Il Comune di Molfetta risponde alla lettera di un nostro lettore che lamentava intoppi burocratici, e che controreplica
MOLFETTA - Nella giornata di lunedì, abbiamo ricevuto e pubblicato la lettera di un nostro lettore, che lamentava degli intoppi nella burocrazia necessaria all'apertura di un esercizio, che peraltro lo stava conducendo a contrarre ulteriori debiti, addebitando parte delle difficoltà al sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini.
Oggi è arrivata la replica da parte dell' Ufficio Stampa del Comune di Molfetta, che riportiamo integralmente:
Caro Direttore,
con riferimento all'articolo pubblicato sul sito on-line “www.quindici-molfetta.it” intitolato “Un lettore: voglio solo aprire un negozio a Molfetta, ma il sindaco non c'è”, riteniamo che le lamentele riferite dal cittadino in questione, lettore del suo giornale on-line, sono state erroneamente addebitate al sindaco Antonio Azzollini. Il che è presto spiegato: l'autorizzazione amministrativa per l'inizio di un'attività commerciale non è competenza che riguarda un sindaco considerato che, ai sensi dell'articolo 107 del D.Lvo. 267/2000, i provvedimenti di autorizzazione amministrativa spettano ai dirigenti. Ciò vale sia che si tratti di autorizzazione all'esercizio del commercio ambulante, sia che si tratti di autorizzazione all'esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande (bar, pub, birrerie, ristoranti e altri simili). Nella fattispecie che riguarda il suo lettore c'è di più: infatti per quanto concerne l'apertura di un tradizionale negozio, cosiddetto “esercizio di vicinato”, addirittura essa non è più soggetta ad autorizzazione essendo sufficiente la previa comunicazione agli uffici comunali competenti (ai sensi dell'art. 7 del D.Lvo. 114/1998).
L'auspicio è che tali chiarimenti possano risultare utili per una maggiore chiarezza a beneficio dei suoi lettori.
Un paio di considerazioni:
-bisognerebbe a questo punto capire chi e perchè ha riferito, negli opportuni uffici, che servisse espressamente la firma del sindaco sui documenti, come scritto dal lettore, ovviamente non avendo alcun motivo di dubitare che risponda al vero. Lettore che, tra l'altro, confida di essere elettore dello stesso sindaco
-ad ogni buon conto, crediamo che in un momento in cui forti sono gli investimenti di imprenditori settentrionali, di capitali esterni, andrebbe incentivata, e non consapevolmente o meno ostacolata, l'iniziativa di piccoli privati locali, che hanno il desiderio di far sopravvivere anche il piccolo negozio, oltre agli ipermercati e centri commerciali.
Apprezziamo comunque la tempestiva risposta del Comune, così come invitiamo il lettore, in caso di ulteriore replica, a scriverci o a commentare l'articolo, per chiarire definitivamente la questione.
CONTROREPLICA - Riportiamo qui il messaggio inviatoci dal lettore in questione, dopo la replica del Comune di Molfetta.
Volevo chiarire alcune cose, questa attività che devo avviare non è propriamente un negozio.
Brevemente le spiego la situazione,non posso fare nomi importanti per non incorrere nella violazione della privacy.
La ditta per cui lavoravo è fallita,il nuovo proprietario che l' ha rilevata ha dovuto provvedere alle volture di tutte le autorizzazioni.
A gennaio 2008 il Comune di Molfetta rilasciava un'autorizzazione provvisoria della durata di un anno affinchè la nuova ditta avesse tempo per mettersi in regola. Autorizzazione ad oggi scaduta.
Tutte le documentazioni dei vari enti pubblici sono state presentate al comune e fatte esaminare dalla persona competente che dava l'ok . Ma può rilasciare l'autorizzazione solo dopo la delibera del sindaco che ha espessamente ordinato che per questo ramo di attività deve visionare personalmente tutta la documentazione. Da un mese a questa parte non riusciamo ad incontrarlo anche fissando appuntamenti.
La licenza di esercizio è legata a questa autorizzazione comunale, non viene rilasciata dal comune ma da un ente preposto che vigila su questa attività.