I gruppi di Aritmia Mediterranea 2008
Ogni genere è passato per Aritmia Mediterranea perché la varietà musicale è uno dei presupposti dei rumori di pace del festival Molfettese. Headliner scelti nella realtà alternativa nazionale, con un fortissimo richiamo di pubblico, più gruppi e cantautori emergenti di belle speranze, ma già noti nel sottobosco della scena musicale italiana. Sorprendenti, quest'anno, Pasquale delle Foglie con suo cantautorato tenue e gentile, ma carico di significati e ricordi, i Terramaris e la loro musica tradizionale, con la solista vicina alle interpretazioni della prima Giuliana de Sio, trascinante e sanguigna. Rivoluzionari e pazzi i Camillorè da Bari, rock, folk, teatrali e chi più ne ha più ne metta, con un frontman esperto e espressivo ed una icona come Totò che li accompagna in tutti i live. Sfortunati i Telespalla Bob e gli U.Led perché penalizzati dal blackout temporaneo dell'impianto e dal tempo tiranno, ma entrambi ugualmente capaci di trasmettere messaggi precisi: attuali nel caso degli U.Led, che da Napoli gridano ancora il disagio di una situazione rifiuti ancora non stabilizzata, e denunciano la politica della paura che domina la società, più ironici e potenti i TelespallaBob, toscani dal cuore tenero. Discorso a parte per Il Paziente Zero, prima band giovinazzese a suonare in Aritmia Mediterranea, scalmanati, irriverenti; si definiscono un concentrato di Rock, elettronica, liriche taglienti e ritmo, forti sul palco e coinvolgenti per il pubblico. Ha tremato anche l'asfalto nel live dei Los Fastidios, band storica della scena live italiana, da più di quindici anni protagonisti del punk-rock italiano, potente, muscoloso, ma dal gran cuore. Per l'occasione i Los fastidios hanno avuto anche una spalla importante: i Cattivo Sangue, molfettesi purosangue e nulla da invidiare ai loro dichiarati maestri. Conclusione dedicata all'Indie, il circuito più alternativo della musica italiana con gli Zen Circus. Pazzi furiosi, oseremmo dire, ma col tono più affettuoso che c'è. Tre toscanacci dal rock genuino, innamorati della nostra città e del festival, che regalano un live ispirato al pubblico, ma soprattutto a tutti quei ragazzi che nel festival ci mettono l'anima, il cuore, e forse anche qualcosa di più, vibrando insieme alle casse che rimbombano nello stomaco.