di moralità, offrendo lezioni agli altri, come ha fatto anche ieri sera. Insomma, il “metodo Amato” – secondo Pino - sarebbe un modello da seguire. L’ipocrisia politica non ha limiti e nemmeno decenza.

Anche il consigliere comunale e metropolitano ex Pd, Giovanni Facchini, che in un primo momento sembrava voler seguire le direttive del suo partito che aveva invitato ad abbandonare la maggioranza dopo lo scandalo “Appaltopoli” e l’arresto dell’assessore Caputo, di imprenditori e funzionari comunali, ha dichiarato di votare contro la sfiducia, perché gli elettori, anzi i cittadini, glielo chiedevano per evitare lo spauracchio del commissario.

Con un’amministrazione rimaneggiata e pasticciata, giustificata in nome della salvezza della città dalle “grinfie” di un commissario prefettizio devastante, Minervini con una maggioranza di soli 11 consiglieri (mentre erano 12 i firmatari della mozione di sfiducia, come ha fatto rilevare la consigliera dell’opposizione Paola de Candia di Rifondazione) prosegue zoppicante la sua strada fino alle elezioni amministrative di maggio 2022.

Il sindaco nella sua replica, ha ripetuto molti concetti che aveva già espresso nell’intervista esclusiva concessa al direttore Felice de Sanctis e pubblicata sulla rivista “Quindici” in edicola.

Colpo di scena finale è stato l’annuncio di dimissioni del consigliere di Forza Italia, Antonello Pisani, che lascerebbe presumere un’ulteriore spaccatura all’interno del gruppo dell’ex senatore Antonio Azzollini e di un dissidio interno, che, forse, coinvolge anche la consigliera Doriana Carabellese, firmataria della mozione di sfiducia, ma ieri sera assente dall’aula. Del resto già in passato Forza Italia e l’opposizione di centrodestra avevano perso pezzi (Pino Amato, Fulvio Spadavecchia e qualche altro) confluiti nella maggioranza del “ciambotto”, felice definizione di “Quindici” ormai adottata da tutti.

Ora comincia il “ciambotto 2” che dovrà portare questa barca che fa acqua da tutte le parti, fino all’approdo delle elezioni amministrative del prossimo maggio. Minervini ringrazia voltagabbana e ipocriti che lo hanno salvato da questo ennesimo pericolo. Ma lui, si sa, è abile navigatore nel mare in tempesta e, anche questa volta, riuscirà ad arrivare in porto.

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