Il Carro dei Comici: Eroine all'opera, domani alla Cittadella degli artisti di Molfetta
Drammaturgia e regia di Francesco Tammacco. Alle ore 21, nell'ambito della rassegna di prosa «Il fuoco centrale»
MOLFETTA - Un'opera per ragazzi e per adulti che mette in moto una vera “macchina teatrale”, fatta di muppets, teatro di figura e soprattutto attori e cantanti lirici in carne ed ossa. È la nuova proposta artistica della compagnia teatrale «Il carro dei comici», dal titolo Eroine all'opera: lo spettacolo andrà in scena alla Cittadella degli Artisti di Molfetta sabato 5 marzo, alle 21.00, nell'ambito della rassegna di prosa «Il fuoco centrale». Non una pièce qualunque, ma una vera e propria opera lirica, o meglio, un’opera che si fa in tre: un viaggio autentico nel Belcanto italiano (e non solo), grazie alla guida di personaggi coerenti con i libretti operistici, in tre titoli di repertorio tra i più famosi: I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, La Traviata di Giuseppe Verdi e Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti. Lo spettacolo è un progetto che fonde tra loro opera lirica, musica e teatro di figura, ed è realizzato in collaborazione con i musicisti albanesi Valmir Xoxa (pianoforte) e Ardita Meni (soprano), con la supervisione del Teatro Pubblico Pugliese. Francesco Tammacco (regista e autore del testo drammaturgico), Pantaleo Annese e Claudia Castriotta sono gli attori protagonisti; la direzione tecnica è di Matteo Altomare, i costumi di scena di Michele Napoletano.
Infotel: 349.23.80.823. Sarà inoltre previsto un servizio navetta completamente gratuito per la Cittadella degli Artisti. La navetta partirà da via Dante, con ritorno a fine spettacolo (due corse, alle 19,45 e alle 20,15).
Trama e note di regia (a cura di Francesco Tammacco)
Cosa ci fa un capannello di persone attorno ad un Carro di Commedianti? Certamente sono persone che attendono l’inizio di uno spettacolo teatrale. La grande sorpresa è che non si tratta di uno spettacolo qualunque: due sono gli attori, abbastanza stralunati, di nome Colbacco e Portacorvi; a loro si aggiunge una Signora guardia che da tanto tempo nutre una passione focosa per la recitazione e per tutto quel che fa spettacolo. Portacorvi è riuscito a salvare dal rogo di un teatro del Sud le partiture di alcune delle più belle opere della lirica italiana: I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, La Traviata di Giuseppe Verdi e Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti. Il salvataggio avviene proprio mentre la cantante di nome Intonata, al seguito degli attori, stava eseguendo un’aria celebre della Traviata: scorgeva d’avere l’inferno attorno a sé e fuggiva. Quell’esperienza l’ha fatta diventare “muta” o melologica, ovvero canta sempre anche per chiedere di mangiare; inoltre non riconosce il suo fidanzato, il pianista che da sempre l’accompagna e che di lei è innamorato. Si sa, la musica fa miracoli ed il Belcanto pure. Ed infatti ci troveremo davanti a un finale imprevisto e divertente.
Pensiamo che Eroine all'opera, più che un capriccio artistico, sia un impegno serio e importante, perché diretto alla trasmissione dell'arte canora e lirica Italiana. Solleticando certamente il palato dei più piccoli, ma incuriosendo (e magari anche istruendo) gli adulti sul tesoro più conosciuto al mondo: la composizione lirica e il belcanto italiano. Non a caso i nomi delle tre eroine corrispondono a quelli delle più celebri eroine delle opere che lo spettacolo propone. Solo per loro tutti ci auguriamo un destino felice, più di quello sortito dalle famigerate protagoniste.
Le tre opere in sintesi
LA TRAVIATA (Giuseppe Verdi)
La traviata è un'opera in tre atti di Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. È basata su La signora delle camelie, opera teatrale di Alexandre Dumas (figlio), che lo stesso autore trasse dal suo precedente omonimo romanzo. Fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto.
I CAPULETI E I MONTECCHI (Vincenzo Bellini)
Il libretto costituisce un adattamento di un precedente melodramma di Romani, già messo in musica da Nicola Vaccaj. Esso si basa su un'ampia tradizione letteraria italiana (tra cui la novella IX di Matteo Bandello - 1554) dedicata alla celebre coppia di innamorati veronesi, e non, come talvolta si legge, sulla tragedia Romeo e Giulietta di William Shakespeare, all'epoca pressoché sconosciuta in Italia.
LUCREZIA BORGIA (Gaetano Donizetti)
Lucrezia Borgia è un'opera in un prologo e due atti composta da Gaetano Donizetti tra l'ottobre e il dicembre del 1833, su libretto di Felice Romani, tratto dall'omonima tragedia di Victor Hugo (1833).
La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1833. Pur essendo stata regolarmente rappresentata sia nel XIX che nel XX secolo, è entrata stabilmente nel cosiddetto repertorio solo dopo la ripresa del 24 aprile 1933, nell'ambito del Maggio Musicale Fiorentino. Per Lucrezia, Donizetti scrisse due finali differenti; oggi vengono spesso eseguiti entrambi.