MOLFETTA - Il sindacato gente di mare aderente alla CUB ha chiesto di entrare a far parte del gruppo di lavoro presso il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, con sede presso il Ministero dei Trasporti.
La richiesta si riferisce alla necessità di procedere alla revisione degli accordi che disciplinano gli imbarchi sulle navi italiane iscritte a registro internazionale, per dare soluzione alla grave crisi occupazionale del settore marittimo.
Ecco il testo della lettera inviata al Comando generale delle Capitaneria:
«Questa organizzazione sindacale – sollecitata all’uopo dal Comitato Seagull - sta svolgendo da circa un anno una intensa azione in favore dei marittimi italiani che purtroppo stanno subendo una crisi occupazionale senza precedenti.
Ci risulta infatti - fatto noto sicuramente a codesto Ufficio - che l’ art. 2.2 della legge 30/1998 consente agli armatori di navi iscritte nel registro internazionale di imbarcare anche personale extracomunitario, se siano stipulati accordi con i sindacati del settore, da depositare poi presso l’ufficio di iscrizione della singola nave, per ovvi motivi di pubblicità.
Pur volendo tralasciare che sino ad oggi e ad onta delle nostre insistenti richieste pochi uffici hanno dato riscontro alle nostre segnalazioni di abusi, riteniamo necessario procedere ad una revisione degli accordi esistenti al fine precipuo di individuare una modalità che consenta ai marittimi comunitari e a quelli extracomunitari di prestare a turno la propria attività lavorativa; fermo restando che nel frattempo vanno attivati tutti gli opportuni controlli sia presso le capitanerie di porto che presso i consolati per imporre il rispetto della legislazione vigente.
Per questo motivo e per tutti gli altri connessi - sicurezza, tempi di riposo a bordo, fondo nazionale per tutti i disoccupati, sistema telematico per l’incontro fra domanda ed offerta di lavoro chiediamo di essere ammessi a partecipare al Gruppo di lavoro istituito presso codesto Comando generale.
Il segretario Sabino De Bari».