I piccoli zingari
Capita sempre più spesso di assistere nelle strade della nostra città alla presenza di piccoli zingari mandati in giro ad elemosinare pochi spiccioli per dare da mangiare (dicono loro!) ai loro fratellini ancora più piccoli.
L'altro giorno, dalla finestra del mio studio, mi sono soffermato a guardare negli occhi la madre di due di questi piccoli.
La cosa che più ti colpisce e ti ferisce è la freddezza del suo sguardo, l'indifferenza di fronte al peregrinare dei suoi bellissimi bambini e la sua attenzione nel richiamarli all'ordine quando, anziché elemosinare, si distraggono per dedicare qualche secondo ai loro giochi.
Eppure tutti assistiamo con indifferenza, durante “lo struscio” quotidiano sul corso, a tale scempio.
Forse ci consola la considerazione che nel mondo ci sono milioni di bambini che vivono in condizioni peggiori o che quell'elomosinare è parte integrante della loro cultura per la quale è normale che i figli debbano pensare per i padri i quali non si sa mai dove siano e cosa fanno.
Ci consoliamo guardando il sorriso di questi bambini che, nell'ignoranza di quello che può essere vivere in una famiglia normale, dove i genitori fanno i genitori e i bambini fanno i bambini, comunque sorridono.
Ci consoliamo. Non so.
Eppure resta il fatto che a loro, piccoli zingari, non sono consentite le gioie quotidiane dei nostri bambini.
P.Lo