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Ieri neve e ghiaccio a Molfetta, temperature rigide e danni alla colture
08 febbraio 2012

MOLFETTA - L’ondata di mal tempo che in questi giorni sta colpendo l’Italia, non ha risparmiato neanche una città dal clima mite e mediterraneo come Molfetta. Strade ricoperte da una leggera patina di ghiaccio, cumuli di neve sui marciapiedi, natura imbiancata, per non parlare delle splendide immagini del Pulo innevato.
Un’atmosfera alquanto singolare per Molfetta, quella di ieri per una temperatura compresa tra i 2 °C e i 5 °C (neve) e un tasso di umidità dell’87% (ma negli ultimi anni queste condizioniatmosferiche sono divenute più frequenti). Oggi la pioggia ha sciolto la neve, ma si prevedono i 5 °C di media, con una umidità dell’over 90% e precipitazioni abbondanti dal pomeriggio.
E così al fine «evitare che eventuali problemi di spostamento possano arrecare gravi disagi a docenti e alunni provenienti da città limitrofe», il sindaco Antonio Azzollini ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado anche per oggi. Per lo stato di allerta, è stata intensificata l’attività del Comando di Polizia Municipale per soccorrere i cittadini in difficoltà, mentre la alcune associazioni di volontariato hanno aiutato i senza tetto di Molfetta.
Nonostante non si siano verificati gradi disagi a livello della circolazione urbana, a risentire degli effetti negativi di un clima così rigido sono le colture (nelle foto). Notevoli sono i danni che si registrano nel comparto agricolo. Si tratta di un vero e proprio disastro che pesa ancora di più sulle aziende del settore, già messe in serie difficoltà da una crisi economica. Un lavoro di mesi e mesi distrutto da piogge, nevicate e gelate. In taluni casi la raccolta di questi tipi di prodotti non è resa possibile anche dalla difficoltà di trasporto delle merci a causa dei collegamenti interrotti.
Anche nel settore dei trasporti ferroviari si è andati incontro a qualche problematicità. Molti treni che avrebbero dovuto circolare, sono stati soppressi a discapito della mobilità di studenti e lavoratori. Ormai la neve si è sciolta quasi del tutto, per sfortuna dei più piccini che hanno potuto assistere a uno spettacolo nuovo e divertente, ma nello stesso tempo portatore di disagi soprattutto per una città come la nostra poco preparata ad evenienze come questa. 
Per i prossimi giorni si prevedono ancora temperature rigide, tra i 2° e i 7 °C circa, con un tasso di umidità ancora superiore al 90%. L’intensità della pioggia, invece, dovrebbe diminuire già da domani sera.
 
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Autore: Angelica Vecchio
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Le condizioni climatiche sul nostro pianeta non sono stabili ma soggette a continue fluttuazioni di varia ampiezza e durata. Le cause di tale instabilità non sono state chiarite e sono probabilmente molteplici e tra loro interferenti. Varie teorie in merito alle oscillazioni del clima sono state proposte e continuamente aggiornate, alla luce delle sempre più numerose e precise informazioni paleo climatiche raccolte. Si distinguono due gruppi di cause, quelle terrestri e quelle astronomiche. Tra le prime la mobilità verticale e orizzontale della crosta terrestre ha sicuramente importanza rilevante in tempi molto lunghi, dell'ordine dei milioni di anni. Lo spostarsi delle zolle litosferiche determina variazioni nella distribuzione e conformazione dei continenti e dei bacini oceanici, interferendo nella circolazione oceanica e atmosferica e cioè nel meccanismo di distribuzione del calore sulla superficie terrestre. Inoltre la mobilità della crosta terrestre può portare porzioni di terra emersa al disopra del limite climatico delle nevi persistenti, causando la formazione e lo sviluppo dei ghiacciai, con conseguenze rilevanti sull'albedo terrestre, cioè sulla percentuale di radiazione solare riflessa nello spazio. Questa causa può determinare l'insorgere di un'era glaciale, ma non giustifica l'alternarsi di ripetute e frequenti fasi glaciali e interglaciali all'interno di essa. L'attività vulcanica, con l'emissione di ceneri nell'atmosfera, può diminuire la trasparenza di questa e ridurre la quantità di energia solare che arriva alla superficie terrestre. Altre cause terrestri invocate riguardano i cambiamenti del campo magnetico e della struttura profonda del nostro pianeta. Tra le cause di natura astronomica attualmente sono prese in considerazione le variazioni della quantità di energia emessa dal Sole e le variazioni dei parametri geometrici dell'orbita terrestre.........L'Ultima glaciazione sarebbe iniziata circa 110.000 anni fa ed è terminata 10.000 anni fa. In essa vi sono stati due o tre principali stadi di avanzata glaciale, di cui il massimo è stato l'ultimo, culminato circa 18.000 anni fa, quando due grandi ghiacciai continentali dello spessore di alcuni migliaia di metri esistevano nell'America settentrionale e nell'Europa settentrionale e le Alpi e gli altri maggiori sistemi montuosi erano quasi interamente coperti dai ghiacciai. In Italia i ghiacciai maggiori scendevano dalle Alpi, espandendosi in grandi lobi pedemontani a formare la maggior parte degli attuali anfiteatri morenici di Rivoli-Avigliana, di Ivrea, dei laghi Maggiore, di Como, di Iseo e di Garda, del Piave e del Tagliamento.
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