MOLFETTA - Continua l’escalation di episodi di microcriminalità sul territorio del Comune di Molfetta. L'ultimo si sarebbe verificato ai danni del cimitero comunale, dove sono state depredate e, per giunta, rovinate alcune tombe. Il colpo (ladrocinio di alcuni porta lumi e portafiori in rame, soprattutto ai piedi delel varie cappelle gentilizie) sarebbe stato messo a segno durante la notte tra il 3 e il 4 gennaio.
I malviventi, agendo indisturbati, hanno fatto razzia di un metallo prezioso che, rivenduto al mercato nero, frutta ingenti guadagni. Nonostante il cimitero non sia stato l’unico luogo bersaglio dei cacciatori di oro rosso (si sono verificati altri simili episodi in città), nulla è stato fatto per potenziare la sorveglianza e offrire maggiore sicurezza in tutte le aree cittadine.
E non è tutto. C’è anche la problematica inerente la poca pulizia del luogo sacro, cui dovrebbe interessarsi il Comune attraverso il potenziamento delle attività di manutenzione ordinaria della Multiservizi. Forse questo non è possibile, considerata la scarsità delle risorse economiche a disposizione delle casse comunali (o la volontà di convogliarle altrove).
Unica nota positiva è l’ampliamento dell’area cimiteriale che permetterà a 420 defunti, tumulati provvisoriamente a partire da gennaio 2010, di trovare una collocazione definitiva all’interno dei nuovi loculi. Ed anche se qualcosa è stata realizzata per offrire una definitiva sepoltura a quanti erano stati inumati o collocati nelle cappelle private o confraternali, i loculi realizzati risultano insufficienti alla richiesta effettiva.
Inoltre, come fissato nel Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria, i parenti degli estinti non potranno avere nessuna possibilità di scelta in merito alla collocazione del proprio caro. Infatti, secondo l’avviso affisso presso la sede della direzione centrale del cimitero, i familiari dei defunti saranno contattati a breve per l’assegnazione dei cassettoni che avverrà in base alla data ed orario di morte.
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