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Il Palazzo di Acquedotto Pugliese riapre al cinguettio di “tWeet Water”
25 ottobre 2013

BARI - Sabato, 26 ottobre, parte “tWeet Water”, il concorso a premi che celebra la riapertura del Museo dell’Acqua rivolto a tutte le scolaresche in visita. Acquedotto Pugliese intende così sensibilizzare i giovani al tema dell'acqua bene comune nelle sue molteplici declinazioni, anche artistiche.

Fino al 30 aprile 2014, ogni scuola, dopo aver effettuato la visita al Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, da un internet point ubicato nel Museo dell’acqua, potrà partecipare al concorso inviando un “tweet”. Una commissione alla scadenza del concorso premierà il migliore. Copia del regolamento è disponibile e scaricabile su www.aqp.it nella sezione “pianeta acqua”.

L’apertura al pubblico del Museo, con visite guidate, è prevista tutti i sabati e le domeniche, dalle ore 10.00 alle ore 12.00. L’ingresso, su prenotazione, è gratuito.

CENNI SUL PALAZZO

Il palazzo, commissionato nel 1924 dal Regio Commissario dell’Ente di allora, l’Ing. Gaetano Postiglione, al trentunenne Cesare Vittorio Brunetti, avventizio presso l’acquedotto da soli 16 mesi, perché fosse testimonianza perenne della storica conquista dell’acqua, rappresenta uno splendido esempio di tardo romanico pugliese di transizione.

Lo stile prescelto si integra perfettamente con la tradizione locale, che nel palazzo trova espressione oltre che nei materiali, anche nei moltissimi riferimenti stilistici decorativi, ispirati ai più famosi monumenti architettonici della regione.

La pietra di Trani per il rivestimento esterno, mostra, nei dettagli scolpiti in opera, sui capitelli, nelle iscrizioni delle bifore e sui balconi, tutta la sapiente abilità degli scalpellini locali.

Il palazzo è la tangibile espressione dell’antico, grande progetto realizzato: portare l’acqua, anche grazie alla collaborazione delle popolazioni dell’Irpinia e della Lucania, e rendere produttiva una terra cronicamente assetata, migliorando le condizioni di vita dei suoi abitanti.

La storia di questa impresa scritta nella pietra è raccontata con simbolica efficacia dal decoratore Duilio Cambellotti attraverso una ricca galleria di dipinti murali, di sculture, dimobili ed altre forme decorative.

Va precisato che il termine “decoratore” va inteso in senso storico; per Cambellotti “decorare” significò intervenire sul progetto delle tre facciate, progettare l’immagine di ogni particolare degli interni (dai soffitti ai pavimenti, dalle porte alle finestre, dalle pitture alle sculture per le pareti, dai mobili ai soprammobili, alle vetrate, ai tappeti, all’illuminazione, agli ascensori a tutto), fare del Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari un ideale ed, al contempo, concreto “laboratorio” per la sua genialità creativa.

L’edificio, completato anche nelle decorazioni (salvo alcuni dettagli dell’appartamento presidenziale che furono ultimati nel 1934), non ebbe – come meritava – una inaugurazione ufficiale.

L’opera rimane un esempio di creazione artistica con un unico tema dominante: l’acqua.

Situato nel cuore di Bari, “Il Palazzo dell’Acqua” è diventato nel tempo un patrimonio della Puglia e dei pugliesi.

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