I movimenti dicono sì all'Unione e propongono 10 progetti
MOLFETTA- 12.10.2005
“La convocazione di questa riunione è un atto d'amore verso L'Unione, nella quale ci riconosciamo e con la quale vogliamo collaborare”. Ha esordito così Beppe Filannino, esponente della CGIL, nel coordinare l'assemblea indetta stasera da Casa dei Popoli, ARCI-Cavallo di Troia, Movimento del Buon Governo, Le Passioni di Sinistra, CGIL – Camera del Lavoro di Molfetta e Laboratorio di Città partecipata.
Si trattava di prendere atto del documento politico approvato in questi giorni dagli otto partiti dell'Unione e di riprendere, quindi, il processo di collaborazione interrotto qualche mese fa.
Soddisfazione nel constatare, ha proseguito Filannino, che “ nel documento sono state accolte bene o male tutte le nostre richieste, soprattutto quella di impedire che nelle liste siano candidati transfughi del centro destra”, e volontà di offrire all'Unione le proprie esperienze e competenze, lavorando all'individuazione di dieci progetti concreti, verificabili facilmente nella loro attuazione, che specifichino i punti programmatici contenuti nel documento più volte citato.
Progetti che considerino le questioni dell'ambiente, della socialità, dell'economia, uno di essi, entrando ancor più nello specifico, ha aggiunto in un intervento successivo Arcangelo Ficco, potrebbe riguardare il futuro del porto.
“Chiediamo con questo all'Unione di riprendere da subito un percorso comune – ha concluso Filannino – per evitare altre incomprensioni.
In merito alla questione delle candidature alle eventuali primarie, l'unica obiezione pareva essere quella di un calendario troppo ravvicinato, che renderebbe più difficile il cammino di un esponente non di partito, chiamato in pochi giorni a raccogliere le firme necessarie e anche le idee per presentarsi in maniera individualizzata rispetto ad altri.
A gettare il sasso nello stagno, però, è intervenuto Marino Centrone, il quale ha fatto notare come non fosse quello il tempo e il luogo di discutere delle linee programmatiche, quanto di verificare se ci siano le condizioni affinché l'area dei movimenti lì riunita abbia o no un suo candidato sindaco in lizza alle primarie.
Lanciando un affondo verso Rifondazione, pur senza mai citarla chiaramente, che la scelta governativa avrebbe posto in una “logica consociativa”, impedendo a questo partito “sedicente della sinistra” di trovare il coraggio di proporre un candidato radicale. In pratica attaccando Rifondazione per non aver fatta propria la candidatura di Vito Copertino, espressione di quest'area movimentista.
Un intervento che è rimasto lì, a galleggiare nell'aria per tutta la serata, senza trovare una risposta. Anche se Antonello Zaza (nella foto), consigliere provinciale del Partito della Rifondazione comunista, non si è sottratto alla sfida, intervenendo a chiedere che si eviti la contrapposizione a tutti i costi fra chi ha la tessera di un partito e chi si fregia dell'appartenenza ai movimenti, soprattutto perchè spesso, come accadeva nella stessa sala di San Domenico stasera, si tratta di persone che hanno combattuto assieme molte battaglie.
Invitando in definitiva anche i movimenti a riconoscere l'arte difficile della mediazione in politica, della costruzione di alleanze su un comune intendere i problemi della città e la loro soluzione. Ben sapendo che se per un esponente di un movimento è facile dire no, le difficoltà della città restano, “riguardano tutti e non si possono affrontare con i settarismi”, ha concluso Zaza, invitando ancora a non cercare le contrapposizioni, perlomeno all'interno di quelle forze dell'Unione, movimenti o partiti che siano, con una storia e cultura comune, quanto una soluzione che permetta di aggredire le difficili questioni che aspettano la coalizione, sia in fase di elaborazione del programma, sia di governo, se dovesse vincere.
La riunione si è conclusa con un aggiornamento al prossimo sabato, in cui i movimenti cominceranno a lavorare sui dieci progetti da offrire alla coalizione di centro sinistra.
Lella Salvemini