Il piccolo ciclista Pantaleo e un sogno realizzato
I sogni son desideri. Alzi la mano chi non ha mai desiderato di incontrare il proprio idolo, chi ha eletto il proprio campione ad esempio per la propria vita, a qualunque età, e succede, talvolta, che i sogni si realizzino. Pantaleo sogna e la sua determinazione l’ha portato a volare. La partecipazione ad un concorso, uno dei tanti ma questo è uno importante, uno che porterà il sognatore a conoscere il suo sogno. L’iscrizione è opera dei genitori, un’iscrizione inoltrata “per provare”, senza aspettative e invece Pantaleo Aniello parte. Tutto nasce dal concorso “Il sogno più grande” indetto dal Coni e patrocinato da ITA Airways, grazie al quale solo quattro giovanissimi atleti sono stati ammessi a partecipare al trofeo Coni e Pantaleo Aniello, grazie alle mani e al cuore dei suoi genitori, motivati solo dalla prospettiva di realizzare il sogno del proprio figlio, invia un video della durata di un minuto, compila il modulo di iscrizione e torna alla sua bici. Ed invece succede di essere selezionato per partecipare come ospite d’onore e di dover partire per rappresentare lo sport da lui praticato, la mountain bike. Il giovanissimo biker pratica ciclismo dalla tenera età di quattro anni sotto l’occhio vigile del suo allenatore Manlio Rucci del gruppo ASD Akademeia Ciclismo di Molfetta. E’ bene sottolineare che esistono sport meno conosciuti ma non meno importanti degli sport più praticati e che conquistano i titoli delle news, atleti che mettono in pratica i principi di de Coubertin senza ambire alla ricchezza che altri sport permetterebbero. Il mister Manlio Rucci ha fondato l’ADS durante la pandemia, quando vi era il divieto di contatto. Questo divieto aveva grandi ripercussioni soprattutto nei piccoli, privati, non solo nel vivere il territorio, la natura, ma anche nel poter gioire della comunione delle passioni sportive con gli amici. Il ciclismo permetteva di poter stare all’aria aperta, di esercitare uno sport non dispendioso, condividendolo con gli amici. Distanti ma vicini, ribadisce il mister Rucci. E quale è il sogno di Pantaleo? Conoscere il suo campione: Vincenzo Nibali, vincitore del Tour de France nel 2014, del Giro d’Italia e di tanti altri traguardi, e chiedergli quale è il segreto per andare su una ruota ed il grande giorno è arrivato. Grazie alla complicità di mamma Antonella, Pantaleo ha incontrato il suo campione ed è stata festa. «Per un genitore, il sogno è che i sogni dei propri figli si realizzino, io e Pantaleo li abbiamo realizzati grazie a questa iniziativa, ma vorrei che questo riconoscimento, essenzialmente giunto grazie all’abnegazione del fondatore dell’associazione Akademeia Ciclismo e allenatore Manlio Rucci, attento, disponibile, inclusivo, con stile amorevole, sia da input affinché anche piccole associazioni che si autogestiscono, che non hanno finanziamenti, possano adire a supporti economici per materiale sportivo, mezzi per i nostri piccoli atleti. Il ciclismo, oltre all’acquisto della bicicletta, prevede spese accessibili, quote mensili minime. E che il messaggio di mio figlio, soprannominato Pantaleo Vuole, giunga al Presidente del Coni Malagò affinché anche i piccoli bikers possano avere una sede fisica ove esporre targhe, foto, un veicolo e uno stand con il logo dell’associazione Akademeia Ciclismo Molfetta, affinché la nostra associazione cresca con noi e per ribadire che ci siamo!». E sogno fu! Pantaleo Aniello ha incontrato il suo campione, un esempio di abnegazione e di amore per lo sport, esempio soprattutto di vita. E la presenza del Presidente della Repubblica a Catania è il giusto tributo a questi piccoli, ma solo anagraficamente, atleti, supportati, come per Pantaleo, da genitori, fratelli, famiglie, da Pasquale suo cugino e da associazioni sportive, una presenza importante quella del Capo dello Stato, quasi a sottolineare il diritto di tutti i bambini di praticare lo sport scelto in strutture idonee e con istruttori qualificati e, come i bikers, con bici adeguate all’età e con ausili di protezione. Ama il tuo sogno, seppur ti tormenta, affermava Gabriele D’Annunzio e Pantaleo Aniello lo ama profondamente. © Riproduzione riservata