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I farmacisti: credevamo che queste pratiche illecite fossero scomparse L'Ordine dei Farmacisti di Bari avvierà un'inchiesta interna per verificare le responsabilità dei propri iscritti coinvolti nello scandalo
15 maggio 2005

Sullo scandalo dei farmaci scoppiato in tutta la regione e che ha coinvolto sei fra medici, farmacisti e informatori scientifici di Molfetta, abbiamo ascoltato due esponenti dell'Ordine dei Farmacisti di Bari: il dottor De Candia, Fiduciario dei farmacisti molfettesi e il dottor Mastrorilli, membro del consiglio dell'Ordine, nel quale ha ricoperto anche la carica di presidente. “E' ovvio che siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto – ha dichiarato il dottor Mastrorilli a “Quindici” – vorremmo sempre che la categoria rappresentasse quell'elite professionale che tutti ci auguriamo, anche perché il consiglio dell'Ordine ha da sempre tentato di dare una educazione etica ai propri membri”. “Speriamo di non dover constatare, in futuro, che i fatti criminosi di cui si è parlato non si risolvano, se non in una vera e propri bolla di sapone, in una serie di reati meno gravi – ha aggiunto Mastrorilli – visto che molti di questi farmacisti, non solo a Molfetta, sono agli arresti domiciliari”. Per il momento l'Ordine dei Farmacisti di Bari, oltre ad iniziare una inchiesta interna per verificare le responsabilità dei propri iscritti coinvolti nello scandalo, si appresta a presentare una serie di novità dal punto di vista procedurale. Secondo queste nuove norme, ancora in fase di studio, sarà intensificato il controllo dell'uso personale dei farmaci, per cui saranno mandati periodicamente agli utenti elenchi dei farmaci prescritti e acquistati. Con questo sistema dovrebbe essere più facile accorgersi di eventuali prescrizioni di farmaci illecite e si dovrebbe evitare la truffa dei farmaci prescritti e poi buttati, il principale sistema che si presume abbiano utilizzato gli imputati nel caso di truffa scoppiato nelle scorse settimane. “A distanza di anni c'era la sensazione che le pratiche illecite fossero quasi del tutto scomparse – ha dichiarato il dottor De Candia, Fiduciario dei farmacisti di Molfetta – invece questo nuovo scandalo ci ha bruscamente calato in una realtà sconcertante”. “Il clamore dello scandalo ha anche creato un alone di sfiducia nei confronti di noi farmacisti – ha aggiunto De Candia – tanto che la gente ormai comincia a dubitare delle terapie dei medici temendo che ci sia sempre l'interesse personale dietro”. Da quanto emerso dalle indiscrezioni sui guadagni di medici e farmacisti, inoltre, si è appreso che le case farmaceutiche regalavano a questi viaggi di piacere, cellulari o articoli di elettronica a seguito della prescrizione di farmaci, per la maggior parte ad alto costo. Abbiamo chiesto a Mastrorilli e De Candia se la possibilità di ricevere questo tipo di regali non sia stato un incentivo, per i meno onesti, a commettere il reato. “C'è da precisare che le aziende che fanno questo tipo di regali sono poche – ha puntualizzato il dottor De Candia – mentre per la maggior parte dei casi le aziende regalano penne o oggetti veramente simbolici”. “Purtroppo il farmaco è un bene, e come tutti i beni passa per una filiera i cui soggetti hanno bisogno di trarre guadagno – ha aggiunto a questo proposito il dottor Mastrorilli – ovviamente il farmaco non è un bene come gli altri e in questo senso andrebbe rivolta una particolare attenzione affinché i guadagni leciti non si mescolino con quelli illeciti”. Vito Piccininni vito.piccininni@quindici-molfetta.it
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