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Il Pazzo di Assisi all'Ospedaletto dei Crociati di Molfetta: ecco tutte le opere Le immagini delle opere in concorso: saranno in vendita, ricavato ai terremotati in Abruzzo
18 aprile 2009

Ripubblichiamo l'articolo, per equità nei confronti di tutti i partecipanti, con tutte le quattordici opere in galleria, comprese quelle sprovviste del "bollino oro" che segnala la destinazione ai terremotati in Abruzzo. Completano quindi la galleria fotografica l'opera di Mezzina (immagine n.13) e quella di Scardigno (immagine n.14) MOLFETTA - Legno, canapa e iuta a rivestire di umile suggestione l'Ospedaletto dei Crociati, che ospita in questi giorni, e fino al 10 maggio, la mostra-concorso “Il pazzo di Assisi”, dedicata a S. Francesco in occasione dell'VIII centenario della fondazione dell' ordine dei frati minori (1209-2009) e nata nel contesto del Progetto Giovani e Arte - Giovanni Paolo II. Una cornice che tocca il suo apice con l'istallazione (foto) ad opera di un frate francescano reduce dallo studio all' Accademia delle Belle Arti, che propone un saio, ricostruito minuziosamente secondo i dettami e i materiali del '200 (pertanto così doveva essere quello di San Francesco), sospeso tra la tensione verso Dio e la sofferenza terrena delle stimmate. Il concorso assume una rilevanza sociale, oltre che artistica, perché dodici dei quattordici artisti rappresentati hanno voluto devolvere il guadagno dalla vendita della loro opera (ognuna verrà battuta con una base d'asta di 100 euro) agli sfollati dal terremoto dell' Aquila. Quattordici opere giovani come i loro autori, la cui età non va oltre i trent'anni, nello spirito di cogliere le diverse sfaccettature e sfumature della vita, della letteratura e della spiritualità di San Francesco di Assisi. e multiforme ed eterogenea è anche la modalità di espressione degli artisti, che scelgono strade diverse, come mostra la galleria di Quindici con le opere in concorso, per rappresentare l'ispirata pazzia del frate che forse più di ogni altro rivoluzionò il concetto di Chiesa, in un periodo difficile per la spiritualità, combattuta tra missione e l'incoerenza dei lussi. Si parte, rigorosamente in ordine alfabetico per autore, con la vivace tenerezza di “Mi fido di te” di Giuseppe Abbattista (immagine n.1 nella galleria), per passare all' ascensione di un animo umile, lontano dagli stimoli dell'apparire, in “La santa pazzia elèva” di Antonia Bufi (2), istallazione più che quadro; c'è una giocosa e semplice danza, tra l'altro citazione di Uccellacci e Uccellini, in “La pazza danza di Francesco” di Raimondo Castromauro (3), mentre è densa di ascetismo e ispirazione “La via del perdono” di Valeria Chiapparino (4). E' il titolo stesso a parlare, nel naif “La gioia nella semplicità” di Vittoriana De Biase (5). Trasuda colore, luce e gioia il marrone “Tra le pieghe di un saio” di Nicoletta Favuzzi (6), ed è caldo, pieno di rotondità a di confortevole illuminazione un santo “Soffio” di Monica Gisondi (7). Amore, tenerezza e armonia con tutte le cose nell'oro che risplende nella “Santa pazzia di un sorriso” di Flavia Mazzilli (8), tanti modi di essere e un cromatismo difficile da contenere in un'opera anche per un writer scopertosi simile a Francesco in “Autoritratto” di Pin (9), i mille stimoli esterni, insidie della società dei consumi alla spiritualità in “Come Francesco, io pazzo nel 2000” di Antonio Pasquale Prima (10). Sguardo pieno di intimità con Dio, la misisone di fare da tramite tra cielo e terra in "Verso te”, di Elisabetta Raguseo (11), mentre è probabilmente l'installazione più complessa, anche per le implicazioni teologiche, impossibile da rappresentare appieno fotograficamente, quella che ritrae “Le dimensioni di Francesco”, di Paolo Tattoli (12). Proprio per questo, per apprezzare tutta l'ispirazione e la scintilla creativa di questi artisti, le opere vanno viste, riviste, vissute dal vivo, per coglierne l'essenza. E' possibile votare la preferita con una scheda distribuita all'ingresso. Anche voi, lettori, commentate ed esprimetevi sulle opere prensenti nella nostra galleria fotografica. A margine del nostro percorso attraverso le quattordici opere, apprendiamo in anteprima che sarà ospite di assoluto prestigio della mostra, il 25 aprile alle ore 20, l'attore Arnoldo Foà, che offrirà un reading dei fioretti di San Francesco: con tanta arte sullo sfondo, una serata che si preannuncia unica.
Autore: Vincenzo Azzollini
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