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Il Comune avverte: per rispettare il patto occorre tagliare i servizi ai cittadini Il dirigente del settore Economico-Finanziario replica alle accuse
26 novembre 2006

MOLFETTA - “L'unica strada percorribile per tendere al raggiungimento degli obiettivi fissati dal patto si stabilità, rimane solo quella della riduzione dei servizi offerti o del loro ridimensionamento. Ma questa strada trova i suoi irti ostacoli sia di ordine amministrativo, sia di ordine programmatico che di ordine sociale”. Così scrive Luigi Panunzio (nella foto), dirigente del settore Economico-Finanziario del Comune di Molfetta nella dettagliata relazione predisposta in vista del Consiglio Comunale di domani che, tra gli altri punti all'ordine del giorno, dovrà anche affrontare la questione dello sforamento (accertato dalla Corte dei Conti), da parte del bilancio di previsione 2006, del patto di stabilità, al fine di adottare le misure necessarie. Panunzio replica indirettamente, in tal modo, anche alle accuse mossegli dal consigliere comunale della Margherita, Nino Sallustio che, in una dichiarazione rilasciata a Quindici on line aveva avanzato dubbi sull'operato del Dirigente del Settore Economico-Finanziario. Quest'ultimo respinge ogni addebito evidenziando come il raggiungimento degli obiettivi fissati dal patto di stabilità fosse quasi impossibile anche a causa della “struttura” del nostro bilancio che presenta una serie di rigidità sulle quali risulta estremamente difficile operare al fine di ridurre la spesa corrente del 6,5% rispetto a quella del 2004, così come richiesto dalla legge Finanziaria per il 2006 che imponeva quei vincoli. “Tra l'altro – scrive ancora Panunzio - il patto non fa sconti a città come la nostra che nel frattempo sono cresciute e stanno ancor di più crescendo dopo essere uscite da un blocco dell'edilizia di circa vent'anni”. Una crescita che, evidentemente, impone al Comune la necessità di garantire nuovi servizi con conseguente aggravio di costi che sovraccaricano pesantemente la spesa corrente. Tuttavia l'amministrazione comunale, sempre a detta del dirigente del Comune, non è stata certo con le mani in mano ed ha posto in essere, in questi mesi, una serie di iniziative per fronteggiare la situazione: dalla gestione dell'impianto di depurazione delle acque alla transazione per giungere ad una bonaria soluzione del contenzioso tra la nostra Asm e l'Amiu di Trani, fino a giungere ad un “drastico taglio alle spese di natura culturale, ricreativa, di promozione turistica e di promozione dello sport”. Chissà perché le spese di carattere culturale vengono sempre considerati “sprechi” sui quali accanirsi! Una piccola annotazione, però, ci sia consentita: nella corposa e dettagliata relazione del dott. Panunzio non si fa alcun riferimento a costi eccessivi che gravano pesantemente sul bilancio comunale, a cominciare dalle esose bollette che il Comune mensilmente paga. Possibile che sul fronte del taglio a certi sprechi non si possa fare nulla per contenere la crescita della spesa corrente?
Autore: Giulio Calvani
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