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Il Maestro Riccardo Muti celebra la grande opera italiana patrimonio dell’Umanità L’eccezionale concerto all’Arena di Verona con la partecipazione del presidente Mattarella
15 giugno 2024

Un grande professionista innamorato della musica, del suo lavoro, del suo Paese, il Maestro Riccardo Muti, originario di Molfetta, ha offerto una grande lezione di vita al termine dell’evento che si è tenuto all’Arena di Verona e andato in onda su Rai 1 per celebrare «La grande opera italiana patrimonio dell’umanità». Ad assistere all’esibizione dell’orchestra diretta da Muti c’era il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma anche la premier Giorgia Meloni, con i presidenti di Camera e Senato, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e i ministri Gennaro Sangiuliano, Adolfo Urso e Luca Ciriani. In conclusione il Maestro Muti ha voluto ricordare, come in altre occasioni, la sua idea di orchestra: «L’ho detto mille volte, ma forse a qualcuno è sfuggito: l’orchestra è il sinonimo di società. Ci sono i violini, i violoncelli, le viole, oboe, trombone… Ognuno di loro spesso ha parti completamente diverse, ma devono concorrere tutti a un unico bene, che è quello dell’armonia di tutti, chiaro? Non c’è il prevaricatore nella musica, infatti molte volte continuo a dire anche ai miei musicisti che c’è un impedimento alla musica. Ed è il direttore d’orchestra». Il Verdi di Muti appare sempre autentico e sacrale. Straordinarie le esecuzioni di sinfonie e i cori tratti dalle opere Guglielmo Tell, Norma, Macbeth, Nabucco, Manon Lescaut e Mefistofele. Imponente la partecipazione dei protagonisti del concerto: oltre 160 professori d’Orchestra, 300 artisti del Coro dalle Fondazioni lirico sinfoniche italiane, 74 ballerini, mille maestranze. Più che un tributo, il trionfo della Lirica e, attraverso questa dell’italianità. Una serata che è quasi riduttivo definire splendida ed eccezionale, perché riunire nel teatro all’aperto più grande del mondo Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Juan Diego Flo’rez, Ludovic Te’zier, Vittorio Grigolo, Luca Salsi, Eleonora Buratto, Francesco Meli e molti altri artisti, con la danza di Roberto Bolle e Nicoletta Manni, va sicuramente oltre l’eccezionalità. Il Maestro Riccardo Muti esalta sempre il valore della musica con l’invito a “Educare i figli a un ascolto intenso dei nostri autori”. “Dunque, io sono qui – ha anche detto – per testimoniare il mio entusiasmo e il mio orgoglio per il fatto che l’Opera, l’Opera lirica italiana, abbia avuto questo grande riconoscimento da parte dell’Unesco. Naturalmente questo è un momento importante, perché il riconoscimento non è mai un punto di arrivo, è un punto di partenza”, ha aggiunto Muti, “io mi sono comunque operato per la dignità dell’opera italiana. Allora, girando il mondo, io ho sempre constatato con una certa rabbia che anche in famosi teatri, quando si suona il Parsifal, Valchiria, o Mozart o Strauss, i musicisti sono sempre estremamente impegnati nel sinfonismo dell’orchestra. Quando si suona, per esempio, l’Elisir d’Amore o Anna Bolena, e non parlo dei nostri musicisti, li sento un po’ così, l’orchestra non è interessante, eccetera, eccetera. Questo è un po’ un atteggiamento quasi snobistico. Lasciamo stare Otello, Faust, Aida, eccetera, eccetera. E questo mi ha molto fatto arrabbiare. Una volta l’ho detto proprio chiaramente: lo ritengo un’offesa alla cultura italiana”. Il maestro Riccardo Muti ha poi definito Giuseppe Verdi “come il nostro Michelangelo in musica: tutto ciò che lui ha scritto è di una precisione unica”.

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