MOLFETTA - Si è svolto ieri, fino a tarda sera, il tavolo di confronto tra la coalizione a sostegno della candidatura a sindaco di Paola Natalicchio e Rifondazione comunista.
Pd, Sel e movimento delle donne Vorrei, insieme al candidato sindaco Paola Natalicchio, hanno convocato l'incontro per rispondere al recente comunicato stampa di Rifondazione comunista sulle elezioni amministrative e immaginare un possibile percorso unitario in vista delle consultazioni del 26 e 27 maggio prossimi.
Rifondazione comunista ha ribadito la sua richiesta di azzeramento delle candidature in campo, chiedendo a Paola Natalicchio e alla sua coalizione un atto ufficiale di ritiro della candidatura, in vista dell'apertura di un tavolo di discussione condiviso.
Le forze di coalizione a sostegno di Natalicchio hanno valutato inopportuno e irresponsabile un segnale di smobilitazione così forte a poche settimane dalle elezioni e pochi giorni dopo la presentazione alla città del candidato, avvenuta con la manifestazione dell'8 marzo all'Ospedaletto dei Crociati, nel corso della quale si è potuta registrare una partecipazione molto ampia di cittadini e un crescente entusiasmo. Hanno dunque controproposto un confronto aperto e condiviso sulla costruzione del programma e l'apertura di un tavolo di confronto tra i due candidati sindaco in campo, Paola Natalicchio e Bepi Maralfa, chiedendo a Rifondazione di esprimere un proprio candidato per l'occasione, al fine poi di selezionare, a seguito di questo confronto, una candidatura di sintesi condivisa.
Rifondazione comunista ha però considerato irricevibile questa proposta di mediazione, ritenendo che l'unica condizione possibile a favorire il dialogo fosse il ritiro della candidatura di Natalicchio.
Il Comitato per l’elezione di Paola Natalicchio Sindaco prende atto, quindi, dell'indisponibilità di Rifondazione comunista a un percorso unitario e tuttavia continuerà a perseguire l’obiettivo di un radicale rinnovamento nella nostra città, basato su un patto civico aperto alle istanze che provengono dal mondo del lavoro, dell’ambientalismo locale, del precariato diffuso e dei movimenti.