Recupero Password
Il disastro della Libertas Molfetta
15 giugno 2013

Non vedeva l’ora di archiviarla, la Libertas Molfetta, questa stagione inaspettatamente divenuta col passare delle partite disastrosa. Pochi momenti di gloria, di esaltazione, e poi il tonfo che di rumore ne ha fatto tanto perché, neppure abbassando al minimo e progressivamente l’asticella, è stato centrato uno straccio di obbiettivo. Addio promozione diretta in Serie D e addio promozione della stessa per mezzo dei play off. Niente salto di categoria e quindi niente festeggiamenti a fronte di una squadra da rifare da zero, o quasi, coi pezzi da novanta lungodegenti e attempati, e poco funzionali come pilastri su cui basare una ricostruzione. Un disastro di dimensioni bibliche con Lanza che tace e riflette dopo aver per la verità timidamente provato nelle scorse settimane a difendere mister Sisto, ambizioso ma sfortunato condottiero che per un attimo, dopo l’ottimo inizio di stagione, era stato osannato come la più brillante intuizione del presidente. Le quotazioni dell’allenatore (a causa dei numerosi passi falsi nella seconda metà di stagione) però sono precipitate in fretta. Criticato per non aver dato un gioco e un’identità alla squadra cambiando troppo spesso moduli e formazioni, con quella che i suoi estimatori chiamano ‘duttilità’ e i suoi detrattori ‘insicurezza’. Gli si imputa inoltre l’essersi incaponito su alcune scelte tecnico-tattiche che non si sono rivelate brillantissime e men che meno risolutive. Per una squadra la condivisione di meriti e demeriti tra tutti gli elementi che la formano è un presupposto fondamentale. Individuare un responsabile che abbia più colpe di altri in questo fallimento non è semplice. Forse qualche colpa è anche del carattere vulcanico del presidente Lanza, protagonista di decisioni clamorose come il cambio di allenatore (senza alcuna logica) prima che la Libertas disputasse i play off promozione. Solo grazie alla presa di posizione del resto della squadra, il presidente Lanza torna sui suoi passi e richiama l’allenatore che fino a quel momento aveva allenato la compagine molfettese. La Libertas Molfetta dunque rimane sotto le coperte, a pensare a quello che era e che non dovrà e potrà più essere. La mancata promozione brucia come una ferita aperta che non si è ancora capito come curare. Certo, i guai della truppa biancorossa non sono novità dell’ultima ora. Che la squadra di Sisto non fosse nel suo periodo d’oro lo si sapeva da tempo. Un ko tira l’altro e tutti assieme creano un vuoto così grande e profondo da mettere i brividi. Quella squadra che ad inizio stagione ha vinto tanto (illudendo la piazza), e che anche nei momenti no riusciva a rialzarsi con uno scatto di orgoglio per invertire la rotta non c’è più. Rimangono le recriminazioni per scelte evidentemente sbagliate sul mercato ma non solo e un numero imprecisato di dubbi e domande circa quello che sarà da domani in poi. Tanti complimenti al Terlizzi che al comunale di Noicattaro vince per 2 a 3 (risultato viziato da qualche errore arbitrale di troppo), dimostrando di crederci fino in fondo, e tanti complimenti ai giocatori biancorossi, che hanno fatto del proprio meglio per cambiare un destino che sembrava già scritto. Il colpaccio della vittoria in campionato contro San Severo aveva lasciato intendere tutt’altro: il capolavoro tattico di Sisto– pressing alto, squadra aggressiva e compatta, sostituzioni vincenti al momento giusto della gara – non ha poi trovato riscontro nel delinearsi di una stagione fallimentare sotto ogni aspetto. La compagine molfettese come già ribadito in precedenza non ha mai sfoggiato una reale identità di gioco – Sisto ha optato per moduli diversi, senza mai chiudere il cerchio – ed è apparsa troppe volte sotto ritmo, palesando inadeguatezze anche in termini di preparazione atletica. Peggio ancora sotto il profilo della personalità: la squadra non è riuscita a reagire nei momenti complessi della sua stagione, finendo con il peggiorare decisamente un esito già di per sé non favorevole. Con la stagione 2012- 2013 conclusa una cosa è nota a tutti: è tempo di rivoluzione.

Autore: Andrea Saverio Teofrasto
Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet