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I “Fiori di bucaneve” di Giovanna Sgherza
15 giugno 2021

È stata pubblicata dalle romane PAV Edizioni la raccolta di racconti Fiori di bucaneve della molfettese Giovanna Sgherza. Laureata in Scienze dell’Informazione, l’autrice è docente di Matematica presso l’IISS “Galileo Ferraris” di Molfetta. I testi inclusi nell’opera sono stati in molti casi premiati o segnalati in vari concorsi letterari. Alla base della scelta del titolo è l’icona del fiore di bucaneve che sboccia “in inverno sfidando la neve e portando gioia con le corolle pure e profumate”. Il fine dell’opera è pertanto quello di trasmettere un messaggio di speranza, unitamente all’idea che sia sempre necessario provare a ricostruire i fili spezzati dell’esistenze dopo la bufera del dolore. Sono nate così storie ispirate a personaggi reali o puramente di fantasia che sono accomunate dall’irrompere di una svolta che sembra scompaginare le vite tranquille dei protagonisti delle narrazioni. Essa può assumere gli aspetti più disparati: la malattia che rende una fanciulla adorabile più simile a un “anemone di mare” che a ciò ch’era prima o che strappa alla vita la Giulia del lirico Come un gabbiano solitario. Può assumere le vesti di una Natura possente che distrugge, per effetto di un terremoto, il piccolo idillio di Paciterra o che sconvolge duramente la vita di Cristoforo, privandola di significato. Può presentarsi nelle forme della storia che irrompe nelle quiete esistenze del singolo e con la tragedia del Bataclan rischia di porre fine al sogno d’amore di Linda. Ogni storia ha la sua dimensione: alcune approdano al finale lieto; altre si concludono tragicamente, ma con allusioni che fanno cogliere la prospettiva della ripartenza. Tutte, peraltro, insistono sul paradigma della “cura”, sia essa attenzione ai moti della propria interiorità o sia confidente apertura all’altro, a dispetto delle delusioni e degli autoinganni. Emblematica è la vicenda dell’io narrante di Memorie da un casolare, che decide di prendersi a cuore il destino di un solitario infelice, che vive in indigenza; lo stesso però si potrebbe dire delle donne di Seven Days, che scelgono, in uno scenario distopico, di trascorrere gli ultimi giorni in attesa della fine del mondo occupandosi di animali abbandonati, o della famiglia italiana che regala al marocchino Jared il coronamento del suo sogno. Penso ancora alla dedizione con cui due amici perpetrano a distanza la propria comunione spirituale attraverso la musica ne L’ora prima del tramonto o con cui, in L’albero di carrubo, un padre amorevole sembra continuare ad attestare la propria presenza agli occhi della figlia Helena, mimetizzandosi nella natura e lenendone le sciagure e i traumi attraverso il dono della bellezza. La scrittura di Giovanna Sgherza è attenta al dettaglio. Le descrizioni sono particolarmente accurate, soprattutto quando l’autrice si sofferma a tratteggiare professioni e ambienti un po’ d’antan, per cui sembra palesare una profonda nostalgia. Alcuni momenti della raccolta appaiono tendenti, invece, al lirismo, come il già citato Come un gabbiano solitario, in cui il rimpianto di un amore celebrato nel rito dell’unione nel boschetto d’Artemide si accompagna all’elegia della vita che si spegne. Peraltro, affine ci sembra anche L’equilibrista, che si colora di tinte epifaniche nell’apparizione del gatto che sancisce l’inizio dell’elaborazione del lutto del pro- Una raccolta di racconti I “Fiori di bucaneve” di Giovanna Sgherza Dopo lo choc per la morte del suo presidente avv. Rocco Nanna, la Fondazione Valente ha ripreso la sua attività, nominando al vertice, Marcello Carabellese, manager della Indeco Spa. Lo comunica la stessa Fondazione. Auguri di buon lavoro al nuovo presidente che comincia subito la sua attività con un primo concerto post pandemia che si terrà sabato 19 giugno all’Anfiteatro di Ponente alle ore 21. Il titolo del concerto è “Art of the State - Il Cuore dell’Anima” che vedrà protagonista il noto trombettista jazz Fabrizio Bosso, accompagnato da Julian Mazzariello al pianoforte e dall’Orchestra della Magna Grecia, con la direzione di Paolo Silvestri. I biglietti sono già disponibili on line sul sito della Fondazione www.fondazionemusicalevalente. com nella sezione “biglietteria on line” al costo di 15 euro. In programma la prima iniziativa post pandemia: concerto Jazz con Fabrizio Bosso Fondazione Valente, Marcello Carabellese nuovo presidente tagonista. Sgherza si mostra attenta alle dinamiche introspettive, per esempio nel tratteggiare la psicologia di madre e figlia nel primo racconto, ma soprattutto nel seguire i pensieri di Helena nell’Albero di carrubo. Un raccolta che potrà dunque donare emozioni ai suoi lettori e indurli a riflettere sulle dinamiche che spesso scompaginano l’esistere umano, forze alle quali è sempre opportuno reagire, nella speranza che, in qualche modo, sia sempre possibile ricominciare.

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