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Il bosco emiliano dove tutte le vacche sono nere
15 novembre 2015

Il governatore della Puglia Michele Emiliano è venuto a Molfetta per incontrare, in una manifestazione pubblica dell’area di centrodestra, il suo sostenitore dell’ultim’ora, consigliere comunale di Forza Italia Saverio Tammacco. Alla manifestazione, per la verità, era presente anche il segretario del Pd Piero de Nicolo che ha giustificato la sua partecipazione come accompagnatore istituzionale di Emiliano, segretario regionale del suo partito. Nella sua politica trasversale Emiliano raccoglie tutto, transfughi del centrodestra, voltagabbana, convertiti dell’ultima ora e della convenienza, per creare un movimento politico che, come ha affermato De Nicolo, sarebbe concorrenziale allo stesso Pd. La gente ha le idee confuse, ma da Renzi in giù, questo è il Partito democratico, prossimo Partito della Nazione. La cosa strana è che il governatore pugliese contesta il presidente del Consiglio a Roma, ma a casa sua in Puglia, si comporta alla stessa maniera. E se Tammacco val bene una messa, che il “sacrificio” sia compiuto. Del resto una presidenza non si nega a nessuno. Certamente per gli oltre 9mila voti messi insieme, non si sa come, dall’esponente di F.I., non si può regalare la presidenza degli aeroporti, richiesta dall’interessato o quella dell’Acquedotto pugliese, chiesta in alternativa, ma una poltrona per lui alla fine si trova. Ma come voterà in consiglio comunale il Tammacco? Contro la giunta di centrosinistra sostenuta dal Pd di Emiliano? Il governatore pugliese non se l’è nemmeno chiesto, proiettato come il suo segretario nazionale Renzi al consenso di massa, quasi totalitario. La politica oggi è fatta così, per cui non ci deve meravigliare della disaffezione della gente e dell’avanzata di movimenti populisti come la Lega razzista di Salvini o i 5 Stelle eterni inconcludenti di Grillo. Del resto la nuova legge elettorale Italicum funziona anche se la gente non vota: è già tutto deciso prima, a prescindere dal quorum. E Tammacco da eterno voltagabbana è contento e ci marcia, del resto a lui della politica gli importa poco, gli interessa la visibilità, una fettina di potere e un piatto di lenticchie. Avete mai sentito un comizio durante la campagna elettorale, avete mai sentito non dico un programma, ma almeno una proposta? Il nulla politico più totale. Ma lui, chissà come e chissà perché, è riuscito a incantare i lillinosauri e le annalisaure folgorati dalla sua apparizione nel bosco emiliano in cui, Hegel docet, tutte le vacche sono nere. Del resto da questi due sopravvissuti dell’era mesozoica che si sono fatti incantare dai Mastella, cosa ci si poteva aspettare di più?

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